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Martino, tra grandi ambizioni e voglia di rivalsa: “Voglio rimettermi in gioco, merito una chance”

Alessio Martino, ex allenatore di Gelbison, Gladiator e Termoli, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni

Classe 1983, Alessio Martino ha iniziato la sua carriera da allenatore all’età di appena 31 anni. Dopo una carriera da giocatore trascorsa tra giovanili del Palermo, Serie D ed Eccellenza, complice anche un grave infortunio come la rottura del crociato, ad appena 30 anni ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e cimentarsi immediatamente in un nuovo percorso, quello da allenatore.

Inizia la sua carriera da allenatore nell’estate del 2013, nella Prima Categoria campana, sulla panchina della Virtus Goti. Qua allena per tre stagioni consecutive ottenendo importanti risultati, su tutti la salita in Promozione. Successivamente, per un altro triennio, tra il 2016 e il 2019, siede sulla panchina dell’Eclanese, club col quale conquista la promozione in Eccellenza e un piazzamento play off nella stagione 2018/19.

Tanta gavetta quindi per un allenatore così giovane che ha dovuto conquistarsi tutto sul campo e con i risultati. Così in appena 6 anni passa dalla Prima Categoria alla Serie D. Nell’estate del 2019 arriva infatti la chiamata della Gelbison, squadra all’epoca militante nel girone H. L’impatto con la quarte serie è ottimo, infatti nelle prime otto partite la squadra di Martino subisce zero gol. Lascia il club campano, in seguito a un disguido col presidente, dopo 12 giornate al quinto posto.

Ancor più rilevanti a livello di risultati le successive due esperienze. Nel girone G nella stagione 2020/21 subentra a febbraio sulla panchina del fanalino di coda Gladiator e ottiene una insperata salvezza con due giornate di anticipo. Ancor più miracolosa la salvezza che conquista nella stagione 2022/23 con il Termoli, nel girone F. Qua subentra a due giornate dal termine, evita la retrocessione diretta e vince il play out decisivo nella sentitissima sfida contro la Vastese.

Martino si racconta: “Dalle feste di piazza ai grandi stadi del girone H, ho sempre dovuto dimostrare di poterci stare”

Non tutti all’età di 36 anni hanno il merito di guadagnarsi con tanti sacrifici la possibilità di allenare in Serie D. Alessio Martino è uno di questi, un allenatore che ha fatto tanta gavetta e che col duro lavoro ha scalato le diverse categorie. “Io sono sempre stato un allenatore che ha dovuto dimostrare. Non ho avuto una carriera di alto livello, tra i professionisti. A 31 anni mi sono rotto il crociato e così ho scelto di intraprendere subito la carriera da allenatore.”

“In 6 anni sono passato dalle feste di piazza ai grandi palcoscenici della Serie D. I due trienni tra Prima Categoria ed Eccellenza sono stati molto formativi. Ogni volta che raggiungevo una nuova categoria c’era sempre tanto scetticismo, soltanto coi risultati potevo dimostrare a tutti di meritare quanto ottenuto. Ad appena 36 anni ho ricevuto la chiamata della Gelbison in Serie D, l’impatto è stato molto positivo. L’obbiettivo era la salvezza, noi nelle prime 8 giornate non abbiamo subito neanche un gol.”

Martino si rammarica per la fine di quella avventura, ma allo stesso tempo mostra grande orgoglio per aver avuto la prima occasione di potersi confrontare ad un’età così giovane con piazze storiche del Sud Italia. “In seguito a un diverbio col presidente ho lasciato la squadra al quinto posto dopo dodici giornate. Tuttavia, ricordo con grande piacere quell’esperienza. Affrontare squadre come Foggia, Taranto e Audace Cerignola mi ha fatto pensare ai sacrifici fatti e a dove sono partito appena sei anni prima.”

Alessio Martino

Martino e le salvezze insperate con Gladiator e Termoli: “Due grandi imprese, a Termoli il momento più bello”

Nella stagione 2020/21 Martino viene chiamato a febbraio sulla panchina del Gladiator. Qua compie la sua prima impresa, ereditando una squadra ultima in classifica a poco più di dieci giornate dal termine del campionato. “La situazione era davvero disperata, tuttavia qua ho trovato una società forte che mi dato il tempo di lavorare e la giusta fiducia. Siamo riusciti a fare un filotto di risultati davvero importante, con tante vittorie. Addirittura abbiamo poi raggiunto la salvezza con due giornate d’anticipo.”

