Una stagione sicuramente intensa per il Carpi, tra cambi in panchina e tanti infortuni. “È stata una stagione pesante, ma lavorare per il Carpi è stata una grande soddisfazione“. Così esordisce Matteo Sabbadini, ormai ex direttore sportivo della squadra emiliana. Il ds classe 1974 ha parlato ai microfoni di SerieD24, raccontando l’annata appena conclusa e commentando i possibili progetti per il futuro.
Nei giorni scorsi il Carpi ha ufficializzato la separazione da Matteo Contini e Matteo Sabbadini, allenatore e ds degli emiliani nella passata stagione. I biancorossi hanno poi comunicato l’arrivo in panchina di Cristian Serpini, che li guiderà nella prossima stagione. Il ds Sabbadini ha voluto raccontare la stagione appena conclusa ai nostri microfoni. “Abbiamo fatto un’ottima prima parte di stagione fino a dicembre, quando abbiamo avuto un periodo di calo. Quando abbiamo cambiato allenatore abbiamo avuto anche parecchi infortuni, le cose non giravano“.
Un periodo no dal quale il Carpi è però uscito molto bene, riuscendo a raggiungere il terzo posto in classifica. “Nelle ultime partite i ragazzi sono tornati alla grande, abbiamo giocato un ottimo finale di campionato come dimostra la terza posizione. Dopo la vittoria con il Real Forte Querceta in semifinale playoff siamo arrivati corti in finale, ma nonostante la sconfitta con il Corticella reputo che quest’anno sia stato molto positivo“.
Una stagione comunque di grande valore per il Carpi, che dietro solo a Giana Erminio e Pistoiese ha collezionato 59 punti segnando 58 gol e subendone 44. Il ds Matteo Sabbadini ha sottolineato le difficoltà di questa stagione, evidenziando però l’ottimo lavoro della squadra. “I nostri ragazzi sono stati bravi, magari sono mancati un paio di giocatori più abituati a vincere, con più personalità. Oltre a questo nel girone di ritorno abbiamo pagato tanto gli infortuni, abbiamo avuto 5-6 titolari fuori ogni domenica, ma non è un alibi“.
Facciamo però un tuffo nel passato. Prima di passare al Carpi, infatti, Sabbadini è stato il direttore sportivo della Sambenedettese. Il classe ’74 ha voluto commentare la travagliata stagione dei rossoblù, che hanno vissuto una lunga serie di momenti complicati. “Non c’è molto da dire, purtroppo la società ha trovato ciò che ha seminato l’anno prima. È davvero un peccato che una squadra così gloriosa come la Samb si riduca così“.
Dopo la separazione col Carpi, il futuro di Matteo Sabbadini è ancora da scrivere. “Dal mio futuro aspetterei una società che creda in me e mi lasci lavorare. Non chiedo molto, vorrei una società seria che si fidi di me, credo sia un aspetto fondamentale. Non mi aspetto un tipo di club in particolare, si parla spesso di progetti e poi alle prime disavventure salta tutto“.
Parlando sempre di futuro, Sabbadini ha sottolineato l’importanza del lavoro con i giovani. “Mi aspetto un progetto normale, spero di poter lavorare con i giovani come ho fatto anche a Ravenna in Serie C. È importante trovare una società seria e che se prende figure come la mia sappia farle lavorare“. Ma dove vedremo Sabbadini il prossimo anno? “Ho ricevuto qualche chiamata, ma per il momento rimango fermo“.
A cura di Stefano Barollo