Maestro in mezzo al campo da calciatore, apprendista allenatore con adesso un forte desiderio di rivalsa. Appesi gli scarpini al chiodo dopo qualcosa come 15 presenze in A, oltre 350 in B e 300 in Lega Pro, Manuel Iori si è subito catapultato nell’avventura in panchina. Questo è avvenuto cinque giorni dopo il suo addio al calcio giocato: formazione nella cara Cittadella prima, debutto tra i ‘grandi’ al Sangiuliano City poi.
Il club lombardo salutava pochi mesi prima il professionismo con tutta la voglia di ritornarci a stretto giro di boa. Da ciò scaturisce l’opzione Iori, profilo che conosce e sa di calcio e con tutte le carte in regola per far altrettanto bene da allenatore. “Ci sono stati già contatti dopo la retrocessione in D – dice Iori in esclusiva a seried24.com – da parte loro c’era tutta la voglia di risalire e fare un campionato di vertice”. Una luna di miele durata una manciata di settimane fino all’esonero dello scorso 1 ottobre dopo la debacle interna contro il Forlì.
Chiaramente per una società con velleità di vetta ritrovarsi invischiati nella lotta per non retrocedere dopo quattro turni poco garba. Come spesso accade nel calcio, nelle difficoltà a finire per primo sul banco degli imputati è l’allenatore. Non è da meno ciò che è avvenuto al Sangiuliano City, con i giallo-verdi capaci di racimolare solo quattro punti in quattro turni.
Se la buona partenza poteva lasciar trasparire un roseo futuro, le brucianti sconfitte contro Corticella (6-2) e Forlì (0-3) hanno a conti fatti portato all’esonero di Manuel Iori. Accerchiato da più di qualche mugugno anche all’interno della società stessa, l’allenatore è stato sollevato dall’incarico. Conscio della sua naturale inesperienza, l’ex prodotto delle giovanili del Milan la prende con filosofia: “Quando passa così poco tempo non si può fare un’analisi completa, la società sono libere di trovare la soluzione migliore. Bisogna guardare tanti aspetti per giudicare un allenatore e le sue responsabilità quando si va a fare una scelta del genere”.
A giudicare dal prosieguo del campionato dei giallo-verdi, si evince come i primordiali problemi non siano passati neanche con il ritorno di Andrea Ciceri. Anzi, scherzo del destino, la media punti si è ulteriormente abbassata. Lecito dunque focalizzarsi anche su eventuali letture sbagliate nel mercato estivo: “Quella del Sangiuliano City era una rosa che sulla carta poteva ambire al vertice – continua Iori – così non è stato. Qualcosa poteva essere fatto in maniera diversa, dopo il mio esonero sono stati acquistati due centrocampisti, in un reparto che poteva essere migliorato prima. Se ho indicato indicato qualche calciatore da acquistare? No, la rosa l’ha fatta la società, io ho delineato solo alcune caratteristiche dei calciatori funzionali al mio gioco“.
Seppur la sua prima esperienza da allenatore sia durata un battito di ciglia, Manuel Iori non è incline alla resa: “Credo che ci siano stati dei problemi, le responsabilità sono da dividere ma rispetto il parere della società. Più avanti vedremo chi avrà ragione o meno, ma questo è il calcio. Un ritorno al Sangiuliano? Sono sotto contratto con loro, ma in questo momento non sussiste”.
Il diktat principale è capire cosa non ha funzionato, migliorarsi e cercare di imparare dai propri errori in vista di un’esperienza futura: “Altri club interessati a me? Sto valutando, mi godo la pausa guardando molte partite. La mia prerogativa è informarmi e migliorarmi. Quando un allenatore viene mandato a casa è giusto che si faccia un esame“.