La nostra intervista esclusiva all’ex portiere della Solbiatese e compagno di squadra di Federico Gatti ai tempi del Verbania
Gli anni della gavetta non si possono mai dimenticare, anzi, devono essere strumento principale per emergere in qualsiasi lavoro, anche nel calcio. E’ il caso di Federico Gatti che prima di coronare i sogni di Juventus e Nazionale ha assaporato l’atmosfera dei campi di Promozione, Eccellenza e Serie D.
Tra i numerosi compagni di squadra che ha avuto in carriera c’è anche Giovanni Russo, ex portiere della Solbiatese che ha condiviso tanti bei momenti insieme a Gatti ai tempi del Verbania: “Federico è un ragazzo solare, sorridente, scherzoso – ha dichiarato Russo -. In tre anni non l’ho mai visto con il musone o arrabbiato, ha una voglia di vivere che ti travolge”.
“Fede ha tanta passione per il calcio, lo vive come un lavoro da quando è passato alla Pro Patria. Lui era sempre in competizione in qualsiasi sport“.
“Dopo la convocazione per gli Europei gli ho inviato un messaggio per augurargli buona fortuna. Ci siamo parlati, ma essendo lì, però, ci sentiamo raramente per via dei numerosi impegni che ha con la squadra”.
Tra gli aneddoti riguardanti Russo e Gatti ci sono anche le numerose sfide a FIFA: “Passavamo tanto tempo insieme. Io lavoravo spesso con Fede, giocavamo ai videogame nel tempo libero perché anche a livello di abitudini eravamo molto simili.
Ci sfidavamo spesso a FIFA: chi perdeva lavava i piatti o cucinava. Abbiamo condiviso tanti momenti positivi e negativi, ma lui era il primo a rincuorarci e a farci rialzare la testa”.
“Indimenticabili anche le cene di squadra – ha sottolineato Giovanni Russo -. Gatti faceva dei giochi scherzosi a tavola con i ragazzi della Juniores che si allenavano con noi. Era sempre il primo ad essere aperto al confronto”.
Se Federico Gatti è esploso lo deve anche al Verbania, in particolare al direttore dell’epoca Pietro Fassoli: “Su Gatti ci aveva visto lungo il direttore del Verbania, Pietro Fassoli. L’aveva preso dicendo che lui doveva giocare da centrale. Il primo allenatore a schierarlo in quel ruolo è stato Roberto Frino“.
Il valore di Gatti s’intravedeva già: “Quando è arrivato ero già al Verbania. Ero a conoscenza dei suoi valori perché il nostro capitano, Andrea Adamo, insieme al direttore l’avevano prelevato dal Pavarolo che era fresco di retrocessione.
Lì giocava da capitano e da centrocampista, ma con noi ha scoperto il ruolo di difensore. La sua carriera da centrale è cominciata proprio da Verbania al secondo anno d’Eccellenza dove ha realizzato 6-7 gol”.
“Mi aspettavo che arrivasse in Serie A perché era già un giocatore forte e in queste categorie se ne vedono pochi. Quando è andato alla Pro Patria io giocavo a Legnano e ci vedevamo spesso.
Ha fatto bene in Lega Pro, in Serie B con il Frosinone ed è giusto che sia arrivato dov’è adesso. Gli faccio un grosso in bocca al lupo per questo Europeo, merita di giocare in questi palcoscenici“.
Il momento più bello di Russo e Gatti è stato sicuramente la vittoria del campionato e la promozione in Serie D: “Il momento più bello che abbiamo vissuto insieme è stata la vittoria del campionato d’Eccellenza con il Verbania.
Contro l’Accademia Borgomanero, io e Fede ci siamo caricati a vicenda: dovevamo vincere per forza, e lo abbiamo fatto con un secco 4-0. Lì abbiamo capito che potevamo vincere il campionato”.