Ancor più clamorosa la salvezza raggiunta col Termoli, nel girone F, nella stagione 2022/23. Martino subentra nelle ultime due partite e regala ai molisani una vittoria in rimonta nel play out contro i rivali storici, la Vastese. Termoli rappresenta il momento più bello nella mia carriera da allenatore, qua ci ho davvero lasciato il cuore. Sono subentrato a due partite dalla fine, siamo riusciti ad evitare la retrocessione diretta e poi abbiamo vinto in rimonta contro la Vastese nel play out decisivo. La situazione era davvero compromessa, sono riuscito ad avere un grande impatto a livello mentale su tutto l’ambiente.”

Martino e la tanta voglia di tornare ad allenare: ” Voglio rimettermi in gioco al più presto, non merito questa situazione”

L’allenatore napoletano ha voluto poi offrirci una riflessione sulla situazione che attualmente lui sta vivendo. Mi spiace molto essere finito un po’ nel dimenticatoio in quanto non alleno ormai dalla fine del 2023, dopo l’esperienza di Termoli terminata con l’esonero. Credo sinceramente di non meritare questa situazione per quanto dimostrato nelle mie avventure. Ho sempre raggiunto l’obbiettivo prefissato, spesso in situazioni critiche. Escludendo le sette partite col Termoli nel 2023, ho collezionato una media di 1.71 punti a partita. Un trend di tanti allenatori che giocano per vincere campionati.”

Martino quindi non nega il dispiacere che sta provando nel non poter allenare, anche per via del fatto che a settembre ha concluso il corso a Coverciano col quale ha ottenuto la licenza Uefa A con quasi il massimo dei voti. “Da qualche mese, al primo tentativo, sono diventato allenatore professionista. Ciò mi ha aiutato forse a smaltire la delusione dell’esonero a Termoli, ma dall’altro lato mi pesa ancora di più la situazione che sto vivendo. Credo di meritare una nuova chance per quanto dimostrato nel mio percorso.”

L’ex Gelbison ci ha quindi svelato alcuni retroscena interessanti su contatti avuti con alcune società e su quelli che sono i suoi desideri futuri. La mia ambizione è quella di ottenere un risultato importante in Serie D, riuscendo a trovare continuità con una squadra, magari per un’intera stagione. Oggi sono visto come un’allenatore da salvezza in quarta serie, sarei disposto anche ad entrare su una panchina a stagione in corso.”

“Ho avuto offerte importanti da squadre di Eccellenza, ma le ho declinate perché dopo tanta gavetta per arrivare in Serie D non avrei le motivazioni per tornare indietro. Negli ultimi mesi ho avuto contatti con Costa D’Amalfi e Angri, nel girone H, ma poi non si è concluso nulla. Ad oggi, invece, sono in contatto con una squadra del girone G immischiata nella lotta per non retrocedere. Sto facendo tutte le valutazioni del caso, a breve prenderò una decisione definitiva.”

Alessio Martino

“Casarano e Gelbison le due mie favorite per la vittoria finale”, il punto sui gironi H e G secondo Martino

Non poteva mancare in conclusione una breve panoramica sulle situazioni attuali dei due gironi nel quale Martino ha allenato. Abbiamo infatti chiesto all’allenatore quali sono le squadre favorite per il salto in Serie C. “Il girone G e l’H sono da anni i più competitivi grazie alla presenza di società molto forti. Nell’H oggi c’è un livellamento verso l’alto. Virtus Francavilla, Nocerina, Andria e Casarano partivano alla vigilia come le principali favorite. Tutte hanno avuto un rendimento altalenante, chi prima, chi dopo. Ad oggi, se dovessi fare un solo nome, vedo il Casarano davanti a tutti.”

Per quanto riguarda invece il girone G Martino è convinto che a spuntarla sarà la Gelbison. “Conosco molto bene la società rossoblù, lì c’è da anni una mentalità proiettata verso il professionismo sotto ogni aspetto. Nonostante la falsa partenza, altre squadre come la Puteolana, il Guidonia, la Paganese e la Sarnese le han dato la possibilità di rientrare in corsa. Il Cassino, come il Martina nell’H, è un po’ la mina vagante, una squadra giovane e davvero ben allenata, con molte meno pressioni.”