Dalla sfida di domani del Villa Valle contro il Real Calepina al passato in Serie A. Amedeo Mangone, allenatore del Villa Valle, si racconta ai microfoni di SerieD24.
Non un ottimo inizio di Campionato quello del Villa Valle che colleziona due sconfitte e una vittoria. In vista della sfida di domani contro il Real Calepina, Amedeo Mangone si racconta ai microfoni di SerieD24. Ecco le sue aspettative: “Mi aspetto una grande prestazione per dare continuità ai risultati, visto che abbiamo fatto le prime due partite e siamo stati sconfitti e anche facendo delle prestazioni non giuste e consone per quello che la società si aspettava. Visto che abbiamo fatto una grande partita domenica scorsa contro il Desenzano, mi aspetto che la squadra prosegua su questo tipo di atteggiamento mentale e anche sulla prestazione tecnico-tattica.“
Dopo la prima vittoria nella scorsa giornata di campionato la squadra ha cambiato qualcosa: “Non lo so se ci stiamo riprendendo, perché ne abbiamo perse due e vinta una. Io credo che bisogna fare il discorso più avanti. Sicuramente credo che abbiamo cambiato molto, ci sono anche arrivati molti giocatori nuovi. È cambiata la mentalità e quindi sicuramente ci si aspettava da parte della società e credo anche dall’ambiente un inizio meno problematico. Però insomma adesso abbiamo fatto questa vittoria e credo che la strada sia quella, dipende molto dalle prestazioni che faremo in futuro.“
Congelata la questione Villa Valle, si fa un salto nel passato. Mangone è stato diversi anni nell’olimpo del calcio italiano e ci ha raccontato la sua esperienza più significativa: “Sicuramente la prima volta che ho debuttato in Serie A perché sono salito con il Bari e quindi la prima giornata di campionato nel lontano ’94. Questo è stato un ricordo che porto ancora dentro. Porto sempre un ottimo ricordo anche dalle varie esperienze avute da tutti. Sicuramente lo scudetto alla Roma è stato l’apice di quello che potesse essere la mia carriera. Non capita poi a tutti, quindi ho avuto la fortuna di assaporare questa vittoria.“
Dalle mille esperienze avute ha sempre imparato tanto, in particolar modo dagli allenatori: “Ho imparato da tutti qualcosa perché ho avuto tutti allenatori molto preparati sotto il profilo tecnico, tattico e anche della gestione. Mi hanno fatto diventare calciatore. Ognuno mi ha lasciato qualcosa e quindi questo cerco di portarmelo dentro e anche sul campo. Poi dipende dalle varie situazioni che si creano in campo però credo che l’esperienza che ho avuto mi ha formato molto.” Tutti gli allenatori hanno lasciato il segno e hanno creato le tante tessere del puzzle che compongono l’esperienza di Mangone.
Dichiara dunque di non trarre ispirazione da un solo allenatore: “Sinceramente mi piacciono quasi tutti gli allenatori, tutti hanno qualcosa da insegnare. Mi piace guardare le partite e cercare di cogliere le situazioni tattiche che provano e le soluzioni innovative che cercano. Dipende anche molto dai giocatori che hai a disposizione. Certo che paragonare o imitare un allenatore che adesso è in Serie A, essendo noi in Serie D, è molto complicato soprattutto per la qualità dei giocatori. Mi piace però guardarli tutti e vedere quali sono le loro proposte. Imitarli è sempre complicato e non mi piace perché ognuno va per la propria strada.“
A cura di Cleris Ferrera