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Dionisi-Luci: la vecchia guardia fa sognare Livorno

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livorno-esultanza- Credits:Credits: Novi- US Livorno

Gli amaranto di Indiani ottengono la prima vittoria in campionato grazie ai suoi uomini simbolo

Prima vittoria per il Livorno di Paolo Indiani nella nuova Serie D 2024-25. Gli amaranto, infatti, hanno sconfitto lo Sporting Triestina in rimonta per 2-1 all’esordio nel Girone E. Una gara ricca di emozioni, quella disputata dai toscani alll’Armando Picchi, che trascina con sè anche un bel pizzico di storia.

A rispondere al vantaggio iniziale di Ferri Martini nel primo tempo, infatti, ci hanno pensato due assoluti simboli del passato: il capitano Andrea Luci, autore del pareggio con un colpo di testa e Federico Dionisi, bravo a trasformare in rete il rigore decisivo dopo l’assist in occasione dell’1-1.

Una storia particolare quella delle due bandiere. L’eterno centrocampista, infatti, è protagonista da un decennio con la maglia del Livorno mentre l’attaccante ex Frosinone, dopo una prima parentesi dal 2010 al 2014, è tornato per una nuova avventura al servizio dei suoi vecchi colori.

Dal 2013 al 2024: il ritorno trionfale di Dionisi a Livorno

Sono passati più di dieci anni dall’addio di Dionisi al club amaranto. Dopo aver trascinato i toscani in A, l’attaccante classe 1987 decise di andare in Portogallo, all’Olhanense. Nell’estate successiva ecco poi il ritorno in Italia, a Frosinone, diventando uno dei punti cardine dei ciociari, tra il 2014 e il 2019, poi le avventure ad Ascoli e a Terni.

Il bomber di Rieti in venti anni di carriera ha saputo segnare quasi 200 reti complessiva tra Serie C, Serie B e A. Dopo la deludente retrocessione con la Ternana, decide di scendere di due categorie e di riprovare le stesse sensazioni di quando insieme a Paulinho ha fatto tornare grande una delle piazze più calde della Toscana.

Il legame con Mazzoni

Tra le persone che più hanno voluto il ritorno di Dionisi c’è l’ex portiere amaranto e compagno del bomber Luca Mazzoni: Federico è un giocatore che non ha bisogno delle mie presentazioni. Ha fatto uno sforzo per chiudere in una città che ti ha dato tanto e alla quale lui ha dato tanto. Sono contento perché a Federico voglio bene, con lui ho condiviso anni in cui sono successe cose bellissime e cose bruttissime.

Quando andò via ci rimasi male. La sera in camera sua gli dissi che non doveva andarsene. Ci pensò un ex direttore sportivo bravissimo a lasciarlo partire. Ha sempre dato tutto, anche in sordina. Oggi non è il giorno delle polemiche, è il giorno della ripartenza. Farlo con una persona come Federico è motivo di commozione“.