Giugliano, Righi: “Qui per la famiglia Mazzamauro, c’è voglia di vincere”

Il Giugliano Calcio è una delle realtà più seguite del panorama calcistico campano con un passato in Serie C tra la fine degli anni 90′ e l’inizio del 2000.

Dopo vari avvicendamenti negli ultimi 5 anni tra Eccellenza e Serie D, la famiglia Mazzamauro ha trasferito la scorsa estate il titolo del Savoia al Giugliano e sta regalando alla città alle porte di Napoli un vero e proprio sogno. Con 28 punti in 10 partite, i gialloblu stanno dominando il Girone G di Serie D con un distacco sulla seconda, l’Aprilia, di 5 punti. Numeri che fanno sognare una piazza che non disputa un campionato professionistico dalla stagione 2006-2007 e ha una grande voglia di ritornarci dopo tante delusioni.

Una delle armi vincenti del presidente Mazzamauro è stata sicuramente la scelta del responsabile dell’area tecnica, affidata a Emanuele Righi, dirigente con una carriera importante tra Hellas Verona e Mantova.

Proprio Righi ha parlato di questo inizio di stagione e in particolare dell’ultima partita pareggiata contro l’Aprilia, nel big match del Girone G: “C’è un po’ di rammarico solo per le modalità in cui è arrivato il pareggio, però credo che il risultato maturato sia quello giusto. L’Aprilia ha fatto una grande partita così come noi, ci sarebbe piaciuto vincere anche senza meritare al 100%, però il rigore nel finale ci ha tolto questa soddisfazione. Andiamo avanti nel nostro percorso”.

L’importanza dello staff tecnico

L’importanza dello staff tecnico e la scelta degli Under Nonostante abbia segnato 20 gol e sia il miglior attacco del girone, il Giugliano non possiede un vero e proprio bomber ma questo non sembra preoccupare il dirigente bolognese: “Sinceramente non mi piace guardare queste statistiche, avere un bomber da 30 gol o tanti giocatori da un gol non fa la differenza, è il lavoro dello staff tecnico che la fa. L’allenatore Giovanni Ferraro di certo non lo scopro io e il suo collaboratore Ascione stanno facendo un lavoro di alto livello, insieme al preparatore atletico Toto e al preparatore dei portieri Di Maio. Hanno avuto a che fare con tanti giovani talenti e sono contento di poter collaborare con loro”.

Campani che possiedono anche la miglior difesa con soli due gol subiti nonostante un portiere under tra i pali e tanti ragazzi per il pacchetto arretrato: “Diciamo che io quando costruisco le squadre non faccio distinzioni tra over e under – prosegue Righi – anche perchè un giocatore del 2003 ha 18 anni e penso che debba essere già pronto per giocare titolare. Basti pensare che Maldini ha esordito in Serie A quando aveva 17 anni, il resto dovrebbe essere tutto normale. Baietti per noi non è una scoperta, è stata un’intuizione e una scelta del Vicepresidente Renato Mazzamauro, sempre attento e vicino alle nostre vicende. Francesco ha svolto tutto il ritiro con il Napoli e si è allenato spesso con la prima squadra di Spalletti. Siamo contenti del suo rendimento e vogliamo che cresca sempre di più, noi lo consideriamo già un portiere di alto livello”.

“Una città che sogna il grande calcio”

Giugliano, una piazza che non vede la C da 15 anni. Nonostante la vicinanza con Napoli, la città di Giugliano ha sempre rispettato la tradizione calcistica del proprio paese e non l’ha mai abbandonata. Emanuele Righi lo ha percepito fin da subito al suo arrivo: “Chiaramente io sono qui per la famiglia Mazzamauro che è una garanzia, quando sono arrivato mi sono dovuto subito calare nella realtà e abbandonare il resto. Giugliano è una piazza calda, importante, che ha a cuore la squadra della propria città. C’è grande entusiasmo e questo ha permesso a me e ai giocatori di scegliere di venire a giocare qui.”

“La cosa che ho notato – continua – è che si pensa poco alle squadre di categoria superiore che ci sono intorno e ci si concentra più sul Giugliano, questo stato mentale della città mi piace molto. I tifosi sono sempre vicini a noi, non ci fanno mai mancare il loro affetto e supporto sia durante la settimana che la domenica. Un vero spettacolo sugli spalti”

La sfida all’Atletico Uri e il legame con la famiglia Mazzamauro

Dopo il pareggio con l’Aprilia, è tempo di calarsi di nuovo nel campionato e ad attenderli in Sardegna c’è l’Atletico Uri, squadra molto temuta da Righi: “Le trasferta sarde sono sempre impegnative e mi fa sorridere il fatto che ogni volta che ci andiamo a giocare cambiano il campo di gioco. Detto ciò, l’Uri è una squadra molto fisica e presenta giocatori di livello superiore, non sta attraversando un momento facile e paradossalmente questa può essere l’insidia più grande per noi. Siamo preparati per affrontare questo tipo di partite, l’obbligo di vincere non c’è ma andremo per i tre punti.”

Il responsabile dell’area tecnica giuglianese chiude poi il discorso sulla sua scelta di approdare a Giugliano vista la sua carriera di assoluto rispetto: “Prima di tutto voglio ringraziare Maurizio Setti (presidente dell’Hellas Verona) per avermi scelto quando ero alle prime armi, ha tutta la mia gratitudine. Ho scelto questa nuova avventura principalmente perchè sono stato chiamato dal figlio del presidente Mazzamauro, proprietà con cui ho un grande legame, e perchè credo che un’esperienza al Sud possa completarmi a livello tecnico. A Giugliano c’è voglia di vincere e ci stiamo impegnando 24 ore al giorno per regalare quello che è un sogno per questa città”.

A cura di Gennaro Dimonte

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