Giancarlo Abete a ‘La Giovane Italia’: “Calcio italiano in crescita, ma valorizziamo i giovani”

Bisogna dare opportunità ai giovani di mettersi in mostra e dare forza alle proprie speranze”: questa una delle frasi cardine dell’intervento del commissario della LND, Giancarlo Abete, nel corso della presentazione ufficiale dell’almanacco 2022 de ‘La Giovane Italia’. Tra i momenti salienti del suo intervento, Abete ha anche parlato del periodo difficile della Nazionale italiana, culminato con la mancata partecipazione al Mondiale per la seconda edizione consecutiva. Qui, facendo un parallelismo con l’abbondanza di scelte nel 2006, punta il dito anche contro i club, rei di non dar molto spazio ai giovani. Tuttavia il commissario vede un futuro roseo per il calcio italiano dopo la pandemia, non facendo mancare però un’altra stoccata relativa alle seconde squadre: “In tanti chiedevano la norma, ma solo una società l’ha attuata…”

Abete

L’intervento di Giancarlo Abete a ‘La Giovane Italia’

Intervenuto durante la presentazione ufficiale dell’almanacco 2022 de ‘La Giovane Italia’, in primis il commissario della LND, Giancarlo Abete, ha parlato del momento del calcio italiano e delle delusioni legate alla Nazionale.

Sappiamo che anche a livello della Nazionale, che è un onore per tutti i calciatori, che questa utilizza calciatori che sono stipendiati dai club. Quindi oltre un certo livello non si può operare sul versante normativo perché il nostro non è un sistema che può forzare le società ad adottare le nostre politiche. Bisogna lavorare sul versante culturale delle motivazioni. Come ricorda anche Marcello Lippi in un’intervista, quando vincemmo l’ultimo Mondiale, si poteva contare su una squadra più ampia di quella attuale. È anche compito dei club nella loro autonomia, fare delle riflessioni che valorizzano maggiormente i giovani cresciuti in Italia, sempre ovviamente nel rispetto del bilancio”.

La rinascita del calcio italiano dopo la pandemia – La Giovane Italia

Tuttavia Giancarlo Abete vede la luce in fondo al tunnel, soprattutto dopo le difficoltà legate al periodo pandemico. Ecco le sue parole a ‘La Giovane Italia’:

Siamo fiduciosi, c’è una fase di ricrescita che si presenta con una ripresa dei campionati e con l’aumento del numero dei tesserati, di settore giovanile e di Lega Dilettanti. Questo era calato a causa delle note vicende legate alla pandemia. Si tratta di ripartire con nuovo entusiasmo, la pandemia insieme a tante negatività ci lascia la capacità di apprezzare maggiormente i momenti di gioco, di comunità e di normalità. Il calcio è un’ espressione di popolo. La LND conta un milione di tesserati solo di calciatori e quindi noi siamo impegnati in questo tipo di iniziative. Iniziative come La Giovane Italia servono a creare una liaison tra il mondo dilettantistico ed il mondo professionistico, incentrando l’attenzione anche su altre realtà come il calcio a 5. Al contempo bisogna dare opportunità ai giovani di mettersi in mostra e dare forza alle proprie speranze“.

Foto: SS Arezzo (sito web ufficiale)

Il progetto seconde squadre stenta a decollare

Infine una battuta sulle seconde squadre, argomento a lungo dibattuto ma che non ha sorto gli effetti sperati. Ecco la conclusione dell’intervento di Giancarlo Abete a ‘La Giovane Italia’. “Siamo ancora in difficoltà con le seconde squadre in Serie C, all’epoca in cui si partì io espressi qualche perplessità. Questo perché la ritenevo una scelta troppo accelerata rispetto alla partenza. Non si può decidere ad aprile/maggio di una realtà innovativa che parta con la stagione sportiva al primo luglio. Interessò all’epoca solo alla Juventus e vedremo se può aumentare il numero di società con le seconde squadre. Si diceva che una delle cause dei risultati sportivi non ottimali delle nazionali fosse dovuta all’assenza delle seconde squadre ma quando si è messa la norma l’ha utilizzata una sola società. Dobbiamo quindi riflettere su alcune contraddizioni, ognuno pensa di avere la ricetta magica ma in questo gioco non esiste”.

Ci vuole programmazione. La scelta di Sacchi e Viscidi all’epoca è stata giusta poiché ha dato continuità ed omogeneità ad un percorso. I risultati delle nazionali giovani stanno certificando la bontà di questa iniziativa“.

Giancarlo Abete, tanti ruoli di rilievo prima della LND

Subentrato al dimissionario Cosimo Sibilla, Giancarlo Abete è stato nominato commissario della Lega Nazionale Dilettanti il 16 novembre 2021. Deputato tra fine anni settanta ed inizio anni novanta, Abete è imprenditore nel settore grafico, editoriale e dell’informazione. Nel mondo del calcio è entrato con decisione nel 1989, una volta diventato capo del settore tecnico della FIGC ed in seguito della Lega Professionisti Serie C fino al 1997.

Gli anni come presidente della FIGC

La più grande soddisfazione è tuttavia datata 2 aprile 2007, giorno in cui ha preso il comando della FIGC. Qui subentrò al periodo di commissariamento di Luca Pancalli, ottenendo una netta maggioranza con 266 voti su 271. Raggiunta anche la vicepresidenza UEFA nel marzo 2011, Giancarlo Abete ottiene il suo secondo mandato come presidente della FIGC il 14 gennaio 2013. Anche in questa circostanza fu un vero e proprio plebiscito, con il 94,34% dei voti. Essendo l’unico candidato in corsa, viene riconfermato anche nel 2017. Nonostante fosse nel vivo del suo mandato, nel 2014 Abete decide di chiudere anticipatamente la sua presidenza. Una delle cause fu la deludente spedizione azzurra ai Mondiali brasiliani del 2014.

Il ripensamento arriva nel 2018, sostenuto da Lega Dilettanti, Lega Pro, AIC ed AIA, ma a giugno scopre che non può ricandidarsi per una questione di limite dei mandati dato che ne ha già fatti tre. Dopo la nomina da commissario ad acta della Lega Serie A, ecco che Giancarlo Abete diventa commissario della LND nel 2021.

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