Gravina: “Basta ripescaggi, generano solo tensioni”

Situazione ripescaggi e riammissioni, un tema ancora molto caldo e che farà parlare di sè. Gabriele Gravina, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, ha fatto il punto sulla situazioni indicando quali possono essere le vie d’uscita di una situazione che a livello di tempistiche si sta allungando sempre di più.

Gravina sui ripescaggi: “Basta, tutto ciò generano solo tensioni”

Una situazione che negli ultimi mesi si è accesa sempre di più: “Il tema da me denunciato cinque anni fa riguarda un approccio culturale sbagliato sul valore del merito sportivo, perché personalmente sono convinto che bisogna far rispettare il risultato legato alla competizione sportiva. Dico basta per una questione di serietà e rispetto alle riammissioni e ai ripescaggi. Sono gli argomenti che poi generano delle tensioni di natura legale, tecnica, e che alterano anche i valori dello sport.

Nel mese di giugno – ha continuato Gabriele Gravina – abbiamo visto una squadra che ha festeggiato la vittoria del campionato e un’altra che è retrocessa con tifosi che hanno svolto attività di devastazione all’interno del campo. Oggi troviamo una situazione invertita: siamo in attesa di sentenze da parte del TAR e molto probabilmente aspetteremo il Consiglio di Stato“.

“Soluzioni? Anticipare le iscrizioni al 30 aprile”

Gabriele Gravina propone di anticipare le iscrizioni: “Tutto ciò non è più accettabile. Soluzioni? Dobbiamo anticipare le iscrizioni al 30 aprile, non possiamo pensare di aspettare il 20 giugno. Sappiamo bene che i campionati sono già definiti entro il 20 maggio, tranne la coda dei playoff in Serie B e Lega Pro. Aspetteremo soltanto quella società o quelle due società che hanno diritto al rispetto del valore della competizione sportiva.

Francamente è ora di smetterla sotto due aspetti: risultato legato alla riammissione o ripescaggio. Bisogna disciplinarlo in maniera differente rispetto alle condizioni attuali, anticipazione che ci consentirà tra l’altro di far pena efficace a quella norma che grazie ad un decreto legge che ci consente entro 30 giorni di poter avere finalmente la possibilità di godere di un giudicato anche da parte del Consiglio di Stato”.

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Redazione