È stato tra i migliori prospetti del calcio italiano, prendendo però una strada diversa rispetto ad altri. Oggi, il classe 1992 Marcello Trotta si porta dietro un bagaglio ricco di esperienze. Il presente lo vede indossare la maglia della Pistoiese nel girone D di Serie D. Il passato invece, dice Avellino, Sassuolo, Crotone, Frosinone e Brentford tra le altre. Sí, esatto, proprio Brentford, una delle tappe più importanti della sua carriera.
La punta centrale vanta una scelta coraggiosa che ha segnato in positivo la sua vita: passare dalle giovanili del Napoli a quelle del Manchester City (e poi Fulham) ad appena 16 anni. Non è mai facile crescere in un contesto ben diverso da quello in cui si nasce, sia da un punto di vista calcistico che umano. Eppure, Marcello Trotta proprio in Inghilterra è riuscito a piantare le fondamenta della sua carriera, in particolare a Londra, dove con la divisa biancorossa del Brentford ha conquistato la promozione in Championship (al suo secondo anno) e la prima convocazione con l’Italia U21.
Intervistato da SerieD24.com, l’ex Sassuolo parla proprio dal percorso all’estero, dove ha trovato la serenità giusta e soprattutto la titolarità: “L’inizio in Inghilterra non è stato facile – spiega Trotta – ho avuto ovviamente le mie difficoltà però oggi posso dire di aver fatto un’esperienza fantastica che mi ha fatto crescere, come uomo e come calciatore. Brentford? Abbiamo fatto cose importanti, la società aveva una mentalità forte: ambiva a risultati importanti e voleva già rifare lo stadio. Non mi sorprendo nel vedere dove è oggi”.
Dopo aver analizzato brevemente il suo impatto con l’Inghilterra, Marcello Trotta spiega le differenze tra il calcio italiano e quello inglese. “Differenza con l’Italia? Loro su alcuni aspetti sono più avanti, ad esempio con i centri di allenamento. Cercano sempre di non far mancare nulla alla squadra. I campionati lì sono tutti importanti così come la Coppa, l’FA Cup, uno spirito incredibile”.
Proprio con l’FA Cup, Marcello Trotta ha un legame indelebile: “Ricordo giocammo contro il Chelsea, pareggiammo 2-2 e segnai e poi al ritorno andammo a Stamford Bridge. Sono emozioni uniche. È una competizione straordinaria, in cui ti incontri con giocatori fortissimi e le squadre piccole possono fare risultato contro chiunque”.
Marcello Trotta e il suo Brentford raggiungono la promozione, ma il Fulham (proprietaria del cartellino) non vuole cedere ai biancorossi l’attaccante per evitare di rinforzare una diretta concorrente. A quel punto, la scelta di Marcello non può che essere quella di andare dove può dimostrare il suo valore in campo.
Così, l’attaccante dice di sì alla chiamata dell’Avellino: “Dopo la vittoria del campionato con il Brentford ero tornato al Fulham, con cui avevo l’ultimo anno di contratto. Volevo indossare ancora la maglia biancorossa ma non mi hanno lasciato andare e sono rimasto per 6 mesi in stand-by, quindi ho scelto di tornare in Italia con l’Avellino. Quell’anno c’erano gli Europei U21 e volevo giocarmi le mie carte per essere tra i convocati”. Nella carriera di Marcello Trotta anche la parentesi in Serie A con il Sassuolo di Roberto De Zerbi.
Sull’argomento, Marcello Trotta rivela: “Diversi fattori non hanno funzionato. La squadra veniva da risultati importanti e lottava per l’Europa, che ha poi conquistato. La rosa era di altissimo livello, aveva già la sua fisionomia e forse io avevo ancora bisogno di tempo. I due anni di prestito al Crotone mi hanno aiutato, ho preso consapevolezza. Tornato al Sassuolo però la società ha fatto altre scelte, c’erano semplicemente idee diverse”.
“De Zerbi? Il mister aveva già le idee chiare sul suo gioco. Era molto bravo a rappresentarlo in campo e negli allenamenti. Secondo me la domenica c’è solo da divertirsi con De Zerbi, perché riesce a trasmetterti in settimana quello che vuole. Sorpreso dal suo percorso? Un po’ forse me lo aspettavo, sta facendo grandi cose e ogni domenica ci sorprende sempre di più con i risultati che ottiene”.
La scorsa estate, quello di Marcello Trotta è stato uno dei colpi più sorprendenti del mercato. Un vero bomber di alto livello alla corte della Pistoiese, che la scorsa stagione ha visto sfumare le possibilità di promozione. Quest’anno le aspettative restano elevate, nonostante il difficile avvio di stagione del club toscano che arriva comunque da tre vittorie consecutive. Sulla nuova esperienza, Trotta spiega: “La società ha grandi ambizioni, vuole a tutti i costi riprovare a salire in Serie C dopo la stagione dell’anno scorso. Inizio difficile? In avvio di campionato la squadra ha avuto qualche difficoltà, ora stiamo pian piano cercando di ricompattarci cercando le nostre certezze. Dobbiamo dare continuità al lavoro che facciamo in settimana”.
Sull’andamento in campionato: “Le tre vittorie consecutive sono importanti, questa è la strada giusta. Siamo un po’ più indietro rispetto alla capolista Ravenna e vogliamo recuperare i punti persi il prima possibile. La scelta Pistoia? Dopo la risoluzione con l’Avellino la società mi ha subito contattato e non ha mollato la presa, così ho accettato e sono felice di poter dare una mano”.
Infine, Marcello Trotta parla delle difficoltà dello scorso anno e svela il proprio obiettivo personale. “L’anno scorso è stata un’annata particolare. Io sono arrivato all’Avellino in chiusura di mercato. Diciamo che non si respirava una buona aria e si è visto nel corso dell’anno. Non siamo riusciti a dare il massimo, abbiamo avuto tutti difficoltà”.
Sugli obiettivi, invece, conclude Marcello Trotta: “Futuro? Sono concentrato solo sulla Pistoiese, l’obiettivo è quello di riportare questa squadra tra i professionisti. Credo di poter dare ancora qualcosa anche in categorie superiori, voglio dimostrarlo giorno dopo giorno, spero di arrivarci per continuare a divertirmi in campionati di livello”.