5 giugno 1988: 35 anni fa il Licata otteneva una storica promozione in B | VIDEO
5 giugno 1988-5 giugno 2023. Sono passati ormai 35 anni, ma quel giorno sarà sempre indimenticabile per i tifosi del Licata. Una data storica infatti per i gialloblù, perché segna quella che è fin qui l’unica promozione in Serie B della storia del club. “5 giugno 1988: il Licata è in Serie B! Il pubblico è in delirio, è una promozione storica. Anche il vostro cronista ha la pelle d’oca”. Sono le parole al fischio finale di chi quel giorno ha raccontato il 2-0 dei gialloblù contro il Frosinone nella sfida decisiva per la promozione in Serie B. Un momento che ancora oggi i tifosi ricordano con affetto, al punto che anche quest’anno – sui profili social ufficiali – il club ha voluto ricordarlo con un video.
Licata in Serie B: il racconto della “favola gialloblù”
La “favola” del Licata – così come tanti la chiamarono – inizia però qualche anno prima, con esattezza nel 1983. In panchina c’è un esordiente Zdenek Zeman e la squadra è composta soltanto da diversi giovani siciliani, tanti della Primavera del Palermo. Nella prima stagione con il boemo in panchina, nel 1983/84, il Licata arriva undicesimo in Serie C2, ma pone le basi per il campionato successivo, quando inaspettatamente ottiene la promozione in Serie C1. Il primo anno si conclude con una tranquilla salvezza, mentre quello seguente si apre con l’addio di Zeman, nuovo allenatore del Foggia.
In panchina arriva Aldo Cerantola, che però chiude il primo campionato soltanto in undicesima posizione. L’anno dopo, nel campionato 1987/88, c’è la svolta. I gialloblù partono male e chiudono il girone d’andata addirittura al nono posto. Al ritorno il Licata compie una rimonta incredibile. La squadra gialloblù perde una sola partita – quella contro il Brindisi -, ma ne vince 12 e ne pareggia soltanto quattro. La sfida decisiva arriva il 5 giugno 1988, appunto. Il Licata di Cerantola – che in rosa poteva contare anche sull’attuale allenatore del club Pippo Romano – sfida il Frosinone e lo batte per 2-0 con i gol di Ciccio La Rosa e di Castrense Campanella.
Il “Dino Liotta”, completamente sold-out per l’occasione, esplode in festa. Macchine, saracinesche di negozi, fontane: la città è completamente dipinta di gialloblù. Il Licata del presidente Franco Licata D’Andrea è in Serie B per la prima volta nella storia. Qui rimane per due campionati, ottenendo un nono posto al primo anno e la retrocessione al secondo. Da lì il declino, con il club siciliano che ha vissuto anni difficili fino alla rinascita delle ultime stagioni.
Il Licata oggi: dal “progetto giovani” al sogno Serie C
Da quel 1988 sono ormai passati 35 anni e in casa Licata di cose ne sono cambiate. La città ha dovuto affrontare fallimenti, campionati dilettantistici regionali, ma adesso sta rivivendo una “rinascita” con il progetto dei presidenti Enrico Massimino e Alfonso Di Benedetto. Il Licata ha infatti appena concluso al quinto posto il quarto anno consecutivo in Serie D e ha disputato il primo turno playoff, perso contro il Locri. Alla base del progetto licatese, come più volte ribadito da tutti i vertici societari, c’è la crescita dei giovani e dunque lo sviluppo del settore giovanile. “Credo” societario ben interpretato, negli ultimi due anni, dal direttore sportivo Giovanni Martello e dall’allenatore Pippo Romano, che con rose tra le più giovani dell’intera Serie D, hanno raggiunto sempre l’obiettivo della salvezza con largo anticipo.
Ciò che però fa ben sperare la tifoseria sono le intenzioni della proprietà, che nel corso dell’attuale annata non ha mai nascosto la volontà di alzare il livello in vista della prossima stagione. Uno snodo cruciale per il salto di qualità sarà la questione stadio “Dino Liotta”, che durante l’estate verrà totalmente ristrutturato (QUI i dettagli e le parole di Giorgio Peritore, delegato per le strutture sportive). Un passo che la dirigenza ha sempre dichiarato essere fondamentale per la crescita del club. Se il Licata proverà a raggiungere il professionismo già dalla prossima stagione, è ancora presto per dirlo. In città, però, i tifosi sognano, sperando magari un giorno di rivivere quell’ormai lontano 5 giugno 1988.
A cura di Domenico Cannizzaro