L’Aquila, la LND dice no alla maglia ‘i morti non meritano percentuali’
‘I morti non meritano percentuali‘. Questa è la scritta che la società del L’Aquila ha fatto trascrivere nelle maglie che i giocatori domani indosseranno nel riscaldamento. Una scelta presa poche ore dopo la sentenza con cui lo scorso 11 ottobre il Tribunale dell’Aquila ha riconosciuto un concorso di colpa, pari al 30%, delle vittime del crollo del palazzo di via Campo di Fossa, dove morirono 24 persone nel sisma del 2009.
Nonostante le buone motivazioni dichiarate dal club, che con questo gesto vuole dimostrare vicinanza alla propria gente, la Lega ha deciso di rigettare la proposta. LND non ha, infatti, autorizzato la richiesta del L’Aquila di scendere domani in campo a Sulmona con la t-shirt bianca riportante la frase citata prima.
“L’Aquila, la squadra della gente”, il comunicato del club
L’Aquila pochi minuti fa ha pubblicato un comunicato nei propri canali di comunicazione dove esprime la propria delusione nei confronti della scelta della Lega. Domani la squadra giocherà in trasferta contro l’Ovidiana Sulmona. L’iniziativa delle magliette non verrà fermata. Il club del patron Barberio domani punterà alla vittoria anche per quelle vittime che vogliono onorare.
Ecco di seguito il comunicato del L’Aquila:
“La LND nazionale non ha autorizzato la nostra richiesta di scendere in campo domani a Sulmona con una t-shirt bianca riportante la frase “I morti non meritano percentuali”. Una decisione che lascia amareggiati, visto anche il tono non offensivo del messaggio relativo alla sentenza con cui lo scorso 11 ottobre il Tribunale dell’Aquila ha riconosciuto un concorso di colpa, pari al 30%, delle vittime del crollo del palazzo di via Campo di Fossa, dove morirono 24 persone nel sisma del 2009. Tuttavia, quando in campo scende L’Aquila, scende in campo la squadra della gente.
La sua gente. Quella che il 6 aprile 2009 stava dormendo in casa propria. Siamo dunque consapevoli di dover rappresentare in ambito calcistico una intera comunità, ancora attonita e indignata per la sentenza di cui trattasi. E sentiamo nostro, perciò, l’onere di difendere e far valere, come e dove possiamo, la dignità di una intera popolazione. Per questo motivo, con tutto il rispetto per le istituzioni che regolano il gioco del calcio, abbiamo preso la decisione di non esimerci dal dimostrare la nostra vicinanza ai familiari delle vittime e di scendere comunque in campo con la maglietta che stiamo preparando.
Perché i morti non meritano percentuali e la nostra gente merita rispetto“.