Portici, Iodice sulla salvezza: “Ringrazio Emanuele Filiberto per la fiducia”
Dopo un’annata tutt’altro che tranquilla il Portici é riuscito a centrare la salvezza e quindi la permanenza in Serie D. La squadra campana nonostante la sconfitta contro la Vibonese ha raggiunto ugualmente il suo obiettivo grazie alle sconfitte di Locri e San Luca, che adesso si sfideranno in un play-out tutto calabrese. A salvezza raggiunta ha rilasciato delle dichiarazioni, Pino Iodice, amministratore del Portici. Il quale ha raccontato a BNITALIA Brand e News di valore, tutte le difficoltà e le situazioni particolari capitate durante questa stagione del Portici.
Portici, Iodice: “Salvezza dedicata a Emanuele Filiberto”
Nel suo racconto Iodice si sofferma anche e soprattutto sulla solitudine più totale nella quale il Portici si è ritrovato. Inoltre ha ringraziato Emanuele Filiberto e Nazario Matachione. “Abbiamo ottenuto l’obiettivo prefissato da Casa Reale Holding. In questo momento voglio ringraziare il principe Emanuele Filiberto di Savoia e Nazario Matachione, oltre a Tina e Alfonso Santillo e Marcello Pica per la fiducia che hanno avuto nell’affidarmi un compito difficilissimo. Siamo riusciti, con tanta responsabilità, a portare a termine questo campionato, conducendo la nave nel porto della salvezza. Abbiamo affrontato un campionato senza supporto alcuno da parte di tifosi, ultras e addirittura giocando contro una città che ci contestava e ci invitava ad andare via”. Restare in D senza sostegno dei tifosi è stata, quindi, ancor di più un’impresa.
“Questa è una doppia vittoria per Casa Reale Holding, perché è come se avessimo giocato 34 trasferte di campionato senza mai una gara in casa. Mi sento ancora più soddisfatto dell’obiettivo raggiunto”.
Portici, Iodice: “abbiamo provato a ricompattare l’ambiente ma senza riuscirci”
Continua poi il suo racconto Pino Iodice, dichiarando come sia stato fatto un tentativo di conciliazione con la tifoseria, ma senza ottenere il risultato sperato. “Con i gruppi ci fu un incontro presso lo stadio tra i componenti di Casa Reale Holding e i gruppi organizzati che vennero a notificare alla società che per loro questo non era il Portici, ma era il Savoia avendo sul petto lo scudo crociato nel logo. Da quel momento fummo tutti consapevoli che non scendeva più in campo il Portici, ma la Casa Reale Holding. Non è finita qui. Ogni domenica ci sono state contestazioni e striscioni contro di noi, addirittura in una partita fu lanciato un razzo in campo con un ferro contundente che metteva a rischio l’incolumità dei giocatori. Fuori allo stadio affissi disegni e striscioni con l’invito ad andare via, senza parlare delle offese personali sui social”.
“La proprietà, e in particolar modo Matachione, non hanno mai chiesto di rimuovere i manifesti, anche grazie al mio impulso. Matachione disse di lasciare tutto com’era per ricordare alla città che qualora si fosse vinto in campo il titolo non era del Portici ma dello scudo crociato che portava in petto, rispettando comunque le decisioni e la volontà anche del territorio. Matachione non ha mai voluto lasciare Portici, ribadendo che ha sempre rispettato gli impegni”.
Iodice: “Il futuro è nelle mani della Casa Reale Holding“
Infine l’amministratore della squadra campana ha chiarito il futuro e di come la società sia totalmente nelle mani della Casa Reale Holding. “Innanzitutto quello che noto è che nonostante tutti gli attacchi e tutte le strumentalizzazioni c’è sensibilità da parte della Casa Reale Holding verso il Portici. Personalmente faccio una considerazione: con quello che hanno subìto avrebbero potuto fregarsene come ha fatto la città. Invece hanno intenzione di mettere la città nelle condizioni di poter continuare il calcio a Portici. Loro hanno già deciso che non possono andare avanti, anche perché le norme federali lo vietano, quindi come CRH porteranno avanti solo il progetto il Savoia.
“La società ha individuato come soggetto interlocutore il presidente Ragosta per un altro titolo che sta sul mercato ed ha scelto lui che è sempre stato, nel suo modo di essere, corretto e leale e che senza la Casa Reale avrebbe dovuto portare i libri in Tribunale e far scomparire il Portici. Lo dico da porticese: questo titolo oggi ha un solo nome, una sola proprietà, sia economicamente che in campo e si chiama Casa Reale Holding. Il dottor Matachione nell’ultimo incontro ha detto che se gli ultras fossero venuti a sostenere la squadra non avrebbe mai lasciato Portici. Ma questa squadra non ha mai avuto il sostegno per solo un giorno, anzi al contrario. Per questo ci siamo salvati contro tutto e tutti”.