‘Un viaggio di mille miglia deve iniziare con un singolo passo’. Al di là delle distanza, più o meno piccole, l’importante è partire. Le difficoltà ci sono sempre all’interno di un percorso, ma allo stesso tempo gli ostacoli permettono di capire dove si può arrivare e dove dobbiamo migliorare.
Il viaggio del Vado è (ri)partito, dopo la vittoria dei playoff della stagione scorsa, ancora dalla D ma non senza qualche difficoltà. Infatti, dalla quinta giornata la società ha deciso di cambiare guida tecnica (via Mancini) e di chiamare Marcello Cottafava. Nativo di Genova, quindi ligure Doc, che proprio nel Vado ha iniziato il suo percorso nel calcio dei grandi: “C’è questo aspetto un po’ romantico e anche emozioni importanti nel partire vicino a casa. Mi ha fatto piacere perché mi ha permesso di ritrovare amici ed ex compagni” ha detto a SerieD24.
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Prima alcuni anni nel settore giovanile (Primavera Spal e Torino) oltre a un’esperienza da collaboratore in Turchia: “Subentrare non è mai facile. E’ stata una serie di cose nuove. Sono arrivato assieme al mio preparatore atletico, Murad, e ho cercato di resettare e ripartire da zero coi ragazzi. Devo ringraziarli perché si sono messi a disposizione, compreso tutto il resto dello staff”. Un lavoro importante per il raggiungimento dei playoff anche in questa annata. Con l’1-1 contro l’Alcione Milano è arrivata la certezza del quarto posto: “Fino a trenta secondi dalla fine eravamo terzi“.
La Liguria negli ultimi anni, tolte le regine Sampdoria e Genoa, ha trovato la crescita di altri club nei professionisti. La più conosciuta Spezia, ma anche la Virtus Entella o il Sestri Levante: “In una Regione difficile, soprattutto a livello logistico e di strutture visto il pcoo spazio per la conformità. Non ci sono grandi centri sportivi organizzati e le società fanno tantissimi sforzi per permettere ai ragazzi di crescere. E’ da diversi anni, però, che il lavoro viene fatto in maniera ottimale. C’è gente che sta investendo tempo, soldi e con gli anni si stanno raccogliendo i frutti. Da Spezia a Sanremo percorrendo tutta la Liguria ci sono diverse realtà solide, questo aiuta tutto il movimento. Come sempre quando c’è fervore e tanta organizzazione aiutano tutto il territorio comprese le categorie più basse”.
L’esaltazione di un lavoro fatto con professionalità e leggerezza: “La realizzazione di un percorso partito il 1 di ottobre” ha sottolineato Cottafava. Nonostante le difficoltà del dover iniziare a stagione in corso: “Non è stato facile ma questo dà ancor più valore al lavoro dei ragazzi e di tutto lo staff”. Un traguardo importante anche per il mercato fatto: “I playoff raggiunti sono un traguardo straordinario perché rispetto allo scorso anno il budget è stato ridotto.
Bisogna soltanto ringraziare il presidente, perché è da solo nella gestione del club e quindi tanto di cappello. Vuol dire che c’è del lavoro dietro, non eravamo la più forte e anche dai valori usciti qualche mese fa dovevamo essere a metà classifica e invece siamo quarti”. Il Vado non è una realtà con grandi potenzialità, eppure è arrivata davanti ad altro club ben più attrezzati”. Un presidente, come Franco Tarabotto, vulcanico e mai banale nelle sue dichiarazioni ma allo stesso “di grande cuore” perché “ci è sempre stato vicino e non ci ha mai fatto mancare niente e i suoi doveri li rispetta sempre con grande precisione”.
Una prima volta positiva per Marcello Cottafava. Il risultato ottenuto, al netto della sfida con il Città di Varese, è già importante per quanto fatto vedere, aiutato anche dall’aver già lavorato con i giovani e in D, visto l’obbligo regolamentare, è sicuramente un potenziale vantaggio: “Assolutamente sì. Chi conosceva già la categoria mi ha dato tanto e allo stesso modo io ho cercato di portare la mentalità del professionismo. Per questo siamo cresciuti tanto nell’arco della stagione. Anche nei momenti di difficoltà questo ci ha permesso di superarli grazie a questi legami solidi instaurati”.
Una cosa che è mancata, però, è legata all’ambiente: “Il Vado non è una realtà molto seguita. Questo mi dispiace per la società”. Quindi in questo senso non è nemmeno facile misurare le pressioni: ” Abbiamo sempre puntato a stimolarci e caricarci tra di noi. In alcuni casi è positivo ma, soprattutto per i più giovani, è importante saper crescere e supportare anche contestazioni dall’esterno, questo spesso chiede il calcio. Sarebbe stato uno step in più sotto il punto di vista mentale e di crescita. Allo stesso tempo ci è mancato l’entusiasmo della Piazza nei momenti in cui abbiamo raccolto un bel filotto di risultati. E’ un peccato per quanto sta facendo la squadra, meriterebbe un poì più di seguito”.
Proprio tra pochi giorni è tempo di tuffarsi nella sfida playoff contro il Città di Varese: “Ai playoff ci arriviamo con uno slancio, una positività e un entusiasmo che dobbiamo portarci a Varese. Un campo difficile e contro una squadra forte, ma consapevoli che tutto quello che abbiamo ottenuto ce lo siamo guadagnato. C’è grande rispetto però sicuramente andremo con entusiasmo e consapevoli di poter vincere, anche perché è l’unico risultato che ci premierebbe” ha detto Cottafava.
Nonostante le parole del presidente (“Sarei un pazzo a tirar fuori 300mila euro per fare la C”) l’obiettivo dell’allenatore e del Vado è quello “di portare più in alto possibile il club poi si vedrà“. Ma al di là della C “l’essere ancora lì nonostante il budget ridotto va sottolineato“. L’obiettivo è chiaro nella testa dell’allenatore e dei suoi giocatori: Vado… al massimo, direbbe Vasco Rossi, perché il sogno della C è lì e il piede è tutto sull’acceleratore.
A cura di Simone Brianti