Doveva essere la stagione della rinascita dopo il fallimento. Si pensava di passare una sola stagione tra i dilettanti per poi tornare tra i professionisti. E invece dopo 16 giornate, la squadra del presidente Renzi è addirittura costretta a lottare per la salvezza. Una stagione che era partita in ritardo, a causa dei ricorsi in cui si era imbattuta la squadra rossoblu per poter essere ripescata in Serie C.
16 giornate di campionato, quindicesimo posto in classifica su diciotto, a -21 dalla vetta e a +8 punti dalla retrocessione diretta
La sambenedettese ha racconto solo 18 punti, frutto di 5 vittorie (Castelfidardo, Fano, Castelnuovo Vomano, Tolentino e Alto Casertano) 3 pareggi (Nereto, Chieti e Notaresco) e 8 sconfitte (Trastevere, Fiuggi, Recanatese, Porto d’Ascoli, Vastogirardi, Vastese, Matese, Montegiorgio).
Dei 18 punti conquistati fin ora, 13 tra le mura amiche, gli altri 5 lontani da San Benedetto del Tronto.
Uno dei tanti problemi della squadra delle marche è l’attacco, una squadra che segna pochissimo, fin ora solamente 16 segnati (media 1,00 a partita). Ma anche la difesa non è molto meglio, 24 sono i gol subiti fin ora (media 1,5 a partita).
Ai primi di novembre, il primo esonero con Antonioli che ha preso il posto dell’esonerato Massimo Donati che in sette giornate aveva racimolato solo 4 punti, frutto di una vittoria e di un pareggio.
Non è andata meglio ad Antonioli che non è riuscito a risalire la classifica, al posto di quest’ultimo era stato chiamato Sergio Pirozzi che per delle vicende, ormai note, è stato costretto a non sedersi sulla panchina della Sambenedettese.
Ed infine la squadra è stata affidata al suo Alfonsi-Visi.
Il 2022, sarà un anno fondamentale per una piazza storica del nostro calcio che avrà sicuramente l’obiettivo primario di mettere in sicurezza la categoria. Per poi ritentare il ritorno nel calcio professionistico.