La partita valevole per la 30^ giornata del girone E del campionato di Serie D ha visto l’Aquila Montevarchi frenare ancora una volta la disperata rincorsa del Livorno del presidente Esciua verso la vetta. Al gol del momentaneo vantaggio di Bontempi risponde Cori al 77′. L’ennesimo pareggio amaro per il Livorno di Fabio Fossati che vede allontanarsi sempre di più il primo posto e di conseguenza l’unica casella disponibile per la promozione diretta in Serie C.
Il numero uno amaranto, intervenuto in conferenza stampa, ha commentato di nuovo in maniera molto dura e senza peli sulla lingua il pareggio subito in un “Armando Picchi” privo di tifosi. Di seguito le sue dichiarazioni e anche quelle del direttore tecnico Alessandro Doga e del presidente onorario Fernando Africano.
Ecco le parole di Joel Esciua a fine match. “Quando siamo venuti la scorsa estate, una cosa espressa chiaramente era di prendere calciatori con un atteggiamento da guerrieri. Tutto ciò che succede oggi è colpa mia: ho scelto io il direttore sportivo, i giocatori e l’allenatore. L’unico problema è che non c’è stata la voglia di sputare il sangue. La partita di oggi lo ha dimostrato per l’ennesima volta. Abbiamo raggiunto un livello, in negativo, inimmaginabile. Il miglior giocatore nostro è stato il portiere. Qualcuno viene a giocare qua come se dovesse passeggiare nel bosco. Abbiamo speso tanto ma male e ripeto, è solo colpa mia”.
Un affranto Esciua esprime ancora una volta tutto il suo disappunto in conferenza stampa post gara, lasciandosi andare a un lungo sfogo in cui non risparmia parole per tutti i componenti del suo Livorno, tranne per alcune eccezioni. “In questo marasma salvo poche cose. So che ci sono delle persone che tengono veramente a questa squadra, con un senso di appartenenza enorme. Vedo in loro una grande sofferenza. Mi riferisco a Doga e a Mazzoni. Questa città ha sempre rispettato qualcuno che combatte. Se avessimo perso 3-1 lottando i tifosi lo avrebbero accettato. Se avessimo vinto con il Cenaia e contro il Montevarchi saremmo a meno uno dalla vetta. Quello che succede ce lo meritiamo. Ripartiremo con delle basi nuove, speravo di partire con più giocatori e più persone il prossimo anno. È una questione di dignità, i giocatori sono pagati per giocare a calcio“.
Sulla situazione negativa che sta attraversando il club amaranto si sono espressi anche due altri membri della dirigenza, Africano e Doga. Il primo, Fernando Africano, presidente onorario del Livorno, ha espresso parole di solidarietà nei confronti del presidente amaranto. Ecco le sue dichiarazioni: “Joel si è preso il grosso impegno di guidare il Livorno, con esso c’è anche la responsabilità di sopportare i livornesi che sono un po’ invadenti. Stiamo vicino al presidente, lo chiedo anche alla stampa”.
Anche il direttore tecnico Alessandro Doga ha commentato in maniera durissima l’ultima prestazione dei ragazzi allenati da Fabio Fossati. Con parole colme di amarezza si è unito allo sfogo di Esciua, facendo intendere a gran voce che non sono più ammessi errori. Ecco quanto dichiarato in conferenza stampa: “Con grande difficoltà riesco a dare un senso a queste prestazioni, dato che non è semplice analizzare situazioni come queste. Le difficoltà fanno parte di questo gioco, ma ciò che mi preoccupa di più è la mancanza di reazione. Consiglio al gruppo di comprendere che la pazienza è terminata“.
“Non vorrei che qualcuno di loro non abbia ben compreso ciò che noi viviamo. Questa società non accetterà più di vedere certe situazioni, è inammissibile vedere il secondo tempo di Cenaia e il primo tempo di oggi. Certi giocatori non capiscono che essere titolari è una responsabilità in primis per loro stessi. Ed è anche rispetto per una piazza che è sempre stata vicina alla squadra. Avere tanti tifosi in Serie D doveva essere uno stimolo, invece abbiamo fatto il contrario. Conclude poi durissimo e senza freni così: “Provo imbarazzo nel rappresentare questa squadra“