Montecchio Maggiore, Casarotto: “Promozione meritata”
Missione compiuta per il Montecchio Maggiore. Il team vicentino ha chiuso la stagione regolare al secondo posto del girone A dell’Eccellenza Veneta, guadagnandosi il diritto di disputare la lunghissima post season culminata con il salto in serie D.
Ad impreziosire questo capitolo di storia biancorossa, ha contribuito indubbiamente il ruolino di marcia di Matteo Casarotto attaccante autore di 42 gol stagionali.
Matteo Casarotto si racconta: “Dopo il lavoro, il calcio è la mia valvola di sfogo”
Ad una società di calcio, notoriamente sono legati moltissimi ricordi e tantissimi personaggi. Ma solo in pochi, hanno la fortuna o principalmente la bravura di scrivere sceneggiature indelebili legati alla maglia che indossano.
Indubbiamente, passerà alla storia il percorso della punta classe 1998 da 15 anni in “ red&white” un vero e proprio prodotto doc della “cantera” montecchiana beniamino dei tifosi locali.
La squadra presieduta dalla famiglia Aleardi, disputa le gare interne nel polisportivo “Gino Cosaro”. Un impianto leggendario ribattezzato “il nonno di tutti gli stadi moderni” visto che fu il primo in Italia che si presentò privo di barriere divisorie tra terreno di gioco e pubblico ed omologato per disputarvi delle partite ufficiali.
Questa novità a cavallo dei primi anni 2000, regalò un po’ di notorietà alla piccola società berica. Oggi si è guadagnata nuovamente una più ampia attenzione di parecchi sportivi ed addetti ai lavori anche di squadre professionistiche grazie al suo “bomber operaio” in quanto nella vita Matteo concilia da diversi anni lavoro e sport.
Durante il giorno è impegnato nove ore presso la conceria “Cristina” di Montebello e poi alla sera corre al campo per viversi la sua grande passione quella del calcio:
“Dopo tante ore in fabbrica, giocare a calcio è la mia valvola di sfogo. Ci sono dei momenti in cui senti la fatica della giornata addosso è normale ma alla fine, anche se arrivi stanchissimo alla sera, sei felice perché hai fatto una cosa che ti piace.
Sarebbe il massimo che il mio sport preferito potesse diventare una professione ma ad oggi non lo è e quindi mi tengo stretto la mia occupazione. Tra l’altro, in azienda, mi trovo molto bene. Soprattutto quest’anno, sono stati parecchi i lunedì mattina lieti dove ho ricevuto tantissimi complimenti dai titolari e dai colleghi che sono diventati i miei primi tifosi”.
Matteo Casarotto, le sue statistiche
Matteo ha vinto la classifica dei marcatori del suo girone realizzando 27 gol in 26 giornate, una media pazzesca alla quale poi vanno aggiunte le 12 reti in Coppa Italia e le quattro della fase degli spareggi nazionali. Tutto questo ovviamente ha attirato le attenzioni di diversi club di serie D ma anche di Lega Pro:
“Da un paio di mesi sono seguito da un bravo e giovane procuratore Alberto Quadri che mi ha confermato l’interesse di alcune società di serie C. Le stesse, hanno mandato diversi osservatori a seguirmi. Sarebbe stupendo poter vivere quest’esperienza e coronare un sogno che coltivo fin da piccolo. Sarei veramente un privilegiato.
Vediamo come si sviluppano gli eventi. In caso contrario sono pronto a vivermi la stagione che verrà con il Montecchio Maggiore.
La vita è incredibile, perché se mi guardo indietro vedo un bambino di 8 anni che tutte le domeniche andava al “Cosaro” per fare il raccattapalle quando la squadra giocava in serie D. Ora invece, ci sarò io in mezzo al campo a lottare per questa maglia in quarta serie”.
