Nella giornata di lunedì 4 marzo, l’Aquila ha, in conferenza stampa, presentato la campagna di “Equity Crowdfunding”. L’evento si è tenuto presso la “Sala LVG Plaza di Roma”, con diversi membri dell’organigramma che hanno parlato di questo particolare modo di gestire una società di calcio.
Hanno preso parte il Presidente Onorario Francesco Ghirelli, l’Amministratore Delegato Goffredo Juchich e, tra gli altri, anche il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete.
“La squadra della gente”: è questo il motto de L’Aquila 1927. Un club rinato dalle ceneri cinque anni fa, che dalla Prima Categoria è riuscito a tornare in Serie D. Come? Grazie ai propri tifosi. Il club abruzzese infatti è la prima realtà calcistica italiana che ha seguito il modello “tedesco” dell’azionariato diffuso, un po’ come quello del Bayern Monaco. Il crowdfunding adottato dalla società permette a tutti i sostenitori di essere veramente parte integrante del club.
Dal panettiere al sarto. Dal tatuatore al poliziotto. L’Aquila non è solo calcio. “Puntiamo ad arrivare in C, che per la B c’è tempo”, ci si racconta in città. E sulle ali dell’entusiasmo il modello del club abruzzese ad azionariato diffuso vuole estendersi in tutta Italia. “Chi me l’ha fatto fare? Bisogna innovare, in questo paese e in questo calcio”, dice il presidente onorario, Francesco Ghirelli. “Quando vennero a chiedermi di partecipare, eravamo qui a Roma a Via Giolitti, mi chiesero: “Tu che sei per un promotore delle riforme. Perché non ci dai una mano?”.
Prosegue Ghirelli, raccontando il progetto che ha in mente L’Aquila: “La Germania è partita nel ‘92 con questo modello, con la crisi finanziaria più profonda nel calcio. Adesso, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A L’Aquila si è messo insieme un progetto unico. Questo passaggio all’Equity Crowdfunding ci fa aprire ad altre componenti. Mettiamo un progetto a base quinquennale, vogliamo sviluppare una società sostenibile. Ma voi ditemi, come potevo dire di no a questa proposta?”.
A parlare di questa particolare iniziativa anche l’Amministratore Delegato de L’Aquila 1927, Goffredo Juchich: “Noi siamo una società che è interamente composta da tifosi. Sana. Abbiamo rilevato il 100% delle quote de L’Aquila Calcio nel 2018. Abbiamo scalato il calcio dilettantistico, e stiamo cercando di andare nel mondo del professionismo. Tutto ciò è stato possibile grazie a una forte connessione con il nostro territorio. Centinaia di aziende, grandi e piccole, ci danno fiducia ogni anno. Così come i migliaia di tifosi che vengono allo stadio ogni domenica. L’Equity Crowdfunding è il passo successivo per coinvolgere nel nostro mondo altri attori. L’Aquila rappresenterà una base per questa campagna, ma non possiamo essere lasciati soli. Dobbiamo aprirci al territorio nazionale”.
Particolare menzione verso il terremoto che ha colpito la città in maniera significativa sotto tutti i punti di vista: “Sapete tutti ciò che è successo nel 2009: vi dico solo che in quei giorni il nostro stadio è stato la più grande tendopoli della città. Oggi è un gioiellino che ci invidia tutta la categoria. La città è ripartita. Il sistema Italia non ha mai funzionato bene come in quell’occasione, il paese si è unito per aiutarci e farci tornare a vivere. Ora noi, nel nostro piccolo, vogliamo provare a restituire qualcosa con il nostro modello. Secondo noi questo può essere un modello d’ispirazione per tante realtà”.
Juchich conclude tra varie richieste e un sogno nel cassetto: “Abbiamo ricevuto chiamate da tante realtà importanti in giro per l’Italia, mi viene in mente il Bari. Permettetemi di sognare come un bambino; io L’Aquila in Serie B non l’ho mai vista. Ritengo che la nostra città si meriti quella categoria”.
“Tra me e Francesco Ghirelli c’è un rapporto di antica amicizia da anni. Faccio una riflessione di partenza: ho un approccio positivo verso questa iniziativa. Il calcio è un fenomeno sociale che nel tempo ha contribuito anche realtà economiche, che danno anche lavoro a molte persone nel nostro paese. Il calcio, però, non è un’industria. Il messaggio de L’Aquila è un messaggio importante, che riporta al centro del progetto una vera e propria società di calcio per i tifosi. La LND è una dimensione di popolo, di identità”.
Il valore del progetto da concretezza al messaggio: ci si mette in gioco attraverso un progetto. Ambizione e coraggio. Ci si confronta davanti a un obiettivo. Il mondo dei dilettanti è un mondo di passione. Io sono un presidente pro-tempore di quest’associazione. La Serie D, con le modifiche del 2012, entrate in atto nel 2014, pongono la categoria come quarto campionato italiano. Auguro, naturalmente, a L’Aquila di spiccare il volo verso l’ambita Serie B. Il mondo dei dilettanti è un mondo di comuni, quando nel 1959 nacque la Lega Nazionale Dilettanti c’erano solo tre categorie. Ora partiamo dalla D fino a tutto al settore giovanile”.