Cassino, Carcione tra cuore e ambizione: “Ho giocato ovunque, mi manca solo la Serie A”
Il calcio è fatto di momenti indelebili, lacrime, storie che si intrecciano, partenze e ritorni. E se è vero che- come diceva Henry Beeker- “non è tanto l’uscire dal porto, ma il tornarci, che determina il successo di un viaggio” possiamo considerare senza ombra di dubbio che il viaggio calcistico di Imperio Carcione, ex giocatore e ora allenatore del Cassino è andato perfettamente a buon fine. E non è finito qui, anzi, è appena cominciato. Carcione, infatti, nato e cresciuto a Cassino, ha iniziato proprio dalla sua città d’origine il suo percorso professionale che l’ha reso prima uomo, poi calciatore e adesso allenatore.
Il classe 1982 è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Seried24.com raccontandoci i suoi due anni e mezzo d’esperienza alla guida degli Azzurri. Ma non solo. Ha ripercorso anche i vari momenti vissuti da giocatore professionista con innumerevoli presenze tra Serie B e C , oltre che a illustrarci le sue ambizioni e obiettivi futuri. “Sono abbastanza soddisfatto e contento perché quando sono rientrato due anni e mezzo fa c’era un progetto e questo progetto ad oggi è sempre in crescita.
Abbiamo raggiunto la salvezza due anni e mezzo fa, poi un settimo posto l’anno scorso e adesso stiamo facendo un campionato da protagonisti e tutto questo senza mai andare a incidere sul budget che ha la società. Quindi siamo stati bravi in estate a scegliere i giocatori giusti e loro sono stati bravi a mettersi subito a disposizione per quelli che sono i miei principi”.
“Dal passato bisogna uscire con più esperienza. Nel calcio se lasci qualcosa al caso la paghi”
Carcione ha poi fatto cenno alla situazione attuale della sua squadra, attualmente al terzo posto della classifica del girone G di Serie D a quota 48 punti, a ben 15 lunghezze dalla Cavese capolista. Gli azzurri hanno un po’ calato il ritmo durante gli ultimi turni di campionato in cui hanno raccolto solo un punto in tre partite: “Quello che è successo negli ultimi tempi a me non piace tanto riportarlo perché è passato. Dal passato bisogna uscire con più esperienza.
Ci sono ancora cinque partite da giocare. Mi dispiace che in questo momento i risultati non ci danno ragione perché avevamo solo 9 gol subiti in 23 partite e nelle ultime sei invece ne abbiamo subiti altrettanti 9. Quindi vuol dire che in qualche modo abbiamo lasciato qualcosa al caso. Nel calcio appena lasci qualcosa al caso la paghi. Io penso che si debba tornare un attimo tutti un po’ a lottare con determinazione come abbiamo fatto fino a tre quarti di campionato. Questo lo dico non perché non stiamo più lottando, ma forse non lo stiamo facendo nel modo giusto.
“La piazza di Cassino merita il tifo la domenica allo stadio”
Al netto del rallentamento avuto nell’ultimo periodo, la stagione del Cassino rimane di altissimo livello. Soprattutto considerando il fatto che per tutto il campionato gli azzurri non hanno potuto contare sul supporto dell’intera tifoseria a causa dei problemi ancora irrisolti riguardanti lo stadio “Gino Salveti”. In merito alla questione, Carcione si è espresso così: “Nessuno mai all’inizio si poteva immaginare un Cassino nelle prime posizioni per tutto il campionato, visto comunque il budget di molte altre squadre. Noi non guardiamo al budget, guardiamo soprattutto al lavoro.
Quando ho detto che a nessuno importasse del fatto che fossimo secondi in classifica, mi riferivo un po’ agli addetti ai lavori per quanto riguarda l’Associazione dello stadio. Una squadra che è seconda o terza in classifica non può giocare con 200 tifosi. Non è giusto secondo me. Vediamo se riescono a sistemare un po’ la situazione perché la nostra squadra, la piazza di Cassino, merita il tifo la domenica allo stadio.
Carcione, gli anni d’oro da calciatore, la malattia e la rinascita: “Mi sono divertito e ho sempre lottato”
Addentrandoci sempre di più nella nostra chiacchierata, Carcione fa un tuffo nei ricordi e ripercorre tutte le tappe della sua carriera da calciatore professionista. Un viaggio nella memoria che conta 37 gol e più di 150 presenze tra grandi piazze di Serie B e C. Vittorie, gioie ma anche il dolore per la malattia che ha dovuto affrontare dopo la vittoria del campionato di Serie C a Perugia. Poi, la rinascita. Perché si sa che è sempre dal dolore che si può ricominciare. “Io ho cominciato a Cassino, abbiamo vinto il campionato dalla D alla serie C e sono stati due anni emozionanti prima di approdare a Salerno in Serie B. A Salerno giocare di fronte a 25.000 spettatori è stato veramente emozionante. Poi ho fatto due anni e mezzo Benevento che è anche un’altra piazza importantissima.
“Di momenti belli ne ho vissuti tantissimi. Quello indelebile è sicuramente la vittoria del campionato a Perugia, dalla C alla B. Questa esperienza la ricordo bene anche per situazioni a livello personale perché ho scoperto di avere una malattia che poi fortunatamente ho risolto. Dopo aver affrontato tutto questo ho ricominciato a Pagani per poi andare ad Arezzo e in seguito a Catanzaro. Infine sono tornato a casa mia a Cassino. L’allenatore azzurro, poi, ha rimarcato scherzosamente come nelle sue innumerevoli esperienze da calciatore gli sia mancata solo la categoria più ambita da tutti: Diciamo che mi sono divertito, ho sempre lottato. Mi manca solo una categoria, mi manca la Serie A e spero di arrivarci da allenatore“.
“Futuro? La piazza di Cassino è ambiziosa ma lo sono anche io. Quando si fa bene, nel calcio, le chiamate arrivano”
Ovviamente non potevamo non affrontare insieme ad Imperio Carcione l’argomento futuro. L’allenatore degli azzurri ha ben chiari quali siano gli obiettivi per questo finale di stagione e in generale per la sua carriera. A questo proposito ci ha fatto intendere che nulla è già scritto e che, nel calcio, non si sa mai. “Io credo che a fine anno sia giusto che mi sieda con la società per vedere quali sono i programmi e i progetti.
Sono in mezzo a cuore e ambizione. Come la piazza di Cassino è ambiziosa anche io lo sono. Anche i ragazzi che ho sono ambiziosi. Quindi la prima cosa da fare è parlare a bocce ferme. Poi vediamo se ci sono tutti i presupposti per migliorare ancora e provare ad essere i protagonisti assoluti dall’inizio per vincere il campionato.
Questo, però, me lo deve dire la società e per me non c’è problema. Altrimenti è normale che quando si fa bene nel calcio delle chiamate arrivano e si valuta un po’ tutto“. Carcione, infine, si è espresso anche in merito agli obiettivi rimasti e al duello-ormai ai titoli di coda- con la Cavese. “Cavese irraggiungibile? Ormai ha superato il momento più difficile. Noi dobbiamo cercare di entrare nei play off e giocarci le nostre carte perché comunque questi ragazzi meritano questa grande soddisfazione e la società anche. Lavoreremo in queste 5 partite per fare il massimo“.