Marra e la Puteolana: “Non c’è stata fiducia verso di me”
È giunta la resa dei conti in Serie D e le squadre fanno il bilancio della stagione. Questo anche il caso della Puteolana, ultima nel girone H e quindi condannata alla retrocessione in Eccellenza per il 2023/2024. “Sasà” Marra, intervistato da SerieD24, ha parlato dei vari problemi riscontrati con il club campano, del suo esonero alla settima giornata, del suo ritorno sulla panchina granata e del suo futuro.
Al termine della stagione, infatti, l’allenatore ha terminato il suo rapporto di collaborazione con la società granata, e quindi si trova momentaneamente senza panchina. “Sono sceso in Eccellenza per il progetto della Puteolana e della famiglia Di Costanzo. Mi spiace che, dopo la promozione, sia andato tutto in fumo alla minima difficoltà”, ha detto Marra ai nostri microfoni.
“Per quanto riguarda il futuro – ha proseguito – spero di essere giudicato per la mia carriera e non per i problemi riscontrati questa stagione. Mi auguro, però, che ci siano le motivazioni per puntare su un allenatore come me che in questo momento vuole dimostrare tanto“.
Puteolana, Marra e i problemi riscontrati a inizio stagione
19 punti conquistati in 34 partite, con 3 vittorie e 10 pareggi. Questo lo score della Puteolana, che torna in Eccellenza dopo una sola stagione in Serie D. La retrocessione, infatti, è arrivata matematicamente con tre giornate di anticipo. “La stagione è iniziata male ed è finita peggio – spiega Marra. Noi l’anno scorso abbiamo vinto il campionato, abbiamo fatto quello che la società aveva chiesto e che era stato promesso alla città. Abbiamo riportato Pozzuoli a vincere il campionato in un girone difficile. E proprio l’anno scorso è stato il punto più alto della società, che ricordo essere nata dal nulla (vista la rifondazione del 2017). L’errore di tutti, forse, è stato pensare che la Serie D fosse un campionato più facile“.
“Siamo stati un po’ superficiali nelle scelte di mercato che si sono rivelate essere deficitarie – afferma l’ex allenatore granata. Alla fine contano i numeri, è così. Il mio rimpianto più grande è che in una squadra che si doveva salvare io, come allenatore, sono stato messo in discussione alla quinta giornata. Sono stato mandato via alla settima però qualcosa era cambiato già due settimane prima: la società si è guardata intorno da subito, non c’era più fiducia e questa è stata una cosa grave per me. Se avessimo avuto l’obbligo di vincere il campionato, avrei capito. Con una squadra del genere, con le nostre difficoltà legate anche ai singoli giocatori, tra infortuni e squalifiche recidive dalla stagione precedente, non abbiamo potuto schierare l’undici al 100%“.
“Quando sono tornato ho trovato una squadra completamente diversa”
L’esonero alla settima giornata e poi il ritorno sulla panchina della Puteolana alla diciannovesima di ritorno. “Sasà” Marra racconta così i problemi derivati dalle scelte societarie. “Dopo di me è arrivato un altro collega che ha cambiato la squadra, non ha mai vinto in 12 partite ed è stato esonerato a sua volta. Io, richiamato alla seconda giornata di ritorno, mi sono trovato davanti una squadra completamente diversa e sono dovuto ripartire dall’inizio per la seconda volta. Quindi, in totale, ho dovuto lavorare prima con una squadra che non è mai stata al completo, e poi con una squadra che non conoscevo, in quanto non costruita da me. E in più, come già detto, la ‘nuova’ squadra, con il ‘nuovo’ allenatore, ha raccolto solamente 5 punti in 12 giornate, senza mai vincere“.
“Dopodiché sono tornato, perché pensavo fosse giusto metterci la faccia. Inoltre credevo potesse essere possibile raggiungere la zona play-out. Se si vedono i risultati, comunque, la squadra ha fatto delle ottime prestazioni. Purtroppo, però, ci sono delle annate in cui non si riesce a fare gol e tutto gira male. Ripenso a questo proposito a partite clamorose come quella in casa con il Casarano, quella con il Gladiator, oppure quella contro la Cavese. In queste occasioni potevamo fare punti, ma siamo usciti tutte le volte con un pugno di mosche in mano“.
