Sono ore abbastanza caotiche in quel di Forlì. La squadra emiliana impelagata nelle zone basse del girone D dopo l’esonero di Gadda aveva deciso di affidare la guida tecnica della prima squadra a Oscar Farneti. Dopo aver guidato il primo allenamento, il matrimonio tra il Forlì e l’ex mister della Sangiovannese si è già concluso. Il club biancorosso ha deciso di affidare la panchina del Forlì a Mattia Graffiedi, allenatore della Juniores.
Per gli amanti del calcio, di qualsiasi categoria, il nome di Graffiedi non è nuovo. Cresciuto a Cesantico, ben presto Graffiedi entra nel settore giovanile del Cesena. Dopo aver fatto tutta la trafila nel club bianconero, conquistando anche il terzo posto nel campionato Primavera, fa il suo esordio con la prima squadra, guidata da Alberto Cavasin. Il tecnico veneto da subito intuisce il talento del giovane ragazzo romagnolo che al termine del campionato risultò decisivo per la salvezza in Serie B realizzando 4 reti.
L’estate del 1999 è stata una stagione ricca di colpi di mercato con le big del nostro campionato scatenate. L’Inter si assicura per 90 miliardi di Lire Christian Vieri, mentre sull’altra sponda del Naviglio arriva un certo Andriy Shevchenko. Mentre la Lazio di Eriksson acquista Diego Simeone, Sebastian Veron, Simone Inzaghi, Fabrizio Ravanelli e Nestor Sensini. Tra i giovani più cercati c’è anche Mattia Graffiedi. Si scatena una vera e propria asta tra le big, Inter, Juventus, Parma e Milan. Alla fine, Graffiedi sposa il progetto del Milan che sborsa ben 15 miliardi di Lire per strapparlo alla concorrenza. Però la storia tra il Milan e Graffiedi non ha mai inizio a causa di un brutto infortunio al ginocchio che lo tiene fermo per una stagione intera.
Un infortunio che lo tiene lontano dal calcio che conta e che alla fine risulta essere uno sliding doors per la sua carriera. Dopo aver trovato poco spazio in prestito alla Ternana di Miccoli, ritorna dapprima a Cesena ( in Serie C1) e poi è protagonista in una discreta stagione con il Napoli in Serie B. Tra il 2002 e il 2003 è stato protagonista di due promozioni consecutive in Serie A con le maglie di Ancona e Fiorentina, allora guidate da Gigi Simoni e Alberto Cavasin. Questi ultimi, insieme anche a Stefano Pioli sono figure importanti nella carriera di Graffiedi. Simoni dopo che lo aveva avuto ad Ancona spinge per averlo nelle sue esperienze a Siena (nel 2004) e a Gubbio (2011). Come detto, anche l’attuale tecnico del Milan, Stefano Pioli ha un ruolo importante nella carriera dell’attaccante romagnolo. Dopo la fine burrascosa dell’esperienza in quel di Siena, si trasferisce a Modena dove in mezza stagione realizza sei reti e raggiunge la zona play-off. Successivamente segue Pioli nelle esperienze di Piacenza e Grosseto. La carriera da calciatore di Graffiedi spesso è stata segnata da lunghi infortuni che lo hanno tenuto lontano dal rettangolo verde per lungo tempo e nel 2014 dopo aver fatto ritorno a Cesena appende le scarpette a chiodo con la maglia del San Marino.
Per chi ha vissuto per più di venti anni come Graffiedi l’ambiente del calcio, dallo spogliatoio al rettangolo verde è difficile separarsi. Dal 2016, Mattia Graffiedi si è legato al Forlì sotto un’altra veste. Infatti ha dapprima guidato i giovanissimi nazionali e successivamente la Juniores del club biancorosso. Domani l’esordio delicato tra i “grandi” contro l’Alcione Milano, una partita fondamentale per il futuro immediato del Forlì ma anche per lo stesso Graffiedi.