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La Gelbison vola e il Cilento sogna la C

Foto: Gelbison

Nel 1998, l’UNESCO dichiarò il Parco Nazionale del Cilento patrimonio dell’umanità: dal meraviglioso borgo di Castellabate al Parco archeologico di Paestum, Palinuro, San Giovanni a Piro e Camerota con le loro insenature, come non dimenticare la magnifica Certosa di Padula. Da qualche anno, il Cilento fa parlar di sé anche per il calcio con due compagini che regalano spettacolo nel massimo campionato dilettantistico. Parliamo della Polisportiva Santa Maria e della più affermata Gelbison

Quest’ultima non possiamo più chiamarla sorpresa. La Gelbison al suo undicesimo campionato di fila in Serie D guida il girone I, mettendosi alle spalle avversarie più quotate e blasonate come Cavese, Lamezia Terme e Trapani.  

IL MONTE SACRO  

La Gelbison rappresenta Vallo della Lucania, paesino di ottomila anime. La cittadina cilentana è sovrastata dal Monte Gelbison, alto 1.705 metri; alla sua sommità è situato il Santuario della Madonna del Monte Sacro. 

 Nel 1956, nasce l’Unione Sportiva Gelbison Vallo che prendeva il nome appunto dall’omonimo monte che in arabo significa montagna dell’Idolo detto anche monte Sacro. In questi anni, la formazione rossoblù ha girato in lungo e largo il meridione ed è l’incarnazione perfetta del monte dalla cui vetta si può scorgere un panorama mozzafiato, dalla Calabria tirrenica fino alla Sicilia e alle isole Eolie al Sud, la Costiera Amalfitana, il Golfo di Salerno e il Vesuvio al Nord e a Est il Mar Ionio e il Golfo di Taranto.  

IL LEGAME CON IL TERRITORIO  

L’idea innovativa di andare oltre Vallo della Lucania è nata nel 2010 con la creazione di un Comprensorio che potesse abbracciare non solo le realtà del Parco del Cilento ma anche quelle vicine del Vallo di Diano e Alburni. Un’iniziativa che a distanza di dieci anni dalla nascita allaccia ben quarantotto comuni per un totale di novanta mila abitanti.

Un chiaro segnale legato al territorio è anche la nascita nell’estate del 2020 della squadra femminile di calcio a 5, impegnata nel campionato di Serie C che in questo inizio torneo ha ottenuto tre vittorie e un pareggio con all’attivo quaranta reti realizzate.  

AL MORRA NON SI PASSA  

La Gelbison gioca le sue partite interne al Giovanni Morra, impianto intitolato a notaio e dirigente di lungo corso della formazione cilentana, che può ospitare circa 2.500 spettatori. In questi anni, il Morra si è trasformato in una vera e propria fortezza sul quale i rossoblù hanno costruito la permanenza nel Campionato d’Italia.

Tante le vittime illustri: nel marzo 2014, il Taranto impegnato nella corsa promozione con il Matera cadde sotto i colpi di Ruggeri, Tedesco e Grimaudo, inutile il pareggio momentaneo per gli ionici siglato da Molinari. Nell’impianto cilentano hanno faticato le così dette sette camicie squadre del blasone di Cosenza, Messina, Brindisi, Nocerina, Turris e Siracusa. Dalla prima partita interna (stagione 2007/2008) in Serie D contro il Sant’Antonio Abate (terminata sul punteggio di 2-0) di acqua sotto i ponti ne è passata; in 205 partite al Morra, i cilentani hanno ottenuto 86 vittorie, 73 pareggi e 46 sconfitte, una marcia di tutto rispetto per una compagine che ha sempre puntato alla salvezza. Un ruolino in crescendo, nelle ultime tre stagioni sportive, compresa quella attuale, la Gelbison ha sfiorato la media di 2.00 punti nei match casalinghi.  

Foto: Gelbison

MIX DI ESPERIENZA E GIOVENTU’  

Una cavalcata quella del club caro al presidente Puglisi che non è nata per caso ma è frutto di una programmazione che va avanti da anni. Nella passata stagione, i campani hanno concluso solo alle spalle di ACR e Città di Messina, dando filo da torcere alle compagini dello Stretto. 

 Quest’anno dai cugini della Polisportiva Santa Maria è arrivato il tecnico irpino Gianluca Esposito. Giovane ma già con una certa esperienza in Serie D. Ha sempre diretto squadre imbottite di giovani: dalla Sarnese con la quale in due anni raggiunse salvezze miracolose, per passare nelle stagioni successive alla guida prima del Nola e poi del Portici. Rispetto alle precedenti esperienze, il tecnico Esposito alla Gelbison può contare su una squadra composta anche da elementi di un certo calibro per la categoria.  Nella finestra di mercato estiva, hanno sposato il progetto Gelbison, l’esterno di attacco Oggiano, la punta Corado, il difensore Gonzales, provenienti dalla vittoria del campionato con ACR Messina e Taranto.

Ma la campagna acquisti del direttore sportivo Pascuccio non si è fermata solo a questi tre elementi: sono arrivati in Cilento, gli esperti centrocampisti Frulla e Cardore, la punta Khoris che si sono aggiunti ai confermati Uliano (capitano), Mautone e Gagliardo. Fondamentali in D sono soprattutto i giovani di categoria: da squadre professionistiche sono arrivati Barbetta (Sassuolo), Chinnici (Empoli), D’Angelo (Catania), Pinto (Avellino) e La Verdera (Cosenza). 

In questo inizio torneo, la Gelbison guida il Girone I con all’attivo ventisei punti sui trenta a disposizione, su tutte spicca l’exploit sul campo del Lamezia Terme.  

Il Cilento con la Gelbison sogna la C, le avversarie sono avvertite. 

a cura di Luigi Monti.