Montecchio Maggiore, la separazione con Coppola
Come un fulmine a ciel sereno, a turbare l’aria di festa che aleggia da giorni in quel di Montecchio è giunta in mattinata la notizia che Federico Coppola non farà più parte dello staff tecnico della società vicentina orientata verso un nuovo profilo che voci di mercato hanno individuato nella figura di Simone Dal Degan, il vice di Carmine Parlato:
“Si ho sentito poco fa alcuni miei compagni e chiaramente siamo dispiaciuti ma anche queste circostanze seppur amare, fanno parte delle regole del gioco.
Assieme al mister abbiamo scritto una pagina importante della storia di questa società. Abbiamo vinto il campionato tramite gli spareggi e messo in bacheca il primo trofeo della storia del club con la Coppa Italia. Ribadisco, ci sono rimasto male ma sono scelte societarie. Federico è veramente bravo tecnicamente e come motivatore. Sono convintissimo che troverà sicuramente a breve un altro club da allenare.
Per quel che mi riguarda lo ringrazio di tutto. Ha avuto la pazienza di aspettarmi in quanto ad Agosto dell’anno scorso a causa del Covid-19, ho saltato tutta la preparazione estiva. Nonostante ciò mi ha dato completa fiducia fin da subito preferendomi ad altri compagni che invece si erano allenati. Credo di averla ripagata. Ci tengo comunque a sottolineare che se sono riuscito a segnare così tanto è perché dietro ho avuto una squadra che veramente mi ha messo sempre nelle condizioni ideali per andare a bersaglio. Poi chiaramente ci ho messo qualcosa di mio ma senza i miei compagni non andavo da nessuna parte”.
Montecchio Maggiore, la svolta della stagione
La stagione è stata lunghissima ma ci sono state dei momenti in cui Casarotto e compagni si sono resi conto che il sogno poteva tramutarsi in realtà:
“La svolta è avvenuta inizialmente dopo la sconfitta contro il Ciliverghe dove non meritavamo di perdere…da quel match ci siamo uniti ancor di più ed abbiamo giocato un filotto di partite ad altissimo livello con annessi risultati positivi. In seguito quando abbiamo superato un ostacolo importante come il Treviso.
Li è stato veramente un grosso esame di maturità nella fase a gironi, soprattutto, uscire imbattuti dal Tenni dove a mio avviso, avremmo meritato qualcosa di più.
Alla fine, durante lo spareggio di Bassano, quando siamo andati ai rigori eravamo certi che ci saremmo qualificati e così è stato”.
Matteo Casarotto, tra idoli e gol
Matteo nonostante sia un tifoso milanista, si ispira ad Alex Del Piero e Dybala provando ad imitare le loro gesta nel corso degli allenamenti e delle partite. Il gol realizzato nella finale d’andata contro il Giorgione sembra esser figlio di un attento studio delle prodezze dei suoi idoli. Un cucchiaio in corsa da fuori area che non ha dato scampo al portiere castellano:
“E’ stata la rete più bella della stagione. Ne ho realizzati altri di importanti come quelli della finale di Coppa Italia, ma questa marcatura è stata particolare per come è arrivata. Ha chiuso idealmente la mia stagione e quella della squadra.
Credo che ci siamo meritati la serie D per tutti i sacrifici che abbiamo fatto. Mi spiace enormemente per il Giorgione che nel corso della stagione regolare ha vinto il campionato ma un regolamento assurdo li ha privati di una promozione legittima”.
Matteo Casarotto, la speranza per il futuro
Nel corso di questa lunga chiacchierata la caratteristica principale che appare di Matteo è la grandissima umiltà con cui si pone di fronte a tutte le domande e anche la risposta di fronte all’ultimo quesito è un fulgido esempio di spontaneo rifiuto di fronte a qualsiasi forma di superbia:
“La prossima stagione sarà ancor più difficile di quella appena conclusa. Ovviamente, dopo 42 gol, in tanti si aspettano da me un rendimento altrettanto valido. Il difficile comincia adesso perché riconfermarsi a certi livelli non è semplice ma non sono tipo da tirarmi indietro e ce la metterò tutta.
Colgo l’occasione per ringraziare la mia fidanzata Aurora, la mia famiglia e Paolo il compagno di mia sorella che mi stanno sempre vicino e mi trasmettono costantemente la loro carica positiva”.
A cura di Stene Ali