Se lo scorso 21 maggio – giorno del ritorno in Serie D – poteva fare da apripista ad un’ estate colma di sorrisi, il Manfredonia si è trovato davanti, in questa lunga estate, un destino diametralmente opposto. Smaltita l’euforia per il grande risultato raggiunto, sono venute a galla una serie di questioni spinose che hanno provocato una spaccatura fin troppo evidente. A tenere banco è stata soprattutto la situazione relativa allo stadio Miramare, l’iconico impianto a picco sull’Adriatico finito al centro di un contenzioso riguardante il presidente Giuseppe Di Benedetto, il sindaco Gianni Rotice e la società concessionaria dell’impianto. Nell’ultima stagione infatti i sipontini hanno potuto usufruire delle ‘mura amiche’ solo in occasione della finale del girone A contro il Bisceglie. Per i restanti mesi invece, i ragazzi, al tempo guidati da De Candia, tra allenamenti ed incontri ufficiali, sono stati ‘costretti’ ad un lungo pellegrinare.
Animi tesi, dietrofront e nuovi dissidi, tutto ciò ha portato all’uscita di scena del patron Di Benedetto accasatosi successivamente alla Fidelis Andria. In un primo scorcio d’estate all’insegna dell’instabilità, anche l’iscrizione stessa del Manfredonia alla Serie D era apparsa in bilico. Ipotesi tuttavia scongiurata dall’intervento a capo del board di Francesco Ciuffreda (precedentemente ds sotto la gestione Di Benedetto) che, oltre a iscrivere il nome del Donia al prossimo campionato, ha trovato un compromesso sulla questione stadio. L’attività agonistica non è nata sotto i migliori auspici ma il clima disteso delle ultime settimane sta riportando quel sorriso perso dopo il 21 maggio.
La burrasca societaria ha inevitabilmente avuto un peso rilevante nella preparazione della stagione che verrà. L’addio di Di Benedetto e il conseguente insediamento di Ciuffreda hanno rallentato, e non di poco, i piani per il futuro. Formalizzato il divorzio con l’allenatore della promozione De Candia, il primo punto all’ordine del giorno riguardava la scelta del nuovo timoniere. Questa è ricaduta su Franco Cinque, sipontino doc e già allenatore del Manfredonia nel triennio 2011/2014 e nella stagione 2021/2022. Nell’ultimo anno ha invece conteso la promozione alla squadra della sua città, avendo allenato il Bisceglie fino all’esonero di metà dicembre.
Salutati praticamente in blocco tutti i protagonisti della promozione, operare sul mercato non è stato un gioco da ragazzi per il Manfredonia. In ritardo rispetto alla concorrenza per le noti questioni, la società bianco-celeste sta facendo i salti mortali per allestire una rosa competitiva in grado di centrare l’obiettivo salvezza. Con molti under e over di livello accasatisi in altre realtà, il collettivo pugliese è stato costretto a muoversi con ulteriore diligenza. Il mercato ha portato in dote sia certezze (vedasi i centrocampisti Amabile e Konaté e l’attaccante Cesario) che giovani di ottima prospettiva (il trequartista Pittaluga, la punta Babaj e il portiere Rossi su tutti). Altri colpi interessanti nell’ultima settimana vedono le firme di Diego Barboza (terzino uruguaiano di grande esperienza), Luis Hernaiz (ala spagnola cresciuta nel Villareal) e Till Hermandung (dinamico centrocampista ex Friburgo).
L’innesto ad effetto è tuttavia quello di Jafar Arias, 28enne attaccante olandese a lungo in Eredivisie con Venlo, Groningen ed Emmen. Con quest’ultimi si è tolto anche la soddisfazione di realizzare un gol ad André Onana (ex portiere dell’Inter ora al Manchester United) in un Emmen-Ajax 2-5 in cui i Lancieri schieravano gente del calibro di De Jong, Tadic e Neres issandosi poi fino alla semifinale di Champions League.
Il cambio in panchina, le vicende societarie e i tanti volti nuovi certamente non hanno reso produttivo il pre-campionato al 100%. Gambe pesanti, rosa incompleta per larghi tratti dell’estate e calciatori alla prima esperienza nell’insidioso girone H stanno rallentando e non di poco la preparazione. Una condizione ancora non ottimale si è vista nell’amichevole persa (1-0) contro i conterranei del San Marco (bella realtà militante in Eccellenza).
Nonostante il risultato negativo questo allenamento congiunto ha mostrato come la squadra si stia allineando ai dettami tattici di Cinque e stia ritrovando il ritmo partita. Il mercato ha portato in dote una squadra interessante in grado di centrare l’obiettivo prefissato. Le maggiori difficoltà potranno essere riscontrate nelle prime uscite ufficiali in attesa che la squadra trovi la sua amalgama. Un importante banco di prova è subito caratterizzato dalla Coppa Italia, con il Manfredonia che esordirà domenica 27 agosto al San Ciro di Portici. Un incontro da dentro o fuori che potrà fornirci un quadro più chiaro sullo stato e sulle ambizioni della formazioni sipontina.
A prescindere dal risultato, Manfredonia sta pian piano tornando a sorridere dopo una torrida estate passata continuamente sul filo del rasoio. Adesso, a differenza dell’ultima stagione, ci sarà un alleato in più. Questo corrisponde allo stadio Miramare, forse il più grande colpo in entrata della gestione Ciuffreda.
A cura di Michele Di VIncenzo