Nella passata stagione il Martina Franca ha festeggiato il ritorno in Serie D. Un evento storico per la società pugliese che è giocherà di nuovo in questa competizione dopo 11 anni. Uno degli indiscutibili protagonisti della promozione è stato Cristiano Ancora. Attaccante esperto di 37 anni (compiuti oggi, 16 settembre). Uno che di gol importanti se ne intende e che, appunto, proprio in quel 4-0 contro l’Akragas, ha aperto le marcature.
“Tre estati fa sono arrivato al Martina con un solo obbiettivo: il ritorno in Serie D”. Quell’obiettivo Cristiano Ancora l’ha centrato eccome. “La promozione sembrava quasi maledetta quell’anno”, commenta. In effetti, i pugliesi, dopo un campionato dominato su tutta la scala, avevano mancato la promozione diretta nello spareggio regionale contro il Barletta. Poi la finale di andata persa per 3-2 contro l’Akragas. Ma al ritorno è stata tutta un’altra storia: “È stata una promozione storica non solo perché abbiamo riportato il Martina in Serie D, ma anche perché abbiamo portato 3000 persone allo stadio quel 20 giugno. La spinta del nostro pubblico è stata certamente uno dei fattori fondamentali che ci ha portato alla vittoria”.
“Il bilancio su quest’inizio di stagione non può che essere positivo. In Coppa Italia abbiamo perso ai rigori contro il Nardò, ma poteva sicuramente finire diversamente visto che abbiamo sbagliato un rigore al novantesimo”. Poi il primo turno di campionato contro il Casarano: “Il risultato di 4-2 può ingannare. In realtà non meritavamo di perdere e sicuramente non meritavamo di perdere subendo quattro gol. Considerando anche il fatto che, sulla carta, il Casarano è dato come una delle favorite del girone”. Nella seconda giornata è arrivata invece la prima vittoria in campionato contro il Lavello, con la rete dell’1-0 firmata proprio da Cristiano Ancora. Un gol che sa un po’ di ritorno al passato: “Il Lavello è stata la mia prima squadra di Serie D, ormai, purtroppo, tanti anni fa!”.
Cristiano Ancora conosce bene la Serie D. Questa è infatti la sua sedicesima stagione nella competizione: “Sicuramente posso portare esperienza, qualità e giocate alla squadra, che sono poi i motivi per cui tre anni fa sono stato preso. Ma nonostante i miei 37 anni, posso dare anche entusiasmo. Magari può suonare strano, ma non mi sento per niente a fine carriera. Ho tanti stimoli e voglia e cercherò di trasmetterli sul campo e ai miei compagni”
“Personalmente, gli obiettivi sono quelli di sempre: fare bene e stare bene. L’anno scorso ho totalizzato 40 presenze e anche quest’anno mi sento in forma e pronto per mettermi al servizio della squadra”. Poi ci sono quelli del gruppo e Ancora vuole evitare le classiche frasi di circostanza: “È vero siamo una neopromossa e come tale non si può non dire che il primo obbiettivo è la salvezza il prima possibile. Ma abbiamo un’identità ben precisa. Siamo una squadra solida e scendiamo in campo ogni domenica per vincere senza nasconderci. Poi al giro di boa vedremo”.
A cura di Mattia Camera