Caso Mattia Lucarelli, il padre Cristiano: “Dopo gli atti, certo dell’innocenza di mio figlio” | VIDEO

Come riportato questa mattina da ANSA, la polizia di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due ragazzi, rispettivamente di 22 e 23 anni, per una presunta violenza sessuale di gruppo commessa lo scorso marzo 2022 ai danni di una studentessa americana nel capoluogo lombardo. I due coinvolti sono dei calciatori del Livorno: si tratta di Federico Apolloni Mattia Lucarelli.

A parlare del caso e dell’arresto del figlio, è stato il padre di Mattia, Cristiano Lucarelli, in un video sul proprio profilo Instagram.

Caso arresto Mattia Lucarelli, le parole del padre Cristiano per il figlio

Cristiano Lucarelli ha affidato il suo pensiero sulla questione al proprio profilo Instagram. “Eccomi, pensavate che scappassi o che mi nascondessi, che non ci mettessi la faccia. Mi dispiace deludervi. L’ho sempre messa per tante cose, figuriamoci per qualcosa che ho creato io, per un ragazzo che ho educato io, ho cresciuto io e al quale ho sempre trasmesso dei grandi valori. Dei valori di grande orgoglio, di tolleranza, di essere contrari a ogni forma di violenza, soprattutto verso le donne. Quindi, se prima ero convinto che mio figlio fosse innocente, dopo aver letto gli atti rafforzo ancora di più l’idea. Inviterei a stare calmi con i commenti, perché non è neanche una sentenza di primo grado, siamo a indagini preliminari. E purtroppo, visto che dopo aver letto gli atti sono ancora più convinto dell’innocenza di mio figlio, ovviamente si è buttata sul campo del processo mediatico, che era quello che ci spaventava. Perché l’argomento è sensibile e si rischia di dare dei giudizi troppo affrettati.

Questa è solo una misura cautelare, dovuta a detta di chi l’ha richiesta e di chi l’ha firmata al fatto che Mattia e l’altro indagato sono stati intercettati senza sapere di essere intercettati durante una telefonata dove loro parlavamo di un’ingiustizia, di uno scherzo, che non credevano a ciò che stavano leggendo. E quindi secondo chi ha ascoltato questa intercettazione, non si evinceva da questa conversazione l’ammissione di colpevolezza. Della serie: ‘Io non ho commesso il fatto, mi sento tranquillo di non aver commesso il fatto. Te mi ascolti, evinci questa cosa e mi costringi a un provvedimento domiciliare perché non senti nelle mie parole il pentimento’. Ma se io non ho commesso il fatto, perché durante la telefonata dovrei sentirmi colpevole? Questa è una riflessione che bisognerebbe fare, perché queste cose le ho sempre sentite alla tv, ma quando ci sei dentro capisci tante cose. Grazie a tutti e ci risentiremo presto”.

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Redazione