Luis Galesio a cuore aperto: “In Italia ho ritrovato me stesso. Teramo è la piazza giusta per me”
La nostra intervista esclusiva all’attaccante argentino del Teramo Luis Fabian Galesio
Classe 1993, professione attaccante di razza, nato in una delle terre in cui più si respira calcio: l’Argentina. Il nuovo attaccante del Teramo neopromosso in Serie D Luis Fabian Galesio, per gli amici semplicemente Luifa, racconta a cuore aperto il suo amore per il calcio, in ogni sua sfaccettatura, anche in quella più dolorosa dell’addio.
A partire dai vicoli di Còrdoba con un sogno nel cassetto fino ad arrivare in Europa e giocare nelle piazze più importanti della Serie D realizzando più di 60 gol in 177 presenze: Luis Galesio è diventato il giocatore che è oggi soprattutto da quando è arrivato in Italia e questo, lui, ci tiene a ribadirlo sin dalle prima battute. “In Italia, nel calcio italiano, mi sono ritrovato con me stesso“. Tra l’amore per il calcio, per Dio e le esperienze televisive extracalcistiche che lo hanno allontanato per un po’ dal campo, Luis Galesio si racconta in esclusiva ai nostri microfoni in un’intervista in cui ci esterna tutte le sue emozioni e la sua voglia di rivalsa.
Luis Galesio: “Ho bisogno di fare gol e sentirmi importante. Teramo è una grandissima società”
Un gigante buono con una struttura fisica importante (189 centimetri), un girovago del pallone, un vero e proprio centravanti d’area di rigore. Luis Galesio, sin da subito ci rivela tutta la voglia di fare bene nella sua nuova avventura professionale a Teramo. “Questa opportunità che mi si è presentata è stata una benedizione. Teramo è una piazza molto importante, l’ho scelta anche perché mi hanno parlato molto bene della tifoseria e l’allenatore lo conoscevo già. Io ho bisogno di rifarmi, di fare gol e di sentirmi importante e penso che Teramo sia la piazza giusta per me“.
“Teramo è una grandissima società. L’altro giorno abbiamo giocato la prima amichevole stagionale e c’erano circa 400 persone, in un sabato pomeriggio con 40 gradi. Questo deve far capire la voglia di calcio che esiste a Teramo, mi sento come se fossi nella mia Argentina. Con l’allenatore mi trovo benissimo, è molto preparato. Le mie aspettative sono aiutare la squadra a raggiungere la salvezza e chissà magari qualcosa in più. Avevo bisogno di questo ambiente, soprattutto dopo l’ultimo anno molto difficile che ho passato“.
“L’Aquila? Ho pianto quando sono andato via. Non andavo d’accordo con il nuovo allenatore, non ero più io”
Il riferimento all’ultimo anno difficile trascorso dall’attaccante argentino rimanda sicuramente alla sua esperienza a L’Aquila iniziata nell’estate 2023 e conclusa neanche quattro mesi dopo per un motivo ben preciso che non intende nascondere. “Io a L’Aquila ero veramente felice perché è una piazza importante e, inoltre, avevo un direttore che è Simone Bernardini che mi aveva accolto come un figlio. La città mi trattava molto bene e finché c’era Epifani è andato tutto per il meglio. Poi c’è stato il cambio di allenatore che ha fatto sì che andassi via. Non andavo d’accordo con Cappellacci, quindi ho fatto un passo indietro“.
Con la voce rotta di chi sa di avere qualche rimpianto Luis continua così: “Ho deciso di andare via a malincuore, la società non voleva che io me ne andassi, ho pianto tanto quando sono andato via“. Il classe 1993 a metà stagione lascia l’Abruzzo e va al Matese, seguendo il suo cuore: “Ho fatto una scelta di cuore per andare al Matese perché c’ero già stato, avevo fatto 40 gol e tutte e due le volte che sono stato li ho fatto bene, mi sono detto vado là che sto tranquillo, mi sento a casa e conosco l’allenatore. Ammetto che forse è stato un errore, una scelta sbagliata, tornassi indietro probabilmente rimarrei a L’Aquila. Nonostante tutto sono consapevole che se fossi rimasto in quella situazione ne avrebbe risentito il mio rendimento sportivo, perché non mi riconoscevo più, non ero più io“.
