Da 37 anni la LND ha al suo interno un lato rosa, quello del calcio femminile. Era il 1986 quando i club femminili hanno fatto il loro ingresso per la prima volta nella Lega Nazionale Dilettanti. Un percorso virtuoso – non senza ostacoli – che ha portato oggi il calcio femminile a livelli senza precedenti, sia per numeri che per qualità. “Il calcio femminile della LND porta in sé il senso più puro del dilettantismo: la sana aggregazione che si fa palestra di vita” spiega Patrizia Cottini, segretario del Dipartimento Calcio Femminile.
Quel dilettantismo che per molte, oggi, è diventato professionismo. Quei simboli della nazionale femminile che oggi brillano ai vertici nazionali e non solo (da Bonansea a Rosucci, passando per Gama, Girelli e Giacini) hanno giocato nella LND. La Lega Dilettanti, infatti, ha organizzato anche i campionati di Serie A e Serie B femminile fino al 2018, poi passati sotto la gestione diretta della FIGC.
“Il riconoscimento del professionismo per la Serie A femminile è un traguardo importante che, mi piace pensare, il Dipartimento Calcio Femminile della LND ha contribuito a raggiungere – racconta Cottini -. Se il professionismo indica il vertice di un movimento, la base è rappresentata dai giovani, i dilettanti, a un tempo bacino e laboratorio, contenuto e contenitore dai numeri straordinari e dalle ingenti possibilità“.
Oggi il Dipartimento Calcio Femminile LND organizza la Serie C, ma soprattutto tutta l’attività giovanile che è in costante crescita. Un movimento che conta 12.832 tesserate “over” (8.053 di calcio a 11 e 4.779 di calcio a 5) e 20.490 tesserate di calcio giovanile tra calcio a 11 e calcio a 5. “La tendenza è in costante crescita rispetto alle precedenti stagioni sportive – ammette Cottini – Il recente passato, pur rallentando il sistema, non ha influito particolarmente né sui tesseramenti, né sull’attività. Il campionato di Serie C è stato l’unico a non fermarsi se non quando imposto, ed il ritorno in termini di apprezzamento da parte delle ragazze che scelgono il nostro mondo è ed è stato sempre costante“.
Dicevamo della Serie C, campionato di punta oggi organizzato dalla LND. Una competizione che vede tra le partecipanti diverse realtà del professionismo maschile: dal Bologna al Palermo, passando per il Venezia. Tutti ormai investono sul femminile: “È la dimostrazione che lavorando con progettualità sostenibile ed entusiasmo i termini “calcio” e “femminile” non sono più antitetici – aggiunge Patrizia Cottini – Ma anzi catturano l’attenzione di realtà sportive fino a poco tempo fa lontanissime, per finalità e per intenti“.
Non solo campionati, ma anche selezioni. Recentemente l’Under 20 femminile LND ha vinto il torneo “Il Calcio è rosa”, battendo in finale le montenegrine dell’Ekonomist dopo Inghilterra, Galles e Ternana. “Questa vittoria ha un valore enorme, rappresenta la vittoria delle giovani e la consacrazione del calcio femminile under – spiega Cottini – Poter contare sulla presenza di una Rappresentativa Nazionale femminile è un privilegio, perché amare il calcio significa soprattutto amare l’apprendimento individuale, la crescita collettiva, la trasformazione di un gioco in sport“.
Donne che adesso si preparano anche alla prima, storica, partecipazione al Women’s Viareggio Cup. Il selezionatore Marco Canestro ha scelto 23 calciatrici tra le società di Serie C femminile. La Nazionale Femminile LND giocherà contro Fiorentina, Arezzo e Westchester United (USA) e debutterà martedì 21 marzo.
Tanto è stato fatto per il calcio femminile, ma tanto bisogna fare ancora. E per lo sviluppo del settore, all’interno della LND, sarà fondamentale anche l’esperienza del presidente Giancarlo Abete come sottolineato dal segretario del Dipartimento Calcio Femminile: “Il suo arrivo ha portato al calcio femminile idee, capacità, determinazione e lungimiranza – ammette – Il presidente Abete crede nelle potenzialità del nostro sistema e, da uomo di sport di lungo corso, conosce profondamente il sistema dilettantistico e ne valorizza le particolarità“.
Tanta anche l’esperienza di Patrizia Cottini nella LND che sa bene quale sia la sfida più importante: valorizzare le giovani calciatrici. “Questo in unità con una progettualità condivisa e sostenibile che veda da una parte la LND e dall’altra le società, che rappresentano e ‘fanno’ il calcio, che lavorano per aumentare l’appeal sportivo e mediatico di un movimento che ha intrapreso, ne sono sicura, la strada giusta“.
A cura di Giovanni Mazzola