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Giannichedda: “Buffon? Quando nel 2006 decise di rimanere in B, non ebbi più dubbi”

Viareggio Cup Rappresentativa Serie D-Avellino

Giuliano Giannichedda

“Quando Buffon decise di rimanere, non avevamo più dubbi”: a parlare è Giuliano Giannichedda, attuale selezionatore della Rappresentativa LND, che ha giocato con Buffon alla Juventus nel 2005/06 e nell’anno successivo in Serie B. Il numero 1 per eccellenza della Juve e dell’Italia ha detto addio al calcio giocato nella giornata di mercoledì 2 agosto. Sono stati tanti gli amici, gli avversari e i club ad aver reso omaggio sui social all’ormai ex portiere.

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Intervenuto telefonicamente ai nostri microfoni, Giuliano Giannichedda, ex compagno di Buffon, ha commentato il ritiro di Gigi e ci ha raccontato qualche aneddoto particolare.

Giannichedda: “Quando nel 2006 Del Piero e Buffon hanno deciso di restare, io non avevo più dubbi”

Giuliano Giannichedda ha giocato con la maglia della Juventus la seconda parte della stagione 2005/2006 (15 gare). Al termine di quest’ultima i bianconeri sono stati retrocessi in Serie B in seguito al caso Calciopoli. Molti giocatori hanno deciso di trasferirsi altrove, ma diverse pedine importanti hanno preso la scelta di restare per riportare il club in A. Tra queste c’erano Nedved, Del Piero, Trezeguet e proprio Gianluigi Buffon. Giannichedda, come tutti gli altri, doveva prendere una decisione: permanenza o trasferimento. Ci ha raccontato come la posizione presa da Gigi sia stata determinante per lui: “Buffon è sempre stato un punto di riferimento per tutti. La sua forza era il rimanere umile, fuori e dentro il campo. Nel 2006 quando ha deciso di restare alla Juventus in Serie B ha influenzato le scelte di noi altri”.

“Facemmo una riunione con tutta la squadra. – continua Giannichedda Lui e Alessandro Del Piero ci dissero che sarebbero rimasti. A quel punto per noi fu ‘facile’ decidere. Gigi era il più forte in circolazione, aveva appena vinto il Mondiale giocando un torneo incredibile, in piena corsa per vincere il Pallone d’Oro. Se un campione come lui, e come Alex, fanno una scelta di cuore così grande è impossibile non seguirli. Abbiamo fatto tutti insieme un anno di B che ci è servito per amalgamare il gruppo. Con calciatori di altissimo livello come Buffon è stato più facile accettare la categoria”.

“Per me è il più forte di sempre. Chi ha giocato al Real dice Casillas”

Giannichedda non ha dubbi sulla classica domanda che da sempre si fa su Gigi Buffon: “E’ stato il più forte di sempre nel suo ruolo? Per me sì. E’ difficile fare paragoni tra calciatori di diverse epoche. Però Gianluigi è stato davvero determinante in tutte le vittorie della nazionale italiana e della Juventus. Va annoverato senza esitazione tra i più forti della storia”.

Buffon

L’ex mediano bianconero sottolinea un dettaglio che secondo lui è stato il punto focale nella carriera del portiere: “Cosa aveva in più degli altri? A me ha sempre stupito il fatto che Gigi tutti i giorni aveva voglia di allenarsi e imparare. Anche se era il più forte di tutti veniva ogni giorno in campo per dare il 100% e fare gli esercizi in maniera perfetta. Questo era fondamentale perchè creava stimolo per noi compagni. Dietro il numero uno nel gioco c’era un altro numero uno nello spogliatoio, come persona”.

Buffon

Nel corso della storia del calcio di portieri forti se ne sono visti molti e Buffon entra di diritto in questa lista. Secondo Giannichedda merita il primo posto, ma c’è chi la pensa diversamente: “Secondo me è il più forte di tutti poi è chiaro che se parli con qualcuno che ha giocato, ad esempio, al Real Madrid ti dice Casillas perché per loro era più bravo. Per me però va analizzato un periodo temporale ampio, non solo di qualche anno. Gigi in questo è stato incredibile, al top per venti anni. Ha segnato un epoca”.

“Gigi in nazionale è stato una sicurezza. In futuro chi si servirà dei suoi consigli farà bene”

Giannichedda ricorda il passato in nazionale insieme a Buffon. Un’annata in cui l’Italia poteva permettersi grandi campioni tra i pali eppure a spiccare per il proprio talento, e non solo, fu proprio Gigi: “Abbiamo giocato insieme in nazionale. Ricordo che i tre portieri convocati erano Toldo, Peruzzi e Buffon. Tutti e tre praticamente all’apice della carriera. Però vedevi in Buffon quella giovinezza e quella voglia in più di voler essere il numero uno”.

“Sapeva sdrammatizzare nei momenti giusti e quando c’era bisogno di stare sul pezzo rispondeva sempre presente. Sentivi la tranquillità e la sicurezza che trasmetteva. Giocatori come lui sono troppo importanti in squadra. Ti insegnano come ci si comporta e ti obbligano ad adeguarti a loro“.

Ruolo manageriale in nazionale per Buffon? Sta a lui decidere, deve capire cosa vuole fare in futuro. E’ chiaro che chiunque potrà sfruttare i suoi consigli e il suoi aiuto si dovrà ritenere fortunato. La sua persona nel mondo del calcio non passa in secondo piano, ha fatto tantissimo. Potrà aiutare chiunque”.

A cura di Andrea Greco.