Dopo l’esordio da titolare il 6 gennaio 2022 nel match contro la Sampdoria, per Giorgio Altare è arrivato anche il primo gol in Serie A all’ultimo minuto contro la Salernitana. Un gol pesantissimo, che permette al Cagliari di avere ancora una speranza in ottica salvezza. Una sconfitta infatti avrebbe complicato decisamente le cose.
Il difensore del Cagliari ha dovuto aspettare ben 17 partite di campionato prima di realizzare la sua prima rete con la maglia della squadra sarda. Una rete, però, pesante e che tiene vivo il Cagliari per i prossimi 180 minuti.
La storia di Giorgio Altare, nato a Bergamo, parte proprio dal Milan e dalla… Serie D. Si perché il difensore, dopo la trafila nel settore giovanile rossonero (giocava con Cutrone, Gabbia e Pobega tra gli altri, ma anche La Ferrara oggi alla Neapolis) è passato in prestito alla Virtus Ciserano Bergamo. Otto presenze vicino “casa” nel girone B, stagione 2015-2016. In panchina Armando Madonna che lo lanciò come terzo di difesa nel suo 3-5-2.
Quello fu il primo passo nella crescita di Altare che di sacrifici nella sua carriera ne ha fatti tanti. Dopo quei sei mesi alla Virtus Bergamo, infatti, il Milan lo riportò in Primavera per poi cederlo al Genoa nel 2017. I rossoblù, dopo un anno nelle giovanili, lo mandano in prestito la Feralpisalò in Serie C. Una stagione, la prima tra i professionisti, segnata dalla rottura del crociato. Ma Altare non si arrende e l’esplosione arriva nel campionato 2020-2021 con l’Olbia dove si trasferisce a gennaio 2020.
Trentasette presenze, 2 gol e 3.319 minuti in campo nella scorsa stagione. Dall’Olbia al Cagliari, la Sardegna resta nel destino di Altare. I rossoblù decidono di prelevarlo nell’estate 2021 a titolo definitivo facendogli firmare un contratto fino al 30 giugno 2025. Adesso Altare si è guadagnato la Serie A con sacrificio e umiltà e non intende perderla. Intanto, oggi, ha contribuito a tenere vive le speranze di salvezza in vista delle ultime due partite contro Inter e Venezia.