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Mancuso: “A Vado abbiamo un progetto serio. Sestri? Che delusione l’esonero da vincente”

Il direttore sportivo del Vado, Paolo Mancuso, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SerieD24.com, affrontando varie tematiche legate alla realtà rossoblù e alla sua carriera da dirigente

Nel girone A di Serie D una delle realtà più consolidate e ambiziose è senza dubbio il Vado. Da anni la squadra del presidente Tarabotto occupa i primissimi posti della classifica e nelle ultime due stagioni sono arrivate due vittorie nei play off, le quali, seppur poco decisive dal punto di vista del risultato sportivo, hanno certificato la bontà del lavoro di tutta la società ligure.

Quest’anno i rossoblù hanno iniziato il loro campionato con rinnovate ambizioni, andando ad ingaggiare giocatori del calibro di Vita, Cottarelli, Bondioli, Alfiero, Abonckelet e Bussaglia, solo per citarne alcuni. Tuttavia, a causa del percorso quasi perfetto del Bra e di qualche passo falso di troppo, la stagione ha preso una piega non del tutto soddisfacente. Oggi il Vado occupa il quinto posto con 52 punti.

Per scoprire più nel dettaglio il presente e i progetti futuri dell’ambiziosa società savonese la redazione di SerieD24.com ha contatto il direttore sportivo dei rossoblù Paolo Mancuso, arrivato in estate dopo l’avventura con il Sestri Levante. Il ds ha subito voluto sottolineare la grande organizzazione di tutto l’ambiente Vado. “Ho trovato una società di alto livello, ben organizzata e strutturata. Rispetto alla mia precedente esperienza qua ci sono più pressioni di dover competere ai massimi livelli.”

Dunque l’impatto con la nuova realtà per il direttore è stata molto positiva. Una società seria, sana e guidata da un presidente passionale come Tarabotto, desideroso di apportare continue migliorie dentro e fuori dal campo. “Qua a Vado il livello di partenza rispetto alla mia esperienza col Sestri Levante è decisamente più alto, senza nulla togliere ai corsari. Questa società ha davvero tutto per fare la Serie C. A Sestri certe pressioni non c’erano, l’obiettivo era quello di far crescere i giovani, la promozione in terza serie fu una grande impresa.”

Mancuso: “A Vado un progetto importante per continuare a crescere e migliorarci”

Il direttore chiavarese ha voluto sottolineare l’armonia creatasi fin da subito nel gruppo di lavoro con tutta la famiglia Tarabotto, sia con il presidente, che con il direttore Luca. Io e Luca siamo i due direttori, siamo diversi, ma simili sotto certi aspetti. Abbiamo un legame forte ed entrambi siamo due dipendenti del presidente. Tarabotto è una persona molto presente, ti fa sentire importante anche nelle difficoltà, sa sempre come relazionarsi. Ha tanta passione e un cuore gigantesco, va elogiato per i tanti sacrifici che fa; magari nell’impatto è molto vulcanico, ma poi è subito riflessivo e ricerca il confronto.”

Spazio poi ai piani e alle ambizioni del club ligure. La stagione attuale ha rappresentato l’inizio di un percorso, a detta del direttore, anche se ci si aspettava qualcosa in più sul piano dei risultati. Comunque la linea tracciata da Mancuso sembra essere chiara, il Vado vuole continuare a crescere di anno in anno. Abbiamo un progetto sul lungo periodo, cosa non scontata per una squadra di Serie D. Quest’anno potevamo avere un sogno, ma vincere al primo colpo è sempre difficilissimo, devono combaciare tanti dettagli. Le squadre che vincono di solito hanno delle stagioni di costruzione alle spalle. Noi vogliamo continuare a migliorarci, investendo sia sui giovani, ma anche su giocatori esperti.”

