Vincenzo Margiotta: “Onorato di giocare per il Regno delle Due Sicilie. Smettere? Sto troppo bene..”
La carta d’identità dice 41 anni, ma Vincenzo Margiotta non ha nessuna voglia di smettere. “Continuerò a giocare fino a quando mi sentirò bene e inferiore a nessuno nel mio piccolo”.
Di professione attaccante, precisamente rapace dell’area di rigore, una caratteristica che nel corso della sua lunga carriera gli ha regalato la bellezza di oltre 300 gol tra Serie D, Eccellenza e Promozione in quasi 700 presenze. Vincitore di 7 campionati e 3 Coppe Italia tra Campania, Basilicata, Puglia e Calabria, da qualche giorno è diventato ufficialmente un nuovo attaccante della Nazionale del Regno delle Due Sicilie, squadra che tra le altre cose può contare anche sui gol dell’arciere Emanuele Calaiò.
Margiotta: “Per me è un grande onore rappresentare il Sud Italia per il mondo”
“Il Regno delle due Sicilie è una nazionale riconosciuta dalla FIFA, fa parte di un’organizzazione chiamata CONIFA di cui fanno parte tutte le nazioni non riconosciute. Ad esempio Padania, Ticino, Città del Vaticano e tante altre. Il fondatore, nonché presidente, è Massimo Amitrano che crede molto nel progetto. Per me è un onore far parte di un gruppo che rappresenterà il Sud Italia in giro per il mondo”.
“Ho avuto proposte importanti. Calaiò? Che onore”
“Proposte importanti? Ce ne sono, però in questo momento sono solamente sondaggi e riflessioni. La priorità è giusto che venga data alla società con cui ho vinto l’ennesimo campionato. Giocare con Calaiò potrebbe essere soltanto un orgoglio che mi consentirebbe di alzare ancora di più la mia asticella”.
“Obiettivo? Giocare il Mondiale”
Vincenzo Margiotta, concludendo, ha rivelato il suo prossimo obiettivo: “Andremo cinque giorni in Romania a svolgere un mini Europeo per cercare di qualificarci ai Mondiali in Kurdistan il prossimo anno. Purtroppo per varie vicissitudini gli Europei non si sono mai potuti disputare in maniera normale, ma hanno rimediato facendo dei vari triangolari con annesse qualificazioni in giro per il mondo. Noi giocheremo in Transilvania contro i padroni di casa e Chiamerai, una regione tra l’Albania e la Grecia”.
A cura di Gerardo Guariglia