Se dovesse essere vero che nel calcio esistono le categorie, Cristiano Ancora, capitano del Martina, entrerebbe di diritto nell’élite della Serie D. Indomabile, da sempre padrone della fascia. Arrivato a 37 anni la storia non cambia e “Cristianone“, come soprannominato dai suoi tifosi, non ha la minima intenzione di sentire parlare di ritiro. Ai nostri microfoni infatti, con voce convinta afferma: “Sento di poter dare ancora tanto. Smetterò solo quando non avrò più i giusti stimoli mentali. Quando sarà il momento dovrò essere lucido mentalmente e capirlo. Ma è ancora presto“. Regalando, di conseguenza, un briciolo in più di serenità a tutti gli amanti del calcio dilettantistico e non solo.
Due anni fa Ancora è tornato a Martina, dieci anni dopo la prima volta, con un solo obiettivo: riportarlo in Serie D. E chi se non lui, che aveva già vestito la maglia biancazzurra anche in Serie C, avrebbe potuto rappresentare il profilo ideale. “Una volta rientrato, il progetto era riportare il Martina dove meritava di essere. Il primo anno – spiega Ancora – non ci siamo riusciti, ma è stata solo una questione di tempo. La scorsa stagione infatti, abbiamo giocato un campionato fantastico e adesso siamo qui a dire la nostra“.
Adesso, arrivati agli sgoccioli del campionato nell’anno del ritorno in D, i biancazzurri possono ritenersi soddisfatti: “Quest’anno sapevamo di dover affrontare un campionato difficilissimo. Basta vedere le squadre che disputano il girone H. Abbiamo avuto qualche difficoltà all’inizio, ma siamo stati bravi nel tenere alta la concentrazione e i risultati sono arrivati. Adesso manca veramente poco per raggiungere l’obiettivo prefissato a inizio stagione. Ci siamo quasi“.
Nonostante un avvio di stagione che ha destato più di qualche preoccupazione ai tifosi, il Martina si è prontamente ricompattato e ha iniziato a mostrare il suo vero valore. E Ancora sin dall’inizio, non aveva dubbi sui valori della propria squadra, da vero capitano: “Ho sempre creduto nelle nostre potenzialità. Ero consapevole che avremmo potuto toglierci parecchie soddisfazioni in campionato. Poi, come risaputo, si può perdere e allo stesso tempo vincere con tutte. Abbiamo vinto a Barletta, Nocera, Brindisi e Altamura. Una squadra senza valori non riuscirebbe a fare questo tipo di risultati“.
Calciatore dalle qualità indiscutibili, ma ancor prima leader dello spogliatoio. Dall’alto della sua esperienza Ancora cerca di trasmettere ai più giovani ciò che ha appreso nel corso della sua carriera. “Ancora? Mi tratta come un figlio“, affermava Rocco Mangialardi, giovane centrocampista del Martina, non molto tempo fa in una sua intervista ai nostri microfoni. Oggi, evidentemente emozionato, Ancora ha risposto al talento classe 2002: “Il nostro rapporto va oltre lo sport, tocca il personale. L’ho visto tre anni fa in campo che era ancora un bambino. Da lì ad oggi ha avuto un’evidente crescita esponenziale. A lui e agli altri under da capitano dico sempre di credere nei propri sogni. Non è mai tardi. Se si lavora con sacrificio e dedizione è sempre possibile raggiungere i rispettivi obiettivi”.
Nel corso di questa stagione, Ancora, ha dovuto fare i conti con un minutaggio ridotto rispetto alle sue vecchie abitudini. L’allenatore del Martina, Massimo Pizzulli, ha preferito tenerlo in panchina in più occasioni, per poi sfruttare le sue qualità a partita in corso. “Stare fuori è veramente dura”, afferma senza nascondersi troppo l’attaccante biancazzurro. “Senza presunzione, ma quando si è abituati a stare sempre in campo è veramente difficile da accettare. Anche questo fa parte del percorso. Non è mai facile entrare per dieci o quindici minuti, ma sono sicuro che pur giocando meno sto riuscendo a dare il giusto contributo alla squadra“.
Se è vero che il minutaggio non è più quello di una volta, è altrettanto vero che nel corso degli anni il suo destro non ha perso di efficacia. E in questo campionato ha avuto modo di dimostrarlo più volte: “Personalmente è stata l’annata dei gol da lontano. E’ successo con Barletta, Brindisi e Nardò. Non ci sono segreti per calciare così. Devo dire però, che un pizzico di follia non guasta mai“.
Quattro anni con lo stesso scudetto cucito sul petto. Una storia d’amore tra Ancora e il Martina, quasi insolita in Serie D. Per il futuro però, l’attaccante non fa promesse. C’è prima un obiettivo da conquistare: “Qui sto bene. Per la gente sono un punto di riferimento. Adesso però, dobbiamo raggiungere aritmeticamente la salvezza. Ci sarà tempo per pensare a ciò che accadrà“.