Nella giornata di ieri, 7 luglio, l’avvocato Giuseppe Mollica – presidente del Locri che (da neopromosso) è arrivato secondo alle spalle di un Catania super nell’ultimo girone I – ha lasciato il titolo sportivo nelle mani del Comune. La notizia ha lasciato innanzitutto l’Amministrazione Comunale di stucco: “Apprendiamo con sorpresa la decisione dell’avvocato Mollica“, è scritto in un comunicato dell’ufficio stampa del Comune di Locri.
Con un’e-mail inviata a mezzo PEC, il titolo è stato comunque consegnato e affidato al Comune, che adesso dovrà impegnarsi per decidere a chi affidare il futuro del calcio a Locri. In seguito, alla nota ufficiale del comune, però, quest’oggi l’avvocato e presidente uscente Giuseppe Mollica ha voluto rispondere e fornire la sua versione dei fatti.
“Ho già espresso, attraverso i media, la volontà pubblica di non proseguire nel percorso legato alla squadra sin da marzo di quest’anno – comincia Giuseppe Mollica, presidente uscente del Locri. Da allora gli unici approcci avuti, riguardo la cessione del titolo, sono avvenuti tutti con soggetti esterni alla città di Locri. La prima vera istanza proveniente dalla città è stata avanzata, soltanto, a metà giugno quando il signor Ferdinando Armeni ha proposto un progetto per rilevare la squadra”.
“Dopo quattro anni intensi, con grandi risultati sul campo ed il dover fronteggiare l’emergenza COVID, senza aiuti esterni, se non di pochi sponsor e pochi amici che hanno messo a disposizione il loro tempo e la professionalità, non credo di dover dare spiegazioni sul perché abbia deciso di interrompere la mia permanenza nell’Associazione Calcio Locri”.
“Riguardo al ‘ritardo’ sulla consegna del titolo alla Casa Comunale, con le polemiche che si sono scatenate, inclusa la ‘sorpresa’ del sindaco, vorrei sottolineare come l’interlocuzione per trovare una soluzione positiva della vicenda fosse continua, pertanto non riesco a capire da dove nasca questa sorpresa. Più in generale voglio sottolineare come nel recente passato diversi cambi di società sono avvenuti senza il ‘filtro’ comunale. Anche io nel 2019 ho tentato diverse vie dirette di acquisizione dell’AC Locri, prima poi di prenderla, effettivamente, dal Comune”.
“In questo quadriennio abbiamo effettuato investimenti molto pesanti che hanno toccato, anche, il mio patrimonio personale. Iniziando proprio dall’alba di questa esperienza, quando ho rilevato un sodalizio con un debito, definito da qualcuno come se fosse fisiologico, importante in una categoria inferiore e con una retrocessione maturata pochi giorni prima”.
“Sono ovviamente rammaricato per la situazione venutasi a creare. Sottolineo e ribadisco di essere a disposizione di chiunque voglia fattivamente mantenere in vita il Locri. Fornirò risposte a tutti i quesiti o i dubbi che potrebbero sorgere. Voglio ringraziare tutti i ragazzi che in questi anni hanno vestito la maglia amaranto, tutti i membri di staff e tutti gli avversari che hanno apprezzato il nostro modo di essere e di fare in quello che è stato un percorso sportivo assolutamente esaltante, ma parimenti faticoso”.