Licata, Minacori: “Ho avuto paura di smettere, ora voglio andare in doppia cifra”
“Segna sempre Calogero Minacori” una frase che è divenuta un rituale a Licata, squadra che milita nel girone I, la quale attualmente si trova all’undicesimo posto con undici punti in classifica. Il classe 2000 è una delle soprese più belle del girone, sono cinque i gol realizzati in nove partite, numeri importanti che sanciscono le qualità del numero 11 gialloblù.
“Non mi aspettavo un inizio di stagione così bello perché l’anno scorso non avevo giocato per via del grave infortunio subito, adesso mi godo il momento, sapendo che devo migliorare sempre di più e non accontentarmi mai. Voglio ringraziare l’allenatore e la società”, racconta Minacori.
“Ero quasi vicino a smettere di giocare”
Akragas, Palermo, Perugia e Andria le maglie indossate durante la giovane carriera del classe 2000. L’ultimo club citato riporta nella mente dell’attaccante uno dei momenti più bui della sua vita, la rottura del crociato anteriore: “Dopo l’infortunio ad Andria, sono tornato in Sicilia, insieme alla mia famiglia ci siamo affidati ad una equipe importante per l’operazione. La parte più difficile è stata la riabilitazione, non avevo la forza fisica e mentale per riprendermi, la paura era altissima“.
“Ho pensato di smettere di giocare a calcio. Ne sono uscito grazie alla mia famiglia che insieme alla mia ragazza mi hanno trasmesso la forza di non mollare, non posso dimenticare il mio ex capitano dell’Andria, Manzo, il quale mi ha sempre scritto, rimanendomi vicino sempre”.
Obiettivo doppia cifra e l’idolo Lautaro
I 5 centri messi a segno sono solo l’inizio per l’ex Andria, non un punto di arrivo. Ci ha preso gusto l’attaccante, che non vuole smettere di far cantare il suo nome ai propri tifosi e continuare a regalare loro emozioni e gioie: “Voglio superarmi, non nascondo di voler raggiungere la doppia cifra anche se metto in primis l’importanza della squadra e poi i miei obiettivi” prosegue Minacori.
Alla domanda se vuole rimanere in testa alla classifica marcatori risponde così: “Magari! A tutti gli attaccanti piace fare gol, non è facile, le prime punte sono più avvantaggiate; per adesso c’è Bonanno (Cittanova) che ha realizzato 6 gol, mi piacerebbe contendermi il primato fino alla fine”. E sulla dedica per il prossimo gol: “I gol che ho fatto li ho dedicati alle persone che ho sempre sentito vicino. Il prossimo lo dedicherei a me stesso, ho lavorato tanto quest’estate e credo di meritarmelo”.
Dall’obiettivo doppia cifra all’idolo Lautaro: “Sono interista sfegatato, il mio calciatore preferito è il toro Lautaro, gioco mezzapunta come lui e mi sorprende ogni volta che lo vedo giocare”
“In casa siamo imbattuti la Cavese lo sa”
Il Dino Liotta è il fortino del Licata, dall’inizio del campionato non ha mai perso all’interno delle proprie mura amiche. Dopo il pareggio esterno di S. Agata, domenica arriva la Cavese: “È una squadra attrezzata per vincere il campionato, la Cavese sa che a Licata nessuno ha vinto, noi siamo imbattuti in casa. Ce la giochiamo con tutti. Non temiamo nessuno poi se la Cavese avrà la meglio alla fine le faremo i complimenti”.
“Non c’è nonnismo in questa squadra”
“I leader della squadra sono i più grandi. Il capitano, Caccietta ha dieci anni di presenze nei professionisti, ci aiuta tantissimo e ci indica la strada giusta, fa la differenza. Non c’è quel nonnismo che ho visto in altri spogliatoi, perché non vi è differenza tra grande e piccolo, vige solo il rispetto verso tutti”.
Dalla paura di smettere alla rinascita, Minacori non vuole fermarsi più.
A cura di Celestino Casedonte