Mancuso ha ammesso che in quest’annata qualche errore è stato fatto, ma l’ambizione di tutto l’ambiente non è assolutamente venuta meno. Tutti quest’anno potevamo dare qualcosa in più, da noi dirigenti ai giocatori, lavoreremo sugli errori commessi. Tuttavia, il tempo per organizzare la stagione non è stato moltissimo e alcune difficoltà erano messe in preventivo. Posso comunque garantire che il Vado sarà sempre più forte e competitivo. I rinnovi di Capra e Vita certificano benissimo la nostra voglia di migliorarci.”

Credits foto: profilo Facebook Vado

Mancuso: “Non mi sentirete mai dire che il Vado deve vincere il campionato”

Il direttore ha sottolineato quanto sia difficile la Serie D, ad oggi un campionato che tende sempre di più verso il professionismo. Non parlerò mai di vittoria di un campionato perché molti dettagli devono coesistere e devi essere bravo ad avere grande continuità. Di sicuro qua a Vado però c’è un presidente che ha voglia di continuare ad apportare migliorie sotto ogni punto di vista. A far la differenza non sono solo i soldi, ma soprattutto il progetto; il mio Sestri lo ha dimostrato, ho vinto un campionato spendendo meno rispetto ad altre squadre. Noi chiaramente quest’anno abbiamo investito, ma sempre pensando al lungo periodo.”

Riprendendo questo concetto, Mancuso ha dichiarato che tanti dovrebbero parlare di meno e guardare in casa propria. Mi piacerebbe sentire più silenzio, si dice che siccome abbiamo speso tanto eravamo obbligati a vincere il campionato. Ripeto che come base fondante di un successo ci deve sempre essere un progetto, e noi, nel nostro, ci crediamo parecchio. Alla gente piace sempre trovare il male in chi cerca di far le cose per bene. A Sestri abbiamo vinto facendo un miracolo, creato comunque col lavoro di tutti, di anno in anno. Il Vado è una società sana e virtuosa che non può legarsi al miracolo, bensì al progetto.”

L’ex Sestri Levante ha voluto poi soffermarsi su un concetto all’apparenza secondario, ma in realtà molto importante, ovvero la scarsa presenza di tifo al Chittolina.L’unica pecca del Mondo Vado è proprio il poco seguito della gente . Noi nei momenti difficili abbiamo pochi aiuti extra, questo è un fattore che dobbiamo superare mentalmente. Anche per questo ci servono giocatori con carattere e personalità. Per superare i momenti negativi serve la positività che noi dirigenti dobbiamo saper trasmettere tramite un sorriso o un abbraccio. Necessitiamo quindi di un gruppo molto unito e compatto.”

Credits foto: profilo Facebook Vado

Mancuso: “Per il Sestri ho dato tutto, non ho mai capito il motivo della mia uscita”

Paolo Mancuso ci ha raccontato anche il suo passato, ponendo l’accento sui tre anni trascorsi al Sestri Levante, culminati con la storica promozione in Serie C dopo oltre settant’anni di assenza. “Io inizio la carriera da direttore sportivo al Moconesi, dove vinco la Promozione. Poi, dopo i passaggi al Rivasamba e alla Golfo Paradiso, arrivo al Sestri Levante. Qua ho trovato un presidente come Risaliti che dovrò sempre ringraziare, anche se non ho ancora capito i motivi dietro il mio esonero dopo tre anni di continua crescita e una promozione conquistata sul campo. Per il Sestri ho dato tutto, tralasciando anche gli affetti personali.”

Il direttore ligure ha espresso tutto il suo rammarico, mostrando tanta delusione per aver visto sfumata quella Serie C guadagnata con lavoro e sacrifici. “L’esonero dopo la vittoria del campionato è stato un colpo durissimo da digerire. Io dopo quella vicenda ho smesso di sognare e ho fatto parecchia fatica a riprendermi. Tuttavia, quanto passato mi ha dato una forza mentale incredibile. Oggi il mio sogno è Vado, vivere quello che sto facendo in questo periodo. Se me lo chiedessero firmerei a vita per questa società.”