Ex Serie A, classe 1972. Volontà, forza e prontezza d’animo, queste le caratteristiche di Cristiano Masitto, attuale allenatore del Campodarsego, squadra padovana del Girone C di Serie D. Si concede ai nostri microfoni: “Dopo l’esperienza in Serie D mi piacerebbe tornare nel calcio professionistico”.
Attraversando tutte le serie calcistiche, con il raggiungimento anche della vetta professionale allenando le giovanili della Fiorentina e conquistando le semifinali e le finali playoff di Serie D per ben tre anni consecutivi, Cristiano Masitto si conferma essere un allenatore dai grandissimi principi e valori, in grado di abbinare i risultati con un lavoro di grande qualità con i giovani talenti della società biancorossa. Un’abilità e un entusiasmo caratterizzanti in quest’intervista.
L’allenatore biancorosso è molto soddisfatto del lavoro svoltosi, come ci ha spiegato: “Il Girone C è difficilissimo, è una realtà in cui ci sono tanti soldi. Noi abbiamo 300.000€ di budget, perciò è stato un qualcosa d’impensabile quello che abbiamo raggiunto nella stagione attuale, ma anche nelle precedenti: per il terzo anno consecutivo abbiamo conquistato la qualificazione ai playoff e l’anno scorso li abbiamo addirittura vinti. Quest’anno abbiamo avuto un riconoscimento di 25.000€ dalla Lega, essendo arrivati primi come squadra più giovane del girone. In questi tre anni, da quando sono arrivato, siamo riusciti a riportare in vita una società che era a rischio retrocessione nell’anno precedente. Nella stagione scorsa abbiamo preso 10.000€ di Coppa Disciplina e ceduto un giocatore al Bologna. Quest’anno, invece, abbiamo collaborato con il Pisa.
Abbiamo totalmente risanato le casse della nostra società, raggiungendo obiettivi molto importanti: il primo anno ci siamo posizionati quinti, uscendo in semifinale, il secondo anno quarti, vincendo i playoff, e quest’anno siamo nuovamente quinti, e ancora una volta in semifinale”.
In vista della semifinale playoff di domenica 12 maggio, Masitto non si smuove, valorizzando non solo la propria squadra ma anche quella avversaria: “Dolomiti Bellunesi è una grande squadra nata per vincere il campionato; infatti, è arrivata seconda. Hanno dei giocatori esperti che possono fare gol in qualsiasi momento. Sarà una partita totalmente diversa da quelle di campionato perché è secca, e noi ci arriviamo con entusiasmo e la qualità del gioco dei nostri giovani, una caratteristica ormai fondamentale di questi miei tre anni a Campodarsego.
Nel corso della mia carriera ho avuto la possibilità di arrivare sia a società giovani che non, ma non è questo il punto: io adoro il giocatore che corre, non mi piace quello che non lo fa. L’etichetta da “allenatore per i giovani” non mi appartiene: per me un calciatore deve avere la mia, se non di più, stessa fame di giocare, tanta intensità e tanta voglia. Avevo già allenato il Campodarsego nel 2016, dopo un allenatore che aveva portato la squadra quartultima, ed io sono riuscita a portarla terza. Quattro anni a Campodarsego, quattro anni di playoff. Prima nessuno voleva venire qui per le basse statistiche della squadra, quindi siamo stati costretti a portare tanti giovani, anche di fuori regione, e ci han pagati per tutti e tre anni. Adesso a Campodarsego c’è una linea verde, costruita dal sottoscritto.
E continua, facendo leva sulla propria personalità senz’altro di alto calibro: “L’ambizione di questa società è molto serena: continuare a valorizzare i giovani. Ma non è pronta per la Serie C, a causa sia di mancanze di strutture adeguate sia perché non è una squadra costruita per la Lega Pro. Il massimo che si può fare è questo; se l’asticella si vorrà alzare, sarà fatto in futuro. La determinazione è una caratteristica principale del Campodarsego: ci tiene a rimanere nell’alta classifica ma della Serie D per il momento”.
“Voglio migliorare sempre di più“ – questa l’aspirazione di Cristiano Masitto – “credo che questo sarà il mio ultimo anno con il Campodarsego. Questo, però, non significa che non dobbiamo concludere il percorso attuale con una grande finale playoff“.
Ma qual è il segreto dell’allenatore Masitto? “La quotidianità – dichiara – del lavoro sempre sul campo. Non c’è domenica, non c’è partita che non debba essere preparata fortemente durante la settimana, a partire dalla cura del corpo. Ho una storia alle spalle da ex calciatore professionista, ho fatto tutte le categorie: dalla Serie D sono passato alla C2 e alla C1, alla Serie B ed infine alla Serie A. Quello che sono stato io da giocatore cerco di trasmetterlo ai calciatori, soprattutto ai grandi giovani talenti. Il capocannoniere del Campodarsego è del 2005 ed è stato venduto alla società pisana quest’anno“.
Un percorso iniziato con il Montebelluna, passando al Monselice, al Thermal Albano, al Triestina, al San Paolo, terminando, per il momento, a Campodarsego. Ma con una tappa importante nel suo percorso professionale: le giovanili della Fiorentina. “È stata un’esperienza molto importante – afferma Masitto con fierezza – ho lavorato con i ’99, come Niccolò Zaniolo e tanti altri. Abbiamo svolto il campionato contro i ’98 perché la Fiorentina, in quella stagione, voleva lavorare con un anno d’anticipo, e la differenza a quell’età si nota molto. Abbiamo vinto il campionato quell’anno, con una squadra più giovane rispetto alle altre. È stata sicuramente una grandissima soddisfazione”.
“La metodologia del lavoro fa sicuramente la differenza“, conclude così Cristiano Masitto, confermando ed evidenziando i suoi valori e la qualità che lo caratterizza.