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L’Aquila, la società resta di proprietà dei tifosi: il comunicato

L'Aquila

Al termine di questa stagione calcistica, L’Aquila è stata promossa in Serie D. L’obiettivo raggiunto è notevole. La formazione di Massimo Epifani ha concluso il campionato di Eccellenza con 84 punti. 26 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte. La differenza reti è di 76 gol fatti e 16 subiti. La società ha una grande peculiarità: è stata costituita dai tifosi. Un progetto basato sul modello di calcio popolare. L’Aquila, insieme a tutta la città, ha appoggiato questo programma ottenendo finora discreti risultati. In seguito il comunicato stampa del club che annuncia la continuità del progetto.

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L’Aquila, il comunicato stampa

La società rossoblù con una nota ufficiale attraverso i propri profili social annuncia: “Torniamo a scrivere dopo un anno e mezzo di silenzio. L’ultima volta lo facemmo in un momento difficile per confermare che, a prescindere dai risultati del campo, saremmo andati avanti a testa alta. Per ciò che siamo e per il nome che portiamo. Mettemmo nero su bianco che avremmo continuato a metterci la faccia. Lontani da vetrine e riflettori, ma animati dal solo coraggio di voler andare avanti. Mossi dall’amore incondizionato verso i nostri colori e dall’orgoglio di aver ridato credibilità e dignità al nome L’Aquila. In passato infangato da dinamiche che non ci appartengono. Oggi, finalmente, mantenendo ancora una volta la parola, che per noi è sacra, ci siamo ripresi ciò che avevamo lasciato cinque anni fa: la Serie D. Lo abbiamo fatto senza registrare un euro di debito e dimostrando come sia possibile fare calcio popolare con la tifoseria custode, gestionaria e proprietaria del club. Nel momento del bisogno ci siamo presi le nostre responsabilità ed abbiamo dato prova di come la forza delle nostre idee valga più del giudizio degli altri. Abbiamo dimostrato come con il nostro progetto sano e pulito si possa fare calcio rispettando tutti gli impegni presi, come mai accaduto in passato, lavorando e guardando da anni oltre il rettangolo verde.

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L’Aquila, gli investimenti

Abbiamo ripianato i 60.000 € di debiti ereditati dalla precedente gestione ripartita dalla Prima Categoria. Abbiamo registrato il logo ‘L’Aquila 1927’ con l’associazione “Aquile Rosso Blu”. Associazione di tifosi tramite la quale, di anno in anno, concederemo in uso lo stemma alle varie società che si susseguiranno dopo di noi per metterlo al riparo da eventuali futuri fallimenti sportivi. In questo modo rappresenterà per sempre la nostra squadra e sarà possibile concederlo, come già avviene, al settore giovanile e a tutte le compagini che rappresentano L’Aquila 1927. Sia in ambito Femminile che di Calcio a 5. Inoltre, per il quinto anno di fila, il nostro stemma RBE 1978 campeggerà sulle maglie da gioco di tutte le squadre rossoblù dalla prima squadra alla scuola calcio, dalla Femminile al calcio a 5. Abbiamo creato il nuovo inno “Aquile rossoblù”. Dopo le vane promesse delle società precedenti. Invertendo il paradigma per cui fare calcio significa finanziare unicamente la stagione sportiva della prima squadra. Abbiamo investito in strutture, mezzi di trasporto, tecnologia, giovani e programmi futuri, ricreando un settore giovanile che oggi vanta 450 iscritti. Creando per la prima volta in quasi un secolo di storia una compagine Femminile che ha vinto il campionato di Eccellenza approdando in Serie C e una squadra di calcio a 5.

L’Aquila, l’aiuto fondamentale

Abbiamo preso in gestione, tramite convenzione con il Comune dell’Aquila, lo Stadio Gran Sasso d’Italia. Apportando significative migliorie ai locali interni ed alla struttura. E dopo tre anni di lavoro a fari spenti è in itinere, di concerto con la stessa Amministrazione, un progetto che implementerà l’impianto superando la concezione dello stadio come struttura urbana specializzata e marginale, a favore di una moderna, confortevole e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale ed economico, con evidenti ritorni e benefici per gli anni a venire. Tutto questo grazie alla fiducia incondizionata di una città e di un intero territorio che ci ha sempre appoggiato e voluto bene per ciò che siamo e per quello in cui crediamo, con tante persone speciali che gratuitamente lavorano nell’ombra tutti i giorni e grazie ad imprenditori venuti da fuori città e ai quali diremo sempre grazie: prima Gabriele Di Cristofaro e Gianni Tuosto, poi Salvatore Di Giovanni hanno investito in questi anni sul nostro progetto con i nostri stessi obiettivi. Ci hanno aiutato ad ottenere credibilità e a vincere.

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L’Aquila, l’obiettivo societario

Ma la conquista della Serie D per noi non rappresenta un punto di arrivo, bensì l’ennesimo punto di partenza. Il nostro obiettivo resta quello di strutturare un vero modello di calcio popolare. Che possa essere esportabile e replicabile in Italia e grazie al quale tutta la tifoseria potrà sentirsi al centro di un progetto basato sulla raccolta di sponsorizzazioni, sottoscrizioni e gestione diretta. È in itinere il passaggio della società da ASD a SSDRL, a seguito del quale l’associazione Aquile rossoblu, costituita da soli tifosi, diventerà proprietaria della maggioranza della società, così da rendere la tifoseria, per il quinto anno di fila, proprietaria e custode del club. In un calcio in cui la figura del mecenate non esiste praticamente più, stiamo già implementando la ricerca di imprenditori che sposino la nostra visione. Secondo un’ottica di maggior coinvolgimento e minor esposizione economica che non escluda nessuno ma esalti tutti. L’obiettivo, come sempre, è quello di alzare il livello e guardare in alto. Domani è arrivato. Red Blue Eagles L’Aquila 1978.”