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Luigi Pezzella: “Girone H e Girone I, che abisso. Futuro? Sono stato contattato da 2-3 club”

Luigi Pezzella

Tra passato, presente e futuro. Luigi Pezzella, attraverso i nostri microfoni, fa il punto della situazione. Dalla differenza tecnica, e non solo, tra il Girone H e il Girone I, allo straordinario percorso del Catania. In mezzo, anche Casertana e Sorrento, due piazze a lui molto care. Sul suo futuro, invece, non si sbilancia: è stato contattato da diverse società, ma per il momento preferisce aspettare l’opportunità giusta.

Luigi Pezzella è uno degli allenatori più giovani della Serie D, se non addirittura del calcio italiano in generale. Ex difensore classe 1980, ha avuto modo di calpestare numerose volte i campi di Serie C con le maglie di Albanova, Sorrento, Foggia, Juve Stabia, Avellino, Casertana e Salernitana.

In panchina, come sarà lui stesso a raccontarci, ha esordito nelle giovanili della Casertana per poi spiccare il volo verso Nola e Team Altamura, sua ultima squadra.

“La Casertana ha costruito una squadra importante per la categoria”

Il passato non si dimentica, e Luigi Pezzella fa il punto sulla situazione della Casertana, sua ex squadra con la quale ha prima giocato e poi allenato: “La Casertana ha costruito una squadra importante per la categoria. E’ chiaro che poi cambiando anche allenatore, dove purtroppo i risultati non arrivavano, oggi ha un distacco di 9 punti dalla capolista Sorrento. Però il campionato è ancora lungo. La Casertana, a livello di organico, è la più forte e attrezzata della categoria. Adesso non si può più permettere di fare passi falsi perché andrebbe poi a far allungare la capolista“.

“A Sorrento ho giocato e lasciato un pezzo di cuore”

Oltre alla Casertana, Pezzella ha lasciato un pezzo del suo cuore anche a Sorrento: “Conosco la serenità che c’è in quel posto. L’arma vincente del Sorrento, oggi, è stata proprio questa. Sono partiti a fari spenti, non aveva grossi assilli di dover vincere il campionato. E’ stato bravo l’allenatore, insieme alla società, a costruire qualcosa di buona. Conosco tutti i calciatori. E’ una rosa molto giovane che sta facendo delle cose straordinarie in questo momento”.

“La differenza tra il Girone H e il Girone I? Abissale. Il Catania è un intruso in Serie D”

Per Luigi Pezzella, la differenza tra il Girone H e il Girone I è abissale: “C’è un abisso tra questi due gironi. Da quando sto a casa ho seguito un pò tutti i raggruppamenti, e posso dire che l’H sta una spanna sopra, anche se nel Girone I ci sono pizze importanti come Catania, Acireale, Trapani, Lamezia. Il livello tecnico e ambientale è completamente diverso.

Il Catania, come organico, sta dimostrando che alla fine vincerà il campionato, e penso anche che sia anche giusto per il blasone della città e della piazza. Hanno costruito una squadra troppo importante per la categoria. Penso che alla fine il Catania non avrà problemi nel vincere questo girone”.

Catania
Catania

“La nuova regola allenatori per me è una cosa giusta”

Per Pezzella la nuova regola allenatori introdotta da poco è una cosa giusta: “Per me è una regola giusta, perché ci sono tanti tipi di esoneri. Magari uno viene esonerato dopo due partite perché litiga col presidente o perché perde due partite di fila. Ormai ci siamo abituati anche a questo, ossia che si da poco tempo agli allenatori per lavorare e si vuole cambiare subito. Soprattutto in Italia dovremmo imparare a gestire le situazioni. Per gestirle, però, ci vogliono anche uomini di calcio. In Serie D c’è questa carenza. Penso che se un allenatore va valutato a 360 gradi, non facendo valutazioni affrettate”.

“Futuro? Il mio percorso lo consiglio a qualsiasi allenatore..”

Luigi Pezzella, attualmente, è senza squadra. Il suo percorso, però, è un esempio per tutti i giovani allenatori desiderosi di sedersi in panchina: “Io penso di aver fatto un percorso che consiglio a qualsiasi allenatore che vuole iniziare ad allenare, ossia quello di iniziare dal settore giovanile. Ho smesso di giocare tre anni fa, e subito dopo ho fatto settore giovanile alla Casertana e nello stesso tempo anche il collaboratore in prima squadra in Serie C. E’ stata un’esperienza importante e molto formativa perché mi sono interfacciato sia con i giovani che con i più esperti.

L’anno dopo sono andato a Nola. Purtroppo, da parte mia, è stata fatta una scelta sbagliata. Era una situazione societaria che si conosceva. Mi aveva portato un direttore importante come Pavarese, poi quando siamo arrivati ha capito subito che non c’erano le condizioni per andare avanti. Purtroppo avevo già firmato e mi dispiace perché arrivai in un momento dove a Nola c’era poco o niente, e infatti quell’anno arrivò la retrocessione cambiando 4-5 allenatori. Io mi sono dimesso perché il direttore si era dimesso la domenica e io ho lasciato il martedì perché mi reputo una persona dai grandi valori umani.

Quella è stata un’esperienza di sole tre partite. La prima vera esperienza è stata ad Altamura dove sono stato sei mesi. Poi ho subito un esonero strano perché il sabato insieme alla società parlavamo di mercato e il lunedì sono stato esonerato per cose extra campo”.

“Proposte? Sono stato contattato anche dall’Afragolese”

Pezzella, dopo l’esperienza con l’Altamura, è rimasto praticamente disoccupato. In passato, però, ha avuto contatti anche con l’Afragolese: “Ho parlato con Niutta, il presidente dell’Afragolese, quando c’era il direttore Pavarese. Ho avuto anche un contatto il direttore del Matera, Bolzan. In estate, invece, c’è stata anche una chiacchierata con la Matese, ma non si è concretizzato niente. Voglio scegliere le persone giuste aldilà della piazza. Cerco profili che pensano come me, che sposino il mio modo di fare calcio. Io faccio questo mestiere con grande passione e ambizione.

Da calciatore ho lasciato da parte quello che ho fatto, però ho vinto tanto e in cinque posti diversi con società molto importanti. La mia ambizione è ritornare presto tra i professionisti perché penso sia l’ambizione di tutti gli allenatori giovani. E’ la categoria che conosco meglio. In questo momento devo fare il mio percorso e spero di rientrare il prima possibile perché ho una grande motivazione e rabbia dentro. Mi è stato tolto un percorso che stavo facendo bene”.

Intervista a cura di Gerardo Guariglia