Takayuki Morimoto e il ritorno in Italia dopo 10 anni
La Sicilia riappare nel destino di Takayuki Morimoto, il forte attaccante giapponese che dall’anonimato più totale ha stregato i campi di Serie A a cavallo tra il 2006 e il 2013. 10.000 km lontano da casa, un altro calcio, un altro stile di vita, ma un legame indissolubile con Catania e la sua tifoseria. A dieci anni dall’addio al Massimino, non si è materializzato questa volta il romanticismo più puro del calcio. Nessun ritorno nella sua ‘casa calcistica’, ma ecco un nuovo viaggio verso una terra a lui tanto cara.
Morimoto è vicino questa volta ad Agrigento per sposare l’allettante progetto dell’Akragas, club neopromosso in quarta serie. Come comunicato dalla società stessa, l’accordo tra le parti è già in essere ma bisognerà attendere il 1 luglio per l’ufficialità. Ai biancazzurri preme testare la sua condizione fisica, limitata da un minutaggio non proprio strabiliante nelle proprie annate. ‘Il Ronaldo del Sol Levante’, così come ribattezzato nella sua prima militanza in Italia, dopo un lungo peregrinare in vari angoli nel mondo è pronto a rimettersi in gioco là dove tutto è cominciato.
Takayuki Morimoto, l’arrivo in silenzio a Catania
Per forza di cose Takayuki Morimoto sarà all’unanimità uno dei colpi ad effetto del prossimo calciomercato di Serie D. Il nipponico ha un accordo con l’Akragas, club neopromosso in Serie D e con la voglia di mantenere la categoria. A 10 anni dall’ultima volta, la Sicilia riaffiora così nella vita del 35enne, riportando alla luce le ottime stagioni con la maglia del Catania.
Di Morimoto se ne parlava già un gran bene nel 2006, anno in cui ha intrapreso il lunghissimo viaggio che l’ha portato dalla sua Kawasaki a Catania. 10.000 km carichi di significato per un 18enne di belle speranze costretto a sportarsi lontano da casa per realizzare il suo sogno. In un calcio nipponico ancora alle sue fasi primordiale, la chiamata dei siciliani rappresentava difatti un treno da prendere al volo. Nonostante non godesse di così grandi aspettative tra gli addetti ai lavori, il club rossazzurro credeva fortemente nelle qualità del quello che tutt’ora è il più giovane marcatore della J-League giapponese (in rete due giorni prima del suo sedicesimo compleanno).
L’esperienza catanese non comincia nel migliore dei modi
Arrivato con la formula del prestito, l’approccio con Catania non è così fortunato per Morimoto. La rottura del legamento crociato mette in bilico la sua riconferma in rossazzurro ma il club crede fortemente nelle sue capacità e lo acquista a titolo definitivo nell’estate 2007. Questo a dimostrazione di come non rappresentasse un’operazione di marketing. Nell’annata seguente trova la prima rete in Serie A nonostante non disponga di un minutaggio così elevato. Da ottimi voti invece la stagione 2008/2009, culminata con 7 reti tra cui quelle rifilate al Palermo nel derby e alla Juventus. Il pubblico è stregato dall’attaccante giapponese, bravo in campo ed esilarante fuori tanto da godere delle simpatie dei suoi compagni. Un personaggio che a Catania ricordano con piacere, quella Catania abbandonata prima nel 2012 (compartecipazione con il neopromosso Novara con cui segnerà una rete proprio al suo ex club) e poi in maniera definitiva nel 2013.
Morimoto finisce lontano dai riflettori
Il 2013 diventa difatti una delle stagioni più incredibili della storia del Catania, ovvero quella culminata con un incredibile ottavo posto sotto la gestione Maran. Morimoto è attivissimo nello spogliatoio – esilarante una sua gag con il Papu Gomez – meno sul campo. Vive infatti una stagione da comprimario con appena cinque gettoni all’attivo.
A questo punto decide di cambiare aria, pronto a rilanciarsi ma questa volta lontano dall’Italia. Il giapponese diventa così una delle tante meteore del nostro calcio, una però che ancora oggi si ricorda con piacere. Dopo il lungo soggiorno in Italia, ‘Marimoto’ (un altro dei suoi celebri soprannomi) comincia a spostarsi qua e là in diverse zone del globo. In primis testa la suggestiva esperienza araba all’Al-Nasr dove ritrova Giuseppe Mascara (compagno anche al Novara) e soprattutto Walter Zenga. Nonostante una tutto sommato buona stagione, Morimoto decide di tornare nella sua reale casa, proseguendo il viaggio di ritorno destinazione Giappone. Seppur la sua carriera stesse vivendo una parabola discendente, in J-League godeva ancora di un ottimo credito. Nel 2017 riceve la chiamata del Kawasaki Frontale, una delle più importanti realtà nipponiche, club con il quale vince il campionato ma non da prima donna.
A giudicare dagli anni successivi, la luce nella carriera di Takayuki Morimoto è diventata sempre più fievole. Prima l’esperienza all’Avispa Fukoka in J2 (seconda serie del campionato giapponese) poi il ritorno in Europa. Con i greci dell‘AEP Karagiannia (terza divisione) è praticamente una comparsa in una stagione limitata fortemente dalla pandemia di covid-19. Il giro dei continenti continua passando dal Paraguay, dicendo sì alla proposta del Luqueño. Dopo un anno da svincolato caratterizzato da problemi extra-campo (reclusione per omissione di soccorso) torna a giocare nel maggio 2022 con la casacca del Taichung Futuro, formazione di Taiwan.
La nuova chance ‘italiana’
Adesso il destino gli ha concesso una nuova opportunità italiana all’Akragas, nella speranza che Agrigento non risulti essere l’ultimo luogo di passaggio di un’ultima parte di carriera passata maggiormente con la valigia da viaggio in mano. Dopo una lunga trattativa, il classe ’88 è atterrato il 22 agosto all’aeroporto di Catania. Già da oggi, mercoledì 23 agosto, sarà dunque a disposizione dell’allenatore dei biancoazzurri Marco Coppa.
Una cosa è certa, l’allevatore di coleotteri Morimoto (una delle sue rinomate passioni) saprà far divertire a dovere il pubblico di fede biancazzurra. La premura è che ci riesca soprattutto in campo; per saperlo non resta che aspettare la prossima stagione.