Rolando Maran, ex allenatore del Catania, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Sicilia, in cui ha ricordato con affetto la sua esperienza con i rossazzurri. Maran ha elogiato la passione dei tifosi catanesi e ha espresso il desiderio che il club possa continuare a crescere dopo la promozione ottenuta nella scorsa stagione.
Maran ha affermato che essere stato allenatore del Catania è stato un onore e ha sottolineato il suo orgoglio nel far parte della storia del club: “Catania mi ha permesso di vivere la prima esperienza in A. Sono arrivato in una piazza calda, sentita, con un tifo da urlo. Mi ha lasciato il calore che ancora adesso custodisco nei miei ricordi: è un po’ come un bacio che non dimentichi, qualcosa di unico e di emozionante. Ci sono degli aspetti positivi incredibili quando si vive un’esperienza lavorativa del genere. Essere nella storia è un onore, spero che quel record possa essere cancellato. Fu l’anno migliore della storia, è un motivo di soddisfazione“.
Maran spiega perché in passato scelse Catania. “L’anno prima di arrivare a Catania ho allenato il Varese: sfiorai la Serie A, perdendo i play off. Avevo tante richieste, scelsi Catania perché di recente aveva fatto un percorso favoloso, la società funzionava bene. Per un allenatore come me era l’ambiente giusto per lavorare, poi ho imparato sulla mia pelle cosa volesse dire allenare Catania. È qualcosa che ti senti dentro, mi si è creato un senso di appartenenza, l’ho capito dopo“. Poi ricorda vittorie mai dimenticate: “Resto legato alle vittorie contro Roma, Lazio e contro la Fiorentina con un gol di testa del ‘Pata’ Castro. Chi veniva a Catania sapeva di andare incontro a una giornata difficile. Avere portato la squadra a questa consapevolezza, ovvero giocare da big e non da piccola squadra, mi ha gratificato. Siamo stati sempre protagonisti in ogni partita, sia in casa che fuori”.
Maran ha elogiato il modo di allenare di Tabbiani, che aveva avuto come giocatore a Bari: “Tabbiani l’ho allenato a Bari, con Javorcic ho lavorato. Mi piace il modo di allenare di Tabbiani, che come giocatore era valido. Lui come Javorcic è un ragazzo splendido, molto preparato, sono due profili affidabili sul piano professionale e umano. Il Catania chiunque sceglierà avrà fatto bene. Proprio Tabbiani doveva diventare mio collaboratore al Genoa, poi aveva firmato altrove. Il 4-3-3 di tutti e due i tecnici ha grande equilibrio”.