Akragas, Morimoto: “Sono a casa. Soprannome? Chiamatemi “Taka”
La Sicilia riappare nel destino di Takayuki Morimoto. Proprio il giapponese che dall’anonimato più totale ha stregato i campi di Serie A a cavallo tra il 2006 e il 2013. 10.000 km lontano da casa, un altro calcio, un altro stile di vita, ma un legame indissolubile con Catania e la sua tifoseria. A dieci anni dall’addio al Massimino, non si è materializzato questa volta il romanticismo più puro del calcio. Nessun ritorno nella sua ‘casa calcistica’, ma ecco un nuovo viaggio verso una terra a lui tanto cara.
Akragas, Morimoto: “Sono a casa. Obiettivo salvezza”
Prima dell’allenamento, Morimoto ha rilasciato delle dichiarazioni sul suo ritorno in Sicilia: “Appena arrivato all’aeroporto di Catania ho avvertito subito la sensazione di essere tornato a casa. Sono molto felice di essere qui. Perché l’Akragas? Parlavo sempre con Spolli, mi ha illustrato il progetto, e ho subito accettato. Fisicamente sto molto bene e sono pronto a dare il mio contributo. Ho trovato tanti amici come Llama col quale abbiamo condiviso insieme lo spogliatoio a Catania.
Il primo gol in Serie A contro l’Atalanta è il ricordo più bello. Catania? Per me è sempre una squadra grande, è nel mio cuore. I tifosi mi hanno aiutato molto. Obiettivi? Sicuramente centrare la salvezza. Tutti i catanesi mi chiamavano “Maremoto”. Ai tifosi dell’Akragas dico che sono contento di giocare per questa squadra, e chiedo loro di spingerci verso l’obiettivo. Non è facile giocare in Serie D, lo so per certo. Ci prepareremo bene per ogni partita. Soprannome? Chiamatemi “Taka”.