Il Pescara, l’esordio in A contro il Milan e il sole del Cilento: Giovanni Catalano si racconta
Sin da piccoli ci è stato sempre insegnato che sognare è lecito, non costa nulla. Giovanni Catalano il suo sogno l’ha realizzato nella maniera più indelebile possibile. Calabrese DOC originario di Catanzaro, è un esterno d’attacco classe 1994 dalle spiccate doti tecniche. Nella sua lunga carriera da calciatore sono state tante le tappe: dai vivai di Vigor Lamezia, Cagliari e Pescara, all’esordio in Serie A proprio con gli abruzzesi nella sfida casalinga contro il Milan di Balotelli e Massimiliano Allegri.
Successivamente, la Serie C a Rimini e un lungo girovagare per l’Italia prima del suo approdo nel Santa Maria Cilento in Serie D, squadra che ha già avuto modo di trascinare alla vittoria nel recupero contro il Licata vinto 3-1 grazie a un calcio di punizione magistrale.
Uno dei punti di forza, la duttilità
Uno dei punti di forza di Giovanni Catalano è sicuramente la duttilità, oltre che la tecnica. Infatti può agire da esterno d’attacco, trequartista e anche seconda punta: “Saper interpretare più ruoli è importante, soprattutto se cambi modulo. Il mio ruolo ideale, però, è giocare da esterno d’attacco a sinistra o anche a destra se c’è bisogno”.
Il suo percorso di crescita
Giovanni Catalano è cresciuto nei vivai di Vigor Lamezia, Cagliari e Pescara. Tutte esperienze, secondo il suo punto di vista, molto produttive: “Sono tutte tappe che mi hanno fatto crescere tanto. Ho iniziato nel settore giovanile della Vigor Lamezia, poi ho avuto la fortuna di approdare in due squadre di Serie A come Cagliari e Pescara. In Abruzzo ho esordito anche nella massima serie contro il Milan, per poi giocare contro la Fiorentina. Sono esperienze che ti porti nel cuore per sempre”.
Il debutto in Serie A
Nel 2012-13 arriva il debutto in Serie A con la maglia del Pescara nella sconfitta per 5-1 contro il Milan di Massimiliano Allegri: “Nel 2013 è arrivato il coronamento di un sogno, perché a 18 anni trovarti a debuttare in Serie A contro il Milan e poi una settimana dopo giocare contro la Fiorentina è qualcosa di speciale che ogni ragazzo sogna sin da bambino. Come aneddoto ricordo quando mi stavo riscaldando con Pazzini ed El Shaarawy, oltre che al “buona fortuna” che mi ha dato Allegri quando stavo entrando. In quei momenti è difficile ricordarti tante cose, perché è tutto un sogno. E’ come se stai dormendo e ti risvegli”.
La tappa di Pescara
Quel Pescara aveva tanti giocatori giovani che con gli anni si sono affermati in Serie A, in primis Mattia Perin e Gianluca Caprari. In squadra, però, c’era spazio anche per qualche profilo più esperto come il centrale danese ex Fiorentina Per Kroldrup, Giuseppe Colucci e uno degli attaccanti che a Genova, sponda rossoblù, ha scritto la storia insieme al tandem argentino Milito-Palacio come Giuseppe Sculli: “A Pescara è stata un’esperienza unica nel suo genere, perché esordire nella massima serie a 18 anni è il coronamento di un sogno. Ringrazio il mio allenatore Cristian Bucchi che dalla Primavera mi ha portato in prima squadra facendomi giocare qualche minuto contro il Milan e, poi, contro la Fiorentina. Per me è stato un sogno, perché mi sono ritrovato con campioni del calibro di Perin, Caprari, Kroldrup, Sculli, ma anche di Gaetano D’Agostino che poi è diventato mio allenatore ad Anzio in Serie D. Allenarmi e giocare insieme a questi grandi calciatori è stata una cosa indescrivibile che mi porterò sempre nel cuore”.
Il momento dell’ingresso in campo
“Giovanni, scaldati che entri tu”. Chissà cos’ha provato Giovanni Catalano quando Cristian Bucchi gli ha comunicato la notizia del suo ingresso in campo: “La prima cosa che mi è passata per la testa è stata quella di godermi il momento perché si stava coronando il mio sogno di esordire in Serie A. Quando Bucchi mi ha detto di riscaldarmi ho pensato solamente a godermi ogni attimo di secondo”.
Da Pescara a Rimini, in Serie C
Dopo le emozioni di Pescara, Catalano vola in Serie C per indossare la maglia del Rimini: “Quella di Rimini è stata sicuramente un’esperienza diversa da quella di Pescara, perché le categorie erano differenti. Ho bei ricordi, perché approdavo in una squadra che nonostante giocasse in C aveva una storia importante alle spalle, oltre che ad una piazza caldissima”.
Dai professionisti alla Serie D
Dopo i professionisti, Catalano indossa diverse maglie in Serie D come quelle di Potenza, Picerno, San Severo, Anzio, Lupa Roma, Roccella, ACR Messina, Corigliano, Ragusa, Licata e infine Santa Maria Cilento: “Sono state tutte esperienze diverse tra loro che però mi hanno fatto crescere molto. Ho voluto fortemente il Santa Maria Cilento perché sapevo di approdare in una squadra e in una società importante con grandi ambizioni. L’allenatore Francesco Di Gaetano l’ho conosciuto da avversario, e ora ho la fortuna di essere un suo calciatore. Sono felice di questa scelta. Ho trovato un gruppo sano e forte composto da bravissimi ragazzi. Sono sicuro che in questo girone di ritorno ci toglieremo molte soddisfazioni”.
Il rapporto con l’allenatore Francesco Di Gaetano
Tra Giovanni Catalano e Francesco Di Gaetano c’è da tempo un forte legame di amicizia e stima reciproca: “Lo conosco da un bel po’ di tempo perché l’ho affrontato tante volte da avversario. Conoscevo la sua bravura da allenatore, e ora ho avuto anche la fortuna di essere allenato da lui. Non mi sbagliavo sul suo conto. Lui mi chiede quello che è nelle mie corde e mi mette nelle condizioni migliori di esprimermi al 100%“.
Intervista a cura di Gerardo Guariglia