Lulù Oliveira, quanti ricordi: “Cagliari incredibile, Batistuta…”
Gol ovunque, giocate fenomenali e un look non pienamente digerito da Carlo Mazzone, almeno inizialmente. L’identikit è quello di Luis Airton Oliveira Barros, meglio conosciuto come Lulù Oliveira. Brasiliano naturalizzato belga, Oliveira arriva per la prima volta in Italia nel 1992, a Cagliari. Da quel momento, il legame tra Lulù e l’Italia sarà fortissimo, tanto da renderlo una delle icone del calcio italiano anni novanta. Idolo a Cagliari, Firenze (in coppia con Batistuta) e Catania, ha stregato tutta Italia con i suoi colpi.
Oggi, il Falco ha sposato una nuova avventura chiamata Lions Villanova, una scuola calcio nel padovano. Esperienza unica per Oliveira che, allenando con entusiasmo i possibili calciatori di domani, dice di ricordare la sua infanzia e i primi calci dati al pallone sotto la guida del padre. Un progetto serio e ambizioso quello di questa scuola calcio, che ha scelto un grande campione del passato per insegnare i valori del calcio ai più piccoli. Di tutto questo e di molto altro ancora, ne abbiamo parlato con il diretto interessato Lulù Oliveira, intervenuto a seried24.
Gli inizi di carriera all’Anderlecht: “Sono stato fortunato”
Brasiliano classe 1969, Lulù Oliveira nasce con il pallone tra i piedi. Infanzia particolarmente difficile la sua, fino alla svolta di fine anni ottanta, l’Anderlecht. “Sono stato un ragazzo molto fortunato, ho avuto la possibilità di farmi notare rapidamente da alcuni club in Europa– spiega Oliveira.
“Non sapevo quale club fosse su di me, neanche in quale luogo del mondo potevo andare. Arrivato in Belgio, l’impatto è stato davvero tanto difficile– confessa Lulù Oliveira. Il motivo? Il clima, molto freddo, probabilmente troppo per un brasiliano: “Era l’Inverno del 1985, un freddo pazzesco, neve. Ero lontano da casa per la prima volta nella mia vita, senza amici e parenti, è stato un brutto periodo.”
Poi, prosegue l’ex Cagliari- “Volevo incidere, anche se il primo provino era andato male. L’allenatore mi suggerì di fare allenamento in un campo al coperto, uscendo a poco poco ogni giorno, sempre di più. In questo modo sono riuscito ad abituarmi al clima rigido del Belgio…”
L’arrivo in Italia, che ricordi a Cagliari…
Dopo aver superato il periodo di ambientamento in Belgio, Lulù Oliveira inizia a incidere parecchio nel campionato, attirando le attenzioni di numerosi club italiani. Tra tutti, è il Cagliari di Cellino quello più deciso all’acquisto del brasiliano. “Il Cagliari veniva spesso a visionarmi, sapevo del loro interesse tramite il mio procuratore. Accettai la destinazione, ma non sapevo dove stavo andando– confessa Lulù Oliveira. “Dell’Italia conoscevo la Juve, il Milan, l’Inter e la Roma, di Cagliari non sapevo nulla.”
Una volta arrivato in Sardegna però, è subito amore: “Sono rimasto a bocca aperta, sembrava il mio Brasile. Spiaggia, mare, sole…Ho promesso a me stesso che avrei dovuto fare bene in quella squadra.”
Gli aneddoti con Mazzone, quante discussioni sul look…
A Cagliari Lulù incrocia un’altra grande icona del calcio italiano, Carlo Mazzone. “Allenatore vecchio stampo, purtroppo non riusciva a comprendere alcuni aspetti…“- spiega un divertito Oliveira.
Ma di quali aspetti parla Lulù? “L’orecchino, il mio taglio di capelli, il look molto colorato, a Mazzone tutto ciò non piaceva molto. Una volta mi contestò anche le mie scarpette fluo, secondo lui davo un vantaggio alla difesa avversaria, mi notavano più rapidamente. Tuttavia, grazie al talento e ai gol messi a segno ho fatto ricredere l’allenatore, con cui ho avuto un grande rapporto.“
L’arrivo a Firenze, che coppia con Batistuta
Dal ricordo di Mazzone a quello di Claudio Ranieri, a quel tempo allenatore della Fiorentina. Probabilmente l’apice della carriera di Lulù Oliveira: “Firenze è una piazza strepitosa, mi trovai subito molto bene”. A Firenze, Oliveira ha fatto parte di una delle squadre più romantiche che il calcio italiano possa ricordare. In coppia con l’ex Cagliari infatti, Gabriel Batistuta: “La classica rivalità brasiliano-argentina tra noi non c’è mai stata, siamo grandi amici, ancora oggi ci teniamo in contatto“– spiega Oliveira. “Ho cercato di ambientarmi poco a poco, non era semplice perchè venivo per sostituire un grande come Baiano, ma ci sono riuscito. Quella era una squadra forte, abbiamo fatto cose straordinarie. Io, Batistuta, Rui Costa, Morfeo, Edmundo…”
Archiviata la splendida parentesi viola, un ritorno a Cagliari per Lulù Oliveira prima di una nuova esperienza, il Bologna. Stagione negativa per il Falco, come raccontato da lui stesso: “Purtroppo quell’anno non sono riuscito a incidere come volevo. Sono andato molto male, non mi sono trovato con alcune persone e ho avuto problemi fisici. Le colpe sono sicuramente anche mie, è stata una pagina negativa della mia carriera– confessa Oliveira.
