Gnonto, dalla provincia di Verbania al sogno Wembley
Wilfried Gnonto, ancora 19 anni da compiere, ha tempo per scrivere la sua storia ma l’inizio è già da favola.
Dopo essersi messo in luce con la maglia dello Zurigo, il c.t Mancini lo ha convocato per “La Finalissima” contro l’Argentina di domani a Wembley.
Per l’azzurro un passato nel calcio dilettantistico prima del passaggio nelle giovanili dell’Inter.
I primi calci a Baveno fino alla chiamata dell’Inter
Gnonto ha mosso i suoi primi passi da calciatore a sei anni nel Baveno. Quest’ultima è una società che nasce in provincia di Verbania, città natale del giocatore dello Zurigo. Il Baveno milita attualmente in Eccellenza Piemonte dove è riuscita a evitare i playout garantendosi un altro anno di permanenza. Dopo due anni passati in un altra società dilettantistica, il Suno, in provincia di Novara, Gnonto viene notato dall’Inter.
Alla corte dei nerazzurri il diciottenne resterà fino al 2020 percorrendo tutti le categorie delle giovanili fino alla Primavera. Qui Gnonto riesce a mettersi in mostra da attaccante esterno realizzando anche un gol contro la Juventus. Intanto il ragazzo incide anche in Nazionale dove arriva anche la convocazione in U19.
Gnonto, la svolta Zurigo e la chiamata di Mancini
A 16 anni appunto la svolta per Gnonto. Infatti, il giovane piemontese decide di non firmare un contratto professionistico con l’Inter e trasferirsi nello Zurigo. Una scelta coraggiosa da parte del ragazzo determinato ad essere subito protagonista nel campionato svizzero. Questa decisione, per quanto rischiosa lo ha premiato. Tra campionato e coppe Gnonto ha realizzato 10 gol e 5 assist in 36 presenze che gli sono valse la chiamata in Nazionale maggiore. Non solo questo ma, inoltre, l’esordio potrebbe avvenire in un palcoscenico come Wembley, domani in occasione della partita contro l’Argentina di Messi.
Insomma un vero e proprio sogno per il giovane diciottenne che ha avuto il coraggio di abbandonare Verbania da bambino e che ora sta realizzando con devozione i suoi obiettivi.
A cura di Francesco Busoni.