Sui rimpianti della stagione: “Al mio ritorno non ho potuto fare niente…”
“È la dura legge del gol: fai un gran bel gioco però, se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono” così recita la famosa canzone degli 883 “La dura legge del gol“. E proprio questa, in parte, è stata la sorte della Puteolana di Marra dopo il suo ritorno in panchina.
“In generale abbiamo fatto sempre delle buone partite, come ad esempio anche quella contro il Barletta o contro il Brindisi, contro cui abbiamo perso 2-1 rischiando fino alla fine di pareggiare a più riprese. E non sono io a dirlo, ma il loro allenatore (Farina), che io ritengo essere uno dei migliori insieme a Danucci. Io da uomo di calcio so benissimo che le cose funzionano così: magari l’anno scorso abbiamo vinto partite che dovevano perdere, e quest’anno è successo il contrario. Quello che più mi dispiace è che non c’è stata la pazienza giusta da parte della società. Però li giustifico con la loro inesperienza, che forse li ha portati ad essere condizionati facilmente dal vociferare generale“.
“Soprattutto però – prosegue Marra – la società ha messo in discussione il mio lavoro. Io ho sicuramente commesso degli errori, e il mio ritorno è legato anche a questo, per cercare di rimediare. Sono consapevole che ho fatto qualcosa di sbagliato all’inizio, e lo dissi anche alla società a suo tempo, chiedendo di poter arrivare fino a dicembre per poter rimediare agli errori fatti. Però, come noto, non mi hanno ascoltato. Dopodiché va sottolineato anche che io sono mancato nella parte centrale di campionato, che è quella fondamentale. Al mio ritorno non ho potuto fare niente. Però abbiamo dato il massimo e si è visto: abbiamo fatto 11 punti grazie a tre vittorie (le uniche tre della stagione, ndr), disputando appunto delle buone gare“.
Marra sul futuro: “Spero ci siano le motivazioni per puntare un allenatore come me. Voglio dimostrare tanto”
Per concludere, poi, Sasà Marra ha parlato anche di ciò che lo aspetta d’ora in poi. “Futuro? Con la Puteolana abbiamo interrotto il nostro rapporto in maniera consensuale, ma li ringrazio e sono grato alla famiglia Di Costanzo. Per loro comunque ho fatto la scelta di scendere di categoria e si può vedere dalla mia carriera, dato che io in Eccellenza non ho mai allenato. Sono sceso perché c’era un bel progetto, che è stato poi portato a termine (con il ritorno in D), ma che è andato in fumo alla minima difficoltà.
L’amicizia con la famiglia Di Costanzo resta ma spero che si giudichi Marra per la sua carriera e non per quello che è accaduto quest’anno. Purtroppo il calcio è questo e quando le cose non vanno bene ci si attacca a tutto. Spero però che ci siano le motivazioni per puntare su un allenatore come me che in questo momento vuole dimostrare tanto. Nello specifico spero magari si possa muovere qualcosa anche al di fuori della Campania“.
“Offerte? Qualcosa ho avuto, però le definirei ‘chiacchierate’. In questo momento della stagione ci sono tante società che devono sistemare le loro cose, rinforzarsi e poi pensare in quest’ottica. Tendenzialmente credo che fra una ventina di giorni si inizierà a parlare, dopo che le squadre avranno capito che tipo di campionato vogliono fare e quale sia l’allenatore giusto.
Ripeto: spero che la gente giudichi Marra per quello che faceva vedere la sua squadra, per quello che è l’allenatore in sé e non per i risultati di questa stagione. Soprattutto voglio essere giudicato per le motivazioni che ho, in particolare quest’anno dopo il recente passato“.
Intervista di Simone Bianchi