Secondo quanto riportato da ANSA, un dirigente della Gioiese e suo padre hanno ricevuto un Daspo della durata di 5 e 10 anni. Era lo scorso19 novembre, quando durante la partita contro il Licata i due uomini hanno colpito due giocatori avversari. I provvedimenti sono stati presi grazie all’attività delle forze dell’ordine e dell’ufficio Uigos del Commissariato di Gioia Tauro con l’aiuto della polizia anticrimine. Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo a capire nel dettaglio cosa è successo.
Ancora una volta assistiamo a un brutto episodio nel mondo del calcio. La giustizia però ha la meglio. Il questore di Reggio Calabria ha infatti emesso un Daspo ai danni di un dirigente della Gioiese e di suo padre della durata di 5 e 10 anni. I due uomini infatti lo scorso 19 novembre avevano colpito due giocatori del Licata.
Il dirigente, dopo il gol del Licata aveva sferrato un pugno a un calciatore gialloblù. Il padre poi, nello stesso frangente, è entrato in campo colpendo sulla nuca con una bottiglia di plastica il capitano degli ospiti. Il signore inoltre aveva già ricevuto in passato una sanzione simile.
Un terzo Daspo, della durata di 3 anni, è stato emesso anche ai danni di un individuo di Gioia Tauro. Lo stesso, dopo l’espulsione di un giocatore della squadra di casa, aveva colpito con due schiaffi l’arbitro. Il tutto durante una partita di calcio amatoriale.
“Perdersi per ritrovarsi” canta Emma nel suo ultimo singolo. Allo stesso modo la Gioiese deve ricominciare dall’inizio e ritrovare calma e concentrazione. I calabresi occupano il diciottesimo posto in classifica con un totale di quattro punti. Una sola vittoria in 18 partite, poi un pareggio e ben 16 sconfitte.
La ripartenza della Gioiese potrebbe iniziare oggi, domenica 14 gennaio, nel match contro l’Akragas. Tutto è ancora possibile ma ora la palla passa al campo. Riusciranno i calabresi a trovare il riscatto?