Luis Galesio tra calcio e tv: “L’esperienza al ‘Gran Hermano’ non ha penalizzato la mia carriera, è stata come un trampolino di lancio”
Non solo calcio. Luis Galesio è conosciuto anche per aver partecipato e vinto l’edizione del Grande Fratello argentino nel 2016. “Non è stato facile mollare il calcio in Argentina per il Grande Fratello. Io lo sapevo che si sarebbe parlato di me più per il Grande Fratello che per la mia carriera in campo. Ma non sono ipocrita: non mi pento di nulla perché non ho paura a dire che l’ho usato come trampolino e ho approfittato di questo per avere qualche opportunità in più. Non credo che questo abbia penalizzato la mia carriera. Poi grazie a Dio mi sono fatto vedere per le mie doti calcistiche e non quelle televisive“.
Luis non si nasconde e senza filtri ammette: “Ci sta che la gente parli di me per il Grande Fratello. Ma chi mi conosce sa della mia professionalità, sa quanto io ami il calcio sopra ogni cosa. Sono molto tranquillo, io ho fatto questo reality con la consapevolezza che sarei tornato a giocare a calcio. Lascio parlare la gente, non mi disturba che mi associno a questa esperienza. Mi interessa che dicano di me che sono un uomo che fa spogliatoio, che ha una grande professionalità, che mi comporto bene, lascio che la mia persona parli per me.“
“Matese la mia esperienza più importante. Rimpianti? Avrei voluto giocare nei professionisti, ho fatto delle scelte sbagliate”
Come abbiamo detto prima Luis è un vero e proprio girovago del pallone, sono tante le piazze lungo l’Italia in cui ha giocato. Pompei ed Ercolanese in Eccellenza, e poi Argentina Arma, Matese, Cassino, Messina, Levico Terme, Caldiero, l’Aquila e adesso Teramo. “Mi sono trovato bene ovunque, ma il mio club del cuore è la Matese, è stata la mia esperienza più importante. Lì ho i miei ricordi più belli ed è stata la mia svolta. Ho rifiutato altre piazze importanti per giocare lì anche accettando di prendere meno soldi e ne sono felice“.
Nel calcio e nella vita, si sa, ci sono scelte e rimpianti. Luis nelle battute finali dell’intervista ci rivela i suoi con la consapevolezza, però, che le cose certe volte vanno come devono andare, esternandoci anche la sua fede in Dio e la convinzione che ci sia un disegno ben preciso per lui: “I miei rimpianti? Dopo Cassino dovevo andare alla Sambenedettese, poi il procuratore mi chiese troppi soldi e rinunciai al momento della firma. Un altro mio anello è quello di non aver mai giocato nei professionisti in Italia. Ho fatto delle scelte sbagliate, non ho mai seguito un procuratore, se avessi avuto sin dall’inizio il procuratore che ho adesso le cose sarebbero andate diversamente. Però ormai è andata, io mi fido molto di Dio e so che doveva andare così e va bene lo stesso. Adesso penso a fare bene a Teramo, sono carico e mi sento in formissima.”
L’entusiasmo di Luis è derivato anche dall’amore che ci rivela di aver trovato tre mesi fa. Luis sceglie di condividere con noi a cuore aperto questo lato della sua storia puntualizzando il fatto che per fare bene in campo ci sia bisogno di stare bene in tutti gli altri “campi” della vita: “Rispetto all’anno scorso sto meglio perché tre mesi fa ho conosciuto una splendida ragazza in Argentina. Tra poco verrà a trovarmi. Mi fa stare bene, penso che grazie a questo potrò dare qualcosa in più anche in campo. Quando una persona sta bene mentalmente può fare del suo meglio in ogni cosa“.