Il derby d’Italia Juve-Inter di questa sera è una sfida che coinvolge anche tanti giocatori, allenatori e dirigenti della Serie D. Abbiamo pensato, infatti, di proporvi due formazioni tipo delle due squadre con personaggi che coinvolgono la massima divisione dilettantistica nazionale.
Juventus (4-3-3): Sorrentino; Del Prete, Dall’Iglio, Castelletto, Marchionni; Giacchino, Moruzzi, Zanini; Ponsat, Siani, Reider Rodriguez. All. Pazienza
Inter (5-3-2): Rovida; Systelnyk, Conrotto, Mapelli, Giani, Antonini; Nchama, Falasca, Gabbianelli; Suazo, Candido. All. Potenza
A difendere la porta bianconera c’è Stefano Sorrentino, fresco nuovo proprietario del Chieri, che ha giocato nel settore giovanile bianconero nella stagione 1997-1998. Davanti a lui una linea difensiva a quattro, formata da Del Prete, Dall’Iglio, Castelletto e Marchionni. Lorenzo Del Prete è il nuovo arrivato in casa Novara: il terzino classe 1986 è cresciuto nel settore giovanile della Juventus e ha vestito la maglia della formazione U23 nella stagione 2018-2019.
Giuseppe Dall’Iglio, invece, è in forza al Chieri di Sorrentino. Il mediano classe 1992 ha giocato nel settore giovanile bianconero fino al 2009, prima di una lunga trafila tra Piemonte e Lombardia: in questa stagione ha segnato 6 reti in 25 partite. Il centrocampista difensivo Eros Castelletto, invece, è stato di proprietà della Juve fino all’agosto del 2016. Ora difende i colori del Gozzano, dove finora ha segnato 3 reti in 26 presenze.
Marco Marchionni non ha certo bisogno di presentazioni. L’allenatore del Novara, che in carriera ha giocato sia come esterno d’attacco che come esterno di difesa, da giocatore ha giocato nella Juve post Calciopoli dal 2006 al 2009, totalizzando 3 reti in 63 presenze.
Giacchino, Moruzzi e Zanini formano la linea di centrocampo. Simone Giacchino è l’unico giocatore ancora di proprietà della Juventus: classe 2003, gioca nelle fila della Sanremese in prestito, dove ha giocato 23 partite in questa stagione. Brando Moruzzi, invece, rappresenta il futuro, dato che il giocatore nato nel 2004 è stato acquistato per la prossima stagione dai bianconeri dalla Sangiovannese. L’allenatore della Luparenze Nicola Zanini ha giocato nella Juve dal 1990 al 1992, totalizzando una sola presenza nel 1991 nella partita contro il Cesena.
L’attacco è composto da Ponsat, Siani e Reider Rodriguez. Giuseppe Ponsat, classe 1995 attualmente al Chieri, è stato di proprietà della Juve fino alla stagione 2012. In Piemonte nel 2021-22 ha segnato 6 gol in 22 partite. La seconda punta Giorgio Siani, invece, ha vestito i colori bianconeri a livello giovanile dal 2015 al 2017, venendo sempre girato in prestito in giro per l’Italia. Attualmente gioca per l’Arconatese e finora ha messo a segno 8 reti in 28 presenze.
Samon Reider Rodriguez, infine, è stato di proprietà bianconera dal 2003 al 2010. Attaccante cubano classe 1988, gioca per il Seravezza Pozzi e finora ha messo a segno 2 reti in 11 partite giocate.
Ad allenare questo 11 di giocatori legati alla Juventus c’è l’allenatore dell’Audace Cerignola Michele Pazienza, che ha vestito da giocatore la maglia della Vecchia Signora per 6 mesi dal 2011-2012.
Passando ai giocatori legati all’Inter, in porta c’è William Rovida: il classe 2003, attuale quarto portiere nerazzurro, è cresciuto nelle fila del Brusaporto. Davanti a lui c’è una folta difesa a 5, composta da Svystelnyk, Conrotto, Mapelli, Giani e Antonini. Denys Svystelnyk, classe 2004, è un rifugiato dell’Ucraina che recentemente ha effettuato un allenamento proprio con i nerazzurri, che potrebbero dunque essere nel suo futuro.
Giorgio Conrotto vivrà un derby a Chieri con il presidente Sorrentino e con Ponsat e Dall’Iglio, dato che è stato di proprietà dell’Inter a cavallo tra il 2006 e il 2006. In Piemonte in questa stagione il difensore classe 1987 ha giocato 26 partite, riuscendo a mettere a segno una rete. Il difensore centrale del 1996 Francesco Mapelli, invece, è cresciuto nel settore giovanile nerazzurro fino al 2015. Attualmente gioca per il Città di Varese, dove ha totalizzato finora 25 presenze con un gol.
Il 36enne Nicolas Giani, in forza al Desenzano Calvina, ricorda perfettamente l’esperienza nel settore giovanile nell’Inter, durata dal 1998 al 2006. L’esperto difensore in questa stagione ha segnato 2 reti in 27 partite giocate.
Chiude la retroguardia il brasiliano Matias Antonini, nato nel 1998. I neroazzurri lo acquistarono dal Gremio nel 2013 e lui rimase a Milano fino al 2016. Ora difende i colori del Ravenna, per il quale ha segnato 5 gol in 28 presenze.
La linea di centrocampo è formata da Nchama, Falasca e Gabbianelli. Il guineano Valeriano Nchama, nato nel 1995, ha giocato nel settore giovanile dell’Inter dal 2012 al 2015. Ora è un centrocampista dell’Arzignano, dove finora ha segnato 2 reti in 19 partite giocate. Gianmario Falasca, invece, gioca per l’Aprilia e ha totalizzato 4 gol in 25 presenze: il mediano classe 1993 è stato di proprietà dell’Inter nella stagione 2011-2012.
Il trequartista Gianmarco Gabbianelli, classe 1994, è un giocatore del Rimini, dove sta vivendo una grande stagione, caratterizzata da 12 gol e 12 assist in 30 partite: l’Inter gestiva il suo cartellino dal 2010 al 2016.
In attacco spazio a Suazo e Candido. Per David Suazo, allenatore del Carbonia, si ricorda una grande stagione all’Inter nel 2007-2008, caratterizzata da 8 reti in 27 presenze con la conquista dello scudetto, prima del passaggio al Benfica. Roberto Candido, trequartista del Casale nato nel 1993, ha giocato nel vivaio nerazzurro fino al 2012: in Monferrato nel 2021-22 ha segnato 6 reti in 16 partite giocate.
Ad allenare questo 11 c’è l’allenatore del Bitonto, Alessandro Potenza, che è stato un giocatore della Primavera dell’Inter, con cui ha vinto il Campionato di categoria e il Torneo di Viareggio, riuscendo a debuttare in prima squadra nella stagione 2002-2003 con una presenza in Coppa Italia.
Insomma, grandi giocatori del passato, mancate promesse e calciatori di prospettiva hanno vestito le maglie delle due squadre più titolate d’Italia. Le formazioni iniziali di questa sera saranno molto diverse, ovviamente, ma per questi atleti resta la soddisfazione di essere legati alle due società.
A cura di Giacomo Grasselli