Ha giocato in Serie D con le maglie del Borgo San Donnino e dell’Imperia nell’ultima stagione, ma giocò anche con le maglie di Arsenal e Fiorentina tra le altre: ora Arturo Lupoli appende le scarpe al chiodo.
All’età di 35 anni, dopo una carriera ricca e trascorsa in piazze importantissime di tutta Italia e non solo, Lupoli ha deciso per ritirarsi e lasciare il calcio giocato. Il messaggio pubblicato sui suoi profili social personali per comunicare la scelta è toccante
“18 anni dalla mia partita da professionista ed eccomi qua a chiudere questo lungo e importante capitolo della mia vita. Racchiudere tutte le emozioni le esperienze e le persone incontrate lungo il cammino sarebbe impossibile e riduttivo. Mi sento fortunato per quello che ho vissuto e condiviso in questi anni”.
“Non posso non ricordare le gioie che mi ha dato questo sport, le notti e i gol di Highbury, le finali a Wembley con Derby County e Sheffield United. L’esordio in Under21 con gol, la FA cup a Cardiff con l’Arsenal o la notte di gloria in Champions al Bernabeu con i miei idoli di bambino Henry e Ronaldo che si sfidavano li davanti ai miei occhi. Il ritorno in Italia, gli anni difficili, le operazioni alla caviglia, la paura di non riuscire a tornare a giocare le notti ad asciugarmi le lacrime dal dolore, la frustrazione di non riuscire a superare momenti che sembravano non finire mai. La storica promozione in A a Frosinone, la retrocessione a Grosseto, finire fuori rosa a Pisa in una situazione difficile ma senza mai perdere la dignità o scendere a compromessi”.
“Potrei citare tante altre storie vissute ma alla fine di tutto cosa resta? L’emozioni quelle belle ma anche quelle spiacevoli, le sensazioni, i flash di alcuni momenti che rimangono dentro per sempre – ha continuato a raccontare Lupoli. Chi mi conosce davvero sa che sono sempre stato un grande lavoratore e che mi sono goduto ogni minuto di ogni allenamento da quelli più divertenti a quelli nei quali si correva davvero tanto e la palla non la toccavi mai. I momenti negli spogliatoi dove vivi la vera natura di ogni ragazzo e ogni cosa diventa un modo per ridere e divertirsi saranno quelli che mi mancheranno di più in assoluto”
Dopo essere cresciuto nel Parma, l’occasione in Inghilterra con l’Arsenal, al fianco di fenomeni internazionali come Henry, Fabregas, Adebayor e Gilberto Silva, tutto sotto la guida di Arsene Wenger. Tra vari prestiti, poi, ebbe la chance di giocare con il Derby County, ma anche con la Fiorentina prima e col Treviso in B poi, tornando in Italia.
Un ultimo passaggio in Inghilterra per giocare con Norwich City e Sheffield United nel 2008/09, prima di tornare definitivamente nel Bel Paese e rinforzare l’attacco delle piazze più grandi e ambiziose. Ascoli, Grosseto, Varese, Frosinone, Pisa, Catania, con in mezzo un opportunità a Budapest con l’Honved. Chiusura poi prima in Serie C con Sudtirol, Fermana e Virtus Verona, poi la D con Montegiorgio, Borgo San Donnino e Imperia, con cui non è riuscito nell’impresa salvezza la passata stagione. In Liguria l’ultimo capitolo di Re Artù, che ora comincerà un nuovo capitolo della sua vita.