Voce decisa, idee chiare e un pensiero fisso in vista del rush finale: “Stiamo facendo un ottimo campionato, speriamo diventi straordinario”. A parlare è Francesco Montervino, direttore sportivo del Casarano, squadra del girone H in lotta per la vittoria finale. Nove i punti che separano la squadra pugliese dalla Cavese prima in classifica, ma Montervino continua a ripetere: “Ci crederemo finché l’aritmetica non ci condannerà”.
Tra bilanci stagionali, giudizi su Nardò, Cavese, Barletta e Brindisi, presente, futuro e un pensiero sul Napoli, Montervino si è raccontato in esclusiva a seried24.com.
Montervino ha inizialmente fatto un bilancio stagionale del Casarano, vista anche la sosta prevista nel weekend. “Il Casarano non ha mai avuto momenti ‘alti alti’, né ‘bassi bassi’. Ecco perché non stiamo facendo un campionato straordinario. Che sia un buon torneo è sotto gli occhi di tutti, siamo sempre stati tra il terzo e il quarto posto. Siamo l’unica squadra che ha perso 2 partite nel nostro girone, dopo il Catania – che ne ha persa una – siamo quelli ad aver perso meno di tutti. Casarano è una squadra che ha giocatori importanti, che sta facendo un ottimo campionato ma non straordinario. Speriamo che lo diventi”.
Nove i punti che separano la squadra pugliese dalla Cavese capolista a sei giornate dalla fine. “Fin quando l’aritmetica non ci condanna, siamo costretti a crederci e vogliamo crederci. Ci serve lottare per un obiettivo e qualora non dovessimo raggiungere quello più importante, dobbiamo arrivare più in alto possibile. Dobbiamo garantire alla nostra società e ai nostri tifosi un campionato determinante”.
Una stagione fin qui senza lode per il Casarano, che sta però dimostrando di potersela giocare con tutti fino alla fine. Lo dimostra anche il primo tempo del match di Barletta, dove la squadra di Foglia Manzillo era in vantaggio per 0-2, offrendo un grande spettacolo.
“Barletta-Casarano è stata una partita come Barletta-Brindisi. Vincevamo 0-2, poi c’è stato il gol di Pollidori che ha portato la partita sull’1-2 all’intervallo. La gomitata a Tripaldi ha scosso la squadra, siamo entrati scarichi nel secondo tempo. Siamo andati sotto sul 3-2 e non l’abbiamo voluta perdere, riuscendo a pareggiare. Barletta-Brindisi è stata la stessa partita: il Brindisi va sullo 0-2, corner per il Barletta e il portiere a fine primo tempo fa due miracoli. Poi la partita finisce 1-4 meritatamente. Io suppongo che se avessimo avuto la fortuna di non subire l’1-2 prima dell’intervallo, la partita sarebbe finita diversamente e staremmo parlando di una squadra che sarebbe lì davanti. C’è rammarico per quella sfida, ma ancora una volta abbiamo dimostrato carattere”.
Montervino ha poi proseguito: “Ho più rammarico per l’1-1 in casa con il Fasano, quello è un rimpianto grande. A Barletta avrei detto sì a un pareggio prima della partita, con il Fasano no. Siamo andati sotto, l’abbiamo ripresa e poi dominata per occasioni create. Diciamo che in quel caso l’arbitro ha contribuito a tutto: ha espulso ingiustamente Citro, ci ha annullato un gol regolare, due rigori netti non dati, tanti gol sbagliati davanti alla porta. Meritavamo di vincerla, ma non ci siamo riusciti”.
Montervino si è poi concentrato sulle avversarie del Casarano, partendo dalla squadra che “merita di stare lì”: la Cavese, squadra che la formazione rossoblù dovrà ancora sfidare in casa. “La squadra che merita di vincere fin qui è senza dubbio la Cavese. Sono primi dalle prime giornate, è la squadra più costante, che continua a vincere diverse partite nei minuti finali. Avranno vinto più di 10 partite tra l’84’ e il 95’: per molti è fortuna, ma questo – per chi analizza le cose seriamente e con onestà – è un dato che caratterizza le squadre forti. Qualche momento fortunato c’è, ma è sintomo di una squadra che non molla mai, che ha grande tenuta mentale. Un po’ come accade a noi quando andiamo sotto e poi, per grande merito dei nostri giocatori, non perdiamo quasi mai. Sono qualità che Cavese e Casarano hanno”.
Si parla poco del Nardò? Montervino non è d’accordo. “No, si parla poco del Casarano. Si è sempre parlato di noi come la squadra più forte, ma senza avere mai il giusto clamore intorno. Forse perché non ci sono stati mai risultati esaltanti. Si parla sempre delle squadre di Ragno come quelle da battere, di lui come grande allenatore, che plasma le squadre a sua immagine e somiglianza. Avranno nomi meno importanti, ma è una rosa ugualmente costosa con uno staff tecnico importante. Poi bisogna sempre far passare tutto per ‘miracolo’ ciò che fanno gli altri, mentre ciò che fa il Casarano sembra la normalità. Non è così. Magari i giocatori non faranno il salto di qualità, ma Ragno sì“.
Poi sul Barletta: “Straordinario ciò che stava facendo prima. Oggi è una squadra probabilmente stanca, si sono trovati a lottare per qualcosa di molto importante. Non avevano mai avuto un calo. Né loro, né la Cavese e il Nardò. Ora il Barletta sta attraversando questo momento così, speriamo arrivi anche per Cavese e Nardò”.
Una stagione che era iniziata bene, ma il Casarano non ha poi tenuto il passo della Cavese, pareggiando qualche partita di troppo. Dopo un periodo negativo, è arrivato l’esonero di Giovanni Costantino. “Le prime sei partite di Costantino erano state 4 vittorie e 2 pareggi, eravamo partiti bene. Ma Giovanni è un professionista serio e con grande qualità. Abbiamo deciso di cambiare non per grossi demeriti da parte sua, ma per dare una scossa ai giocatori che a volte ne hanno bisogno. L’abbiamo data con Foglia Manzillo, che è un allenatore importante e una persona straordinaria che sta facendo grandi cose. L’augurio che ci facciamo è che ci siano momenti e risultati straordinari da adesso”.
C’è un presente tutto da vivere, è vero, ma a fine stagione è anche tempo di pensare al futuro. Montervino però non ha dubbi: “Ho due anni di contratto a Casarano, la società mi ha chiesto un gran campionato quest’anno. Se non raggiungiamo il primo posto in questa stagione, ci riproviamo l’anno prossimo mantenendo una base della rosa. Fin quando non ci sarà l’aritmetica, ci proveremo. Se non ci riusciremo, proveremo a vincere i playoff e regalare un sogno ai nostri tifosi, alla città e alla società. C’è un contratto pluriennale e c’è voglia di continuare. Non credo ci siano problemi”.
Infine anche un pensiero per il “suo” Napoli, con cui ha vinto il campionato di Serie B. “Per me il terzo scudetto è quello del 2007, quando siamo tornati in A dopo tantissimi anni. Vedere 200.000 persone in piazza è stato fantastico. Io che non ho mai avuto la fortuna di vincere uno scudetto, ho preso quello come tale. Chiaramente quello che sta succedendo ora è elevato all’ennesima potenza, perché è qualcosa di straordinario e spero possano festeggiare prima possibile”.
A cura di Domenico Cannizzaro