Le avventure in Serie B: “Al Como è stata fatta la storia”
Dopo Bologna, Oliveira non si tira giù di morale, anzi. Lulù ha ancora una fame impressionate, la voglia di tornare a segnare è troppo grande. Dunque, dopo una lunga trattativa firmerà per il Como, in Serie B.
Per lui, questa sarà la stagione della ripartenza: “Ricordo Como con enorme piacere, abbiamo fatto cose incredibili, scrivendo la storia. Avevo tanta fame– prosegue l’ex Cagliari- sono riuscito a vincere una classifica cannonieri (23 gol) e raggiungere la promozione in Serie A, che stagione…” Tuttavia, il legame con il Como durerà solo una stagione, quella del 2001-2002. A fine anno infatti, il calciatore è nuovamente alla ricerca di una destinazione, trovandola a Catania. Con la maglia rossazzurra, il Falco scriverà pagine di storia del club siciliano.
Nuova tappa per il Falco, Catania: “Accoglienza da lacrime”
Due stagioni ad alta intensità quelle con il Catania, condite da 74 presenze e 27 gol. Un idolo per i tifosi, un rapporto speciale che Oliveira ricorda con molto piacere. “La prima cosa che mi viene in mente quando penso a Catania è l’accoglienza, indescrivibile. Ti giuro- prosegue l’allenatore- mi viene quasi da piangere. Erano in mille o anche più persone ad aspettarmi in aeroporto. Erano felici, mi dedicavano cori, tutto stupendo. Quella accoglienza mi caricò a mille, avevo voglia di spaccare il mondo.“
Purtroppo alla prima presenza (contro il Genoa) non trovai il gol– prosegue Oliveira- ma alla seconda ho trovato addirittura una tripletta nel derby contro il Messina, una gioia incredibile. Si tratta di una piazza che merita tanto, mi dispiace molto per la situazione attuale, sono sicuro saprà ritrovarsi…”
Nel 2004, le strade di Oliveira e del Catania si separano. Per il calciatore, quello è stato un momento molto complicato: “Sono rimasto più di due mesi fermo senza saperne il motivo, è stato triste”. Poi l’ennesima ripartenza della carriera, questa volta a Foggia. Successivamente tappa a Venezia, quindi Lucca e la chiusura con i dilettanti, al Derthona. Carriera infine chiusa nel 2010 da calciatore del Muravera, in Serie D. In questo club della “sua” Sardegna, il Falco inizierà la sua nuova carriera, quella da allenatore.
Il presente al Lions Villanova: “Sono molto felice”
Dunque, una volta chiusa la straordinaria carriera da calciatore, Oliveira prova l’esperienza della panchina. Tutto ciò, lo porterà al giorno d’oggi a una nuova e affascinante sfida chiamata Lions Villanova, scuola calcio nata nel 2012 con sede a Villanova di Camposampiero, nel padovano.
Esperienza unica per Oliveira, a stretto rapporto con i possibili calciatori di domani: “Allenare i ragazzini è entusiasmante, bellissimo. Sono arrivato in queste zone grazie alla figlia della mia ragazza, poi ho conosciuto il presidente del Villanova– spiega Oliveira.
“Lui mi ha chiesto se fosse stato possibile per me insegnare il lato tecnico del calcio ai ragazzi, io ne sono felice. Alleno i primi calci 2004 e i pulcini 2011, loro sono molto contenti di avermi a disposizione, mi fanno mille domande– racconta l’ex calciatore. “Si tratta di un bel progetto e sono fiero farne parte…”
Infine, inevitabile una battuta sul futuro. Il sogno è quello di allenare in grandi piazze? Lo chiediamo a Lulù. “Sono molto contento di essere al Villanova, mi trovo bene. Certo, mi piacerebbe allenare in categorie molto importanti e sto lavorando per questo– spiega Oliveira. “Sto provando a prendere il patentino per poter allenare in Serie A o B, vediamo come procede. Potrei aver perso il treno, ma nella vita non bisogna mai dire mai. Ciò che conta è che sono molto felice di essere al Villanova e dare una mano ai ragazzi.”
A cura di Marco Cavallaro