Maria Sole Ferrieri Caputi si racconta: “Spesso le prime partite in D non andavano bene”
Maria Sole Ferrieri Caputi, salita agli onori della cronaca per esser diventata il primo arbitro donna a dirigere una gara di Serie A, è partita dalla Serie D. O meglio, dai Dilettanti. Così come tanti calciatori, oggi divenuti campioni affermati tra i professionisti, anche lei ha dovuto dirigere gare sui campi di terra battuta. Sui quei rettangoli di gioco dove la terra e il fango lo fanno da padrone.
Il docufilm ‘Un Giorno di Sole’, prodotto dalla ‘Lega Serie A’ e ‘Frognroll’, ha voluto ripercorrere le fasi salienti della sua carriera. Noi di seried24.com abbiamo quindi deciso di riproporre quella che è stata la sua esperienza tra i dilettanti. Quelle esperienze che, nel bene o nel male, l’hanno portata a dirigere una partita di Serie A (e non solo…).
Maria Sole Ferrieri Caputi, tra il debutto in Eccellenza e la Serie D
Il 2 ottobre del 2022, Maria Sole Ferrieri Caputi entra nella storia della Serie A per aver diretto una gara del massimo campionato italiano. Si tratta di Sassuolo-Salernitana, match valido per l’ottava giornata e terminato sul punteggio di 5-0. Partita dai campi di periferia fino ad arrivare al ‘Mapei Stadium’ di Reggio Emilia. La sua storia parte dal basso. “Il debutto in Eccellenza? Fu anche quello, in piccolo, un evento storico perché ho avuto la fortuna di debuttare a Pistoia”. La classe ’90 è infatti originaria di Livorno.
Eccellenza ma non solo. Dopo aver superato i primi test, Maria Sole Ferrieri Caputi arriva a dirigere le partite del massimo campionato dilettantistico. “Ricordo che quando ero in Serie D, le prime partite spesso non andavano molto bene. E quindi venivo al polo con il muso lungo” spiega nel corso del docufilm. Così come nella vita di tutti i giorni, anche il mondo dei dilettanti non è di certo ‘una passeggiata’.
“Vi spiego come preparo una partita”
Dai Dilettanti fino alla Serie A, l’ascesa dell’arbitro classe ’90 prosegue e non accenna a volersi fermare. Come prepara quindi le partite Maria Sole Ferrieri Caputi.“Svolgo una parte di preparazione individuale e una parte di lavoro con un match analyst dedicato – prosegue – Guardo le partite e cerco di studiarmi gli schemi di gioco in relazione a quello che serve a un arbitro. Durante la settimana ci confrontiamo con gli assistenti in base ai temi di maggiore interesse. Infine abbiamo un meeting prima della partita in cui ci confrontiamo”. Da quel famoso Sassuolo-Salernitana fino al recente Germania-Perù, diretto proprio dall’arbitro della sezione di Livorno, passando per Napoli-Cremonese e il ruolo di quarto ufficiale in Napoli-Empoli.
Sempre più arbitri donna. Un concetto che ad oggi, continua ad inciampare di fronte a tanti stereotipi. Maria Sole Ferrieri Caputi, attraverso il fischietto e la sua pettorina gialla, vuole proseguire questa ‘guerra’ contro i tanti – forse troppi – pregiudizi.
A cura di Davide Balestra