Gravina, Galardi è sicuro: “È la piazza giusta per affermarmi”
Accelerazione. Stop. Ripartenza. Sperando sia la volta buona, quella definitiva. Fin qui la carriera di Gabriele Galardi è stata una metafora delle sue prestazioni sulla fascia laterale del rettangolo verde: strappi che sembrano devastanti ma anche brusche interruzioni. L’esterno classe 2002 di proprietà del Milan nel mercato invernale ha salutato il Team Nuova Florida ma non la Serie D, intraprendendo una nuova avventura con il Gravina, impegnato nel girone H.
L’addio al Team Nuova Florida e l’approdo al Gravina
Una trattativa veloce, come racconta lo stesso Gabriele Galardi: “C’erano diverse squadre interessate a me, ma per un motivo o per l’altro con nessuna si riusciva a concretizzare. Poi è arrivato il Gravina, destinazione che da subito ho gradito ed in poco tempo l’affare si è concluso”. Prima di tuffarsi nella nuova avventura è però doveroso un ricordo dei 6 mesi passati in biancorosso: “La scelta estiva di andare al Team Nuova Florida è stata in parte frutto della confusione, visto che c’erano diverse squadre interessate a me. Il loro corteggiamento, però, fu il più insistente e quindi decisi di accettare. Peccato che, anche per colpa mia, le cose non sono andate nel verso giusto”.
In Puglia per ripartire e crescere ancora
Ora l’esperienza in gialloblù: una piazza calda ma decisamente stimolante: “Appena sono arrivato sono rimasto folgorato dal livello di questa società: ogni sua componente si dimostra continuamente di un’altra categoria, stesso discorso vale per i tifosi. Il gruppo è fantastico e formato da atleti di spessore, così come il tecnico”, afferma Galardi. “Il girone è molto complicato ma sicuramente stimolante: per me è una grande occasione e spero di ripagare la fiducia. I compagni mi hanno accolto benissimo e mi stanno aiutando ad affrontare questa categoria, che reputo di enorme importanza formativa soprattutto per un ragazzo giovane. Già lo scorso anno avrei dovuto esser protagonista in Serie D, ma poi decisi di tentare un’esperienza nella categoria superiore”.
Sacrifici, errori, sogni: una carriera sempre al massimo
Un ragazzo così giovane ma già abituato da tempo a crescere lontano da casa: “Sono partito da Roma a 16 anni per andare alla Spal, poi successivamente è arrivato il Milan: tutto d’un tratto mi sono trovato ad allenarmi con giocatori come Ibrahimovic, gente che fino a qualche settimana prima vedevo solo in TV! La lontananza da casa però si è fatta sentire, così ho scelto di tornare nel Lazio e quindi ecco la Viterbese, poi la Lucchese e quest’anno la Serie D. Tutte queste esperienze ti aiutano a crescere ma a volte la distanza dai propri affetti può nuocere a livello psicologico. Ora però mi sento maturato e voglio concentrarmi solo sul campo”. In testa sempre l’idea, neanche troppo lontana, di far ritorno al Milan, ancora proprietario del cartellino: “Prima di convincere il Milan voglio convincere me stesso di essere un buon calciatore e ripagare le attese di chi mi ha sempre sostenuto. Ho fatto qualche errore nella mia carriera ma è giunto il momento di riprendermi il professionismo e di far felici i miei cari”.
Gabriele Galardi ha dalla sua il tempo e la qualità per poter raggiungere i propri sogni. Deve solo trovare l’accelerazione giusta, quella definitiva, che gli permetta di lasciare alle spalle la difficoltà e di compiere il salto definitivo. Niente di impossibile per uno che, fino a qualche anno fa, veniva considerato il miglior 2002 del calcio dilettantistico della regione Lazio.
A cura di Matteo Lanzi