Tra sabbia e psiche, il mental coach leader del Trastevere: Valerio Giordani
L’intervista di SerieD24.com al capitano del Trastevere, Valerio Giordani
Cinque anni fa, Valerio Giordani ha trovato una casa. Dopo un passato da “vagabondo” del calcio, come ama definirsi lui stesso, il Trastevere è diventato il luogo dove il legame con il pallone si è trasformato in qualcosa di più profondo. Una famiglia, un porto sicuro, una missione.
Oggi, capitano e leader della squadra, Giordani è molto più di un giocatore: è una guida, un mentore e un esempio per i tanti giovani che ogni giorno calcano il campo insieme a lui. “Quando sono arrivato a Trastevere, cinque anni fa, ho capito subito che c’era qualcosa di speciale. Ho giocato in quasi tutti i gironi d’Italia, ma mai mi ero sentito davvero a casa. Qui, invece, tutto è diverso: Trastevere ti entra dentro. Vorrei che questo legame continuasse per sempre”.
E quel legame si è rafforzato, tanto che la società lo ha scelto come capitano, un ruolo che Giordani ha abbracciato con serenità e consapevolezza: “Non ho dovuto cambiare nulla di me quando mi hanno dato la fascia: la leadership è una mia caratteristica, e credo molto nei legami emozionali. Mi piace essere schietto e diretto, costruire rapporti veri. È chiaro che c’è una responsabilità in più, ma il mio punto di forza è proprio questo: unire la squadra”
La sua capacità di guidare e ispirare non si limita al campo. Due anni fa, un infortunio lo ha costretto a fermarsi, ma invece di scoraggiarsi, Giordani ha trovato un’opportunità per crescere: “Durante la riabilitazione, ho incontrato tante storie diverse e ho capito quanto sia importante l’aspetto mentale nello sport. Mi sono appassionato alla psicologia sportiva, ho conseguito un Master in Mental Coaching e ora aiuto i ragazzi giovanissimi a raggiungere i loro obiettivi, calcistici e non. È un percorso che mi arricchisce ogni giorno”.
Un leader nato
Il ruolo del mental coach, nella vita come nello sport, sta diventando un epicentro focale, per molti giovani che si approcciano da poco allo sport. La figura del mental coach però può aiutare veramente chiunque, perfino il mental coach stesso.
Questo lavoro infatti, ha cambiato anche il suo approccio in campo: “Prima ero più istintivo, ora sono più razionale, più fermo nei gesti e nelle decisioni. Non mi piace litigare durante le partite, penso solo all’obiettivo finale. Questo percorso mi ha reso una persona diversa, e credo che si veda anche nel modo in cui gioco”.
Giordani si racconta, tra Beach Soccer e Trastevere
L’estate, per Giordani, non è una pausa, ma un’altra occasione per restare vicino al pallone. La sua passione per il Beach Soccer, nata ad Anzio insieme ai suoi cugini, è diventata un’altra parte fondamentale della sua vita: “Gioco con la Roma Beach Soccer, di cui sono il capitano. È una tradizione di famiglia: siamo cresciuti sulla sabbia, tra il mare e il pallone. Giocare in Serie A di Beach Soccer mi permette di confrontarmi con talenti incredibili, e mi aiuta a non fermarmi mai. Il pallone è una calamita per me, non riesco a staccarmene”.
Tornando al Trastevere, in una stagione di transizione per il club capitolino, Giordani sa quanto sia importante tenere unito il gruppo: “Trastevere è abituata a campionati di alto livello, ma quest’anno la società ha puntato sui giovani. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo uno staff fantastico e un’impronta di gioco chiara, che in Serie D è rarissima. È fondamentale lavorare insieme, soprattutto nei momenti difficili: è lì che si costruisce qualcosa di bello”.
Il futuro del leader carismatico trasteverino
Giordani non nasconde il desiderio di continuare nel mondo del calcio anche una volta terminata la carriera da giocatore: “Mi sto laureando, e vorrei rimanere nel calcio, ma fuori dal campo. Il mio sogno è lavorare come mental coach, aiutare i ragazzi a superare i momenti difficili e a crescere. Allenare? No, ho troppo rispetto per chi lo fa: credo che la mia strada sia quella mentale, la più adatta a me”.
Per ora, però, la sua attenzione è tutta sul campo e sulla stagione del Trastevere: “Il nostro obiettivo è salvarci, ma non smettiamo mai di guardare avanti. Con passione, dedizione e il giusto entusiasmo, possiamo continuare a crescere e a fare qualcosa